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Renzo Piano World Tour 2023: un viaggio di 40 giorni per 4 giovani architetti

New York, United States - May 9, 2018 : The Whitney museum of American art. The museum is focus on 20th- and 21st-century American art.

Il via previsto da Parigi, per poi proseguire incessantemente in giro per opere spettacolari. Il viaggio di quattro giovani architetti neolaureati vincitori della nuova edizione del Renzo Piano World Tour 2023 sarà un ricchissimo programma itinerante che rende possibile l’avventura alla scoperta dell’architettura più influente ed iconica a livello mondiale.

Il programma del Renzo Piano World Tour 2023

Vista dal tetto del Whitney Museum of Art in New York City

Quattro neolaureati hanno avuto il privilegio di passare dai libri alla possibilità di visionare le opere architettoniche in scala “reale” 1:1 di maestri dell’architettura contemporanea europei, americani e  non solo, un’opportunità davvero meravigliosa e che sarà apprezzata per sempre per tutta la vita.

Quaranta giorni, accompagnati da project manager che spiega i dettagli o dal direttore dei lavori di alcuni cantieri. I fortunati selezionati dal progetto culturale promosso dalla Fondazione Renzo Piano in collaborazione con Fundación Botín, Selvaag Gruppen e Vitra. Potranno fare tesoro di tutte le esperienze, collezionando foto, schizzi e letture guidate. Per Antoine, Chiara, Maria e Álvaro questa opportunità è diventata realtà ed è finalmente arrivato il giorno tanto atteso.

“Proviamo a non avere aspettative che possano sopraffarci, piuttosto, a lasciarci sorprendere dalla bellezza.” […] “Non vedo l’ora di migliorare le mie conoscenze attraverso il dibattito che 4 giovani architetti provenienti da 4 contesti e background totalmente diversi potrebbero avere dopo aver sperimentato lo stesso edificio” afferma Alvaro “il mio timore è, semmai, quello di giungere a conclusioni simili.”

Quattro nazionalità diverse nel Renzo Piano World Tour 2023

Renzo Piano World Tour 2023: un viaggio di 40 giorni per 4 giovani architetti

Un franco-svizzero, un italiano, un norvegese e uno spagnolo. La multinazionalità che arricchisce ancor più l’esperienza, il confronto di eredità culturali differenti e la diversità di pensiero che metteranno insieme i fortunati. Le nazionalità dei quattro concorrenti del quinto Renzo Piano World Tour saranno un punto di forza.

  • Antoine Geiger, classe 1995, laureato all’ENSAPM, École nationale supérieure d’architecture Paris-Malaquais; personalità sobria e vivace, già all’avanguardia nella propria pratica, appassionato di fotografia, di cui ama leggere i luoghi Strumenti;
  • Chiara Barbetta, classe 1996, laureata presso l’Università di Roma Sapienza, danzatrice ed architetto, nella vita vuole fare progetti a beneficio delle persone, e in questa esperienza cerca una chiara conferma che quella di Architetto è la sua professione.
  • Maria Schroeder, classe 1995, della AHO-Oslo Faculty of Architecture and Design, allegra, estroversa, motivata, interessata al processo stesso di costruzione (è attualmente la direttrice del laboratorio di uno studio universitario);
  • Alvaro Romero Sancho, classe 1996, Laureato al Politecnico di Madrid, con ottimismo ed entusiasmo, è cresciuto circondato da scenografie architettoniche e modelli fatti a mano e afferma: “allora l’architettura era il mio hobby, ora è la mia professione”.

Criteri di selezione per i giovani architetti

Naturalmente, per essere inseriti nel Renzo Piano World Tour 2023, bisogna essere bravi: qui la meritocrazia è molto importante. In termini percentuali, il portfolio ei CV inviati ha rappresentato il 70% della valutazione data dalla giuria composta da tre membri per ateneo.

Tuttavia, per ottenere punti nel restante 30%, devi anche dimostrare di essere aperto al mondo, saper comunicare in inglese e avere abilità trasversali, dimostrare di avere capacità creative come la scrittura, il disegno, la fotografia. Un altro aspetto fondamentale oggi è l’interdisciplinarietà, gli edifici oggi giorno sono questioni complesse che devono essere interpretate da molteplici prospettive. Le università che formano i futuri professionisti hanno una grande responsabilità in questo senso, insegnando loro che in un progetto devono essere considerati molteplici strumenti e prospettive.

La partecipazione di quest’anno comprende l’ENSAPM di Parigi, l’AHO di Oslo e l’Istituto di tecnologia di Madrid. E l’Italia, dopo l’Università di Padova (2017-18) e l’Università di Catania-Siracusa (2019), allo IUAV di Venezia (2020-22); quest’anno è la volta della Sapienza di Roma.

Renzo Piano World Tour 2023: un viaggio di 40 giorni per 4 giovani architetti

Le date da segnalare: 19 giugno – 27 luglio 2023

Il programma, organizzato grazie alla collaborazione con Proviaggi Architettura, prevede un calendario molto serrato, in quanto quest’anno è polarizzato principalmente su due continenti: Europa e Nord America. Infatti, a differenza delle precedenti edizioni, Antoine, Chiara, Maria e Alvaro non si fermeranno né in Africa né in Asia.

Il percorso tocca più di 25 città con la possibilità di visitare circa 30 opere progettate dallo studio di architettura di Renzo Piano e molte altre; tra musei, aeroporti, stazioni, infrastrutture, fondazioni private, centri direzionali, auditorium, biblioteche, science centre – progettate da altri famosi architetti, senza dimenticare i grandi maestri.

Si parte da Parigi, dopo il benestare da parte di Renzo Piano e aver visitato le sue grandi opere come il Beaubourg o la Fondation Pathé Seydoux ma anche la Bourse de Commerce di Tadao Ando o la Louis Vuitton Fondation di Frank Gehry, per poi esplorare la Svizzera, Ginevra con il CERN, Berna con il Paul Klee Zentrum, Basilea con la Fondazione Beyeler, Weil Am Rhein con il Vitra Design Museum.

Renzo Piano World Tour 2023: un viaggio di 40 giorni per 4 giovani architetti

La tappa super importante, Rochamp . andare ad Oslo è obbligo, la capitale norvegese è una città in fermento, dove le opere di architettura contemporanea da vedere non mancano. L’Astrup Fearnley Museum of Modern Art ad esempio, ma anche l’Opera House di Snøhetta o il Museo Munch, appena riaperto.

Dal nordico clima scandinavo, al caldo torrido del Mediterraneo, tra la Grecia e la Spagna: Antoine, Chiara, Maria e Alvaro vedranno in sequenza Atene (la Fondazione Stavros Niarchos e il museo dell’Acropoli di Tschumi), Bilbao (Guggenheim), Santander (Fondacion Botín), Madrid per poi prendere un volo e sorvolare l’oceano Atlantico, destinazione New York.

Il sogno americano

Il focus sulle metropoli nordamericane da East a West Coast quest’anno è particolarmente consistente. I ragazzi passeranno infatti in USA dal 4 – l’Indipendence Day – al 23 luglio, visitando, oltre New York (dove le cose da vedere sono tante, tantissime, l’ampliamento del Whitney Museum, la Morgan Library, il New York Times building solo per citarne alcuni) New Haven, Boston, Chicago con l’Art Institute, il Millenium Park, la Robie House di Frank Lloyd Wright), Dallas (Kimbell Art Museum), Forth Worth, Houston (Menil Collection), San Francisco, Malibu, Los Angeles (con il LACMA e il nuovissimo Academy Museum of Motion Pictures di RPBW).

Tra queste, il sogno, le due mete più attese per i ragazzi; New York per Chiara, Maria e Alvaro e Dallas per Antoine. Per tutti e quattro l’America sarà un sogno visitarla per la prima volta. Infine si vola indietro in Italia, a Milano, finendo il lungo viaggio a Genova, dove ad accoglierli a Punta Nave ci saranno i padroni di casa. Nuovamente Renzo e Milly Rossato Piano, direttrice dei programmi educativi e della conservazione della Fondazione Renzo Piano.