Piantare alberi può ridurre il calore delle nostre città?
La cementificazione delle nostre città è una pratica che, ormai, ha reso i luoghi in cui abitiamo estremamente caldi. Materiali artificiali come asfalto e calcestruzzo, infatti, assorbono grandi quantità di calore, causando un aumento delle temperature percepite che provoca disagi fisici e ambientali. Questo fenomeno è chiamato isola di calore urbano ed è ormai sperimentalmente dimostrato: nelle città densamente popolate, la temperatura media annua può essere più alta di circa 1-3°C rispetto ai suoi dintorni, con una differenza che può arrivare addirittura fino a 12°C durante le ore serali.
Le isole di calore causano un incremento di domanda di energia in estate per l’uso dei condizionatori, con gravi conseguenze sull’inquinamento atmosferico e le emissioni di gas a effetto serra; inoltre ogni anno tra i 3 e i 4 milioni di persone in tutto il mondo muoiono a causa di malattie dovute all’aria sempre più tossica che respiriamo, mentre sono migliaia i morti causati dalle ondate di caldo torrido che si verificano con ormai grande frequenza nelle aree urbane. Alcuni recenti studi però hanno dimostrato che piantare alberi può aiutare a raffreddare le isole di calore urbano.
Temperature fino a 15° gradi più basse
Una ricerca realizzata dalla Portland State University, guidata dal professore Vivek Shandas e pubblicata sulla rivista Atmosphere, mostra come sia possibile raggiungere importanti differenze di temperatura attraverso non solo la piantumazione di alberi e vegetazione, ma anche tramite l’installazione di tetti verdi e l’utilizzo di materiali che riflettono il calore. Le modifiche all’ambiente fisico e costruito sono un’opzione praticabile per mitigare il calore urbano, ma sono pochi gli studi che forniscono una guida sistematica ai professionisti per adattare i diversi usi del suolo. In questo studio si è esaminato come l’uso di diverse infrastrutture verdi possa influenzare i cambiamenti delle temperature ambientali attraverso diversi usi del suolo nella città di Portland, nell’Oregon.
Per fare questo sono stati utilizzati i software ENVI-met, che permettono di ricreare le caratteristiche dell’ambiente costruito e simulare con precisione il microclima del luogo; l’analisi ha incluso sei interventi di infrastrutture verdi modellati su sei diversi tipi di uso del suolo, come mostrato nella figura sopra. Gli studi hanno dimostrato come gli alberi riescono a raffreddare le strade anche di 15° C.
I risultati dello studio
Nelle sei aree sono stati simulati possibili interventi (NoGreen, AddGreen, GreenRoof, RoofAlbedo, RoadAlbedo,Combination) i cui significati sono riassunti nella tabella sottostante.
I risultati indicano che la riduzione delle superfici pavimentate, l’aumento della vegetazione e l’innalzamento dell’albedo stradale possono mantenere o ridurre le temperature in una qualsiasi delle aree studiate. Il tutto è riassunto nella tabella sotto, in cui per ogni uso di suolo e per ogni scenario studiato viene indicato la variazione di temperatura in °C.
Le aree per lo più coperte da edifici e pavimentazioni, come i distretti urbani e l’area industriale, possono essere raffreddate aumentando l’albedo di tetti e strade, mentre d’altra parte, per le aree che dispongono già di un’abbondante copertura arborea, gli sforzi di pianificazione dovrebbero concentrarsi sul mantenimento del verde piuttosto che sull’aggiunta di vegetazione o sull’aumento dell’albedo. In aree con ampi spazi aperti di suoli o erbe, la temperatura può essere ridotta con successo semplicemente aggiungendo più alberi.
Il sistema dei tetti verdi rappresenta una soluzione interessante e spesso poco perseguita, di cui abbiamo parlato approfonditamente, e che fornisce altri benefici ambientali come il contenimento delle acque piovane, il controllo dell’inquinamento e la creazione di un habitat per la fauna selvatica. Questo studio ha offerto prove convincenti che le soluzioni ecologiche basate sulla natura sono sia pratiche che promettenti: l’uso dell’infrastruttura verde non ha come conseguenza solo un raffreddamento dell’area, ma offre anche benefici sociali, culturali, fisici e economici che non sono ancora ben compresi.
Il futuro
Secondo un report realizzato dall’organizzazione americana Nature Conservancy, le città americane stanno spendendo meno nella piantumazione di nuovi alberi rispetto ai decenni precedenti, eppure basterebbero circa 8 dollari a persona all’anno per prevenire la perdita di alberi e realizzare nuove infrastrutture verdi. Si stima che l’aspettativa di vita per le persone che abitano nei quartieri con alberi sia maggiore di quella delle persone che abitano in quartieri privi di questi polmoni verdi, e questa disuguaglianza cresce soprattutto in quelle realtà urbane in cui la differenza tra ricchezza e povertà è ben marcata.
Poiché quindi è ormai scientificamente provato quali siano i lati positivi non solo ambientali ma anche fisici del piantare alberi nelle nostre città, non dovrebbe questa diventare un’azione da includere nei finanziamenti pubblici per la salute dell’uomo? Nel futuro ci dovranno essere azioni di incoraggiamento da parte delle grandi istituzioni per piantare più alberi, nelle nostre città dovranno nascere più parchi e aree verdi. Intanto oggi quello che possiamo iniziare a fare è educare la popolazione sui benefici che derivano dalla piantumazione degli alberi.