Amianto: un materiale ancora attuale
L’amianto è conosciuto da tempo come uno dei materiali più controversi in edilizia. Il motivo è da ricercare nelle sue qualità, che lo hanno reso indubbiamente interessante, e i rischi notevoli che comporta per la salute. Dell’amianto si tende a parlare sempre troppo poco, in edilizia, dove è diventato quasi un tabù, ma si rivela, invece, imprescindibile discuterne, essendo la rimozione non solo importante ma necessaria ed obbligatoria per legge.
Pertanto, è indispensabile che gli interventi vengano realizzati da aziende specializzate come, ad esempio, Professional Coperture, presente da oltre 20 anni sul territorio nazionale e qualificata anche nella bonifica dell’amianto friabile, un’operazione estremamente delicata. In questo articolo vi raccontiamo qualcosa di più sull’amianto, sulla sua storia ma soprattutto rispetto alle problematiche che l’esposizione può comportare per la salute.
Breve storia dell’amianto
L’amianto è un minerale presente in natura e conosciuto anche con un nome di derivazione greca: asbesto. È da sempre facilmente reperibile, tanto che, come dimostra l’origine etimologica, ha affascinato i popoli fin dall’antichità. I primi ad adoperarlo sono stati, secondo le testimonianze a noi pervenute, i Persiani e i Romani, che lo impiegavano per le proprietà “magiche” e in particolare durante la cremazione. Il materiale compare anche nel celebre testo di Marco Polo Il Milione, il quale testimonia di come fosse impiegato nella provincia cinese di Chingitalas in preziose tovaglie.
Sembra quasi un controsenso ma esso era adoperato per scopi medici, in particolare per guarire i bambini da scabbia e ulcere. Una pratica in voga fino agli anni Sessanta. L’impiego nel settore industriale avviene per la prima volta negli Stati Uniti nell’Ottocento, Paese che introduce l’amianto in maniera massiccia implementando notevolmente l’estrazione, con un utilizzo importante nel primo Novecento, quando il materiale viene impiegato in edilizia soprattutto per proteggere dagli incendi scuole, abitazioni civili, ospedali, ecc. ecc. In Italia l’amianto viene introdotto agli inizi del Novecento e nel 1907 apre a Casale Monferrato il primo stabilimento dell’azienda Eternit che realizza una miscela di amianto e cemento. Il successo è così ampio che l’amianto viene, a tutt’oggi, conosciuto anche come eternit. In breve tempo l’azienda di Casale Monferrato diventa la più grande d’Europa.
Il picco della diffusione dell’eternit arriva nel 1977. La battuta d’arresto è inaspettata ed ha un nome e un volto: quello di Nicola Pondrano, un operaio della Eternit che denuncia per primo i danni provocati dall’amianto. In seguito alle indagini giudiziarie, nel 1987 la fabbrica chiude e l’Italia emana nel 2003 la legge che porta allo smaltimento di qualsiasi manufatto contenga amianto o eternit.
I numerosi problemi per la salute
L’esposizione all’amianto provoca danni importanti alla salute. Essendo la sua composizione di tipo fibroso, si tratta di un materiale altamente sfaldabile e che vede, quindi, un rischio concreto di aerodispersione nell’ambiente. Un fattore di pericolosità che aumenta notevolmente con l’amianto friabile, più concentrato e volatile, il quale risulta ancora più semplice da inalare. Il materiale, infatti, si presenta sotto forma di fibre così sottili da non essere visibili a occhio nudo: quando la persona si trova in un ambiente dove è presente le inala senza nemmeno accorgersi.
Attraverso l’inalazione, le fibre dell’amianto si trovano a stretto contatto con i bronchi tanto da arrivare in profondità, negli alveoli e nella pleura. Entrano e una volta introdotte non escono più, mantenendosi all’interno dei tessuti epiteliali ai quali provocano danni irreversibili, ovvero patologie irritative, degenerative e soprattutto cancerogene. La comparsa non è quasi mai immediata ma avviene a distanza di tempo, anche dopo 20/30 anni. Le patologie legate alla sua esposizione sono le diverse forme di cancro al polmone, compreso quello della pleura, il cancro del peritoneo, il mesotelioma e l’asbestosi, una patologia tipica derivante dall’amianto.
Rimuovere l’amianto: un obbligo ma anche una necessità
La rimozione dell’amianto risulta, come abbiamo accennato, obbligatoria per legge dal 2003, sia per le strutture pubbliche sia per quelle private, dove il materiale risulta parimenti pericoloso. L’ente competente è la Regione, a cui ne spetta il censimento. Nel caso delle strutture private è un procedimento complesso e delicato a carico del proprietario dell’immobile. Qualora ci fossero delle persone che sottovalutano i pericoli per la salute, è possibile tutelare sé stessi e gli altri effettuando una segnalazione, che può anche essere anonima, presso l’ASL di riferimento. Vista l’estrema pericolosità dell’amianto si tratta di un diritto ma anche di un dovere.