Amministratore di condominio, è meglio che faccia il suo dovere e soddisfi tutti | Se non lo fa sei autorizzato a non pagarlo
Il ruolo dell’amministratore di condominio non è una passeggiata, ma in un modo o nell’altro deve accontentare tutti.
L’amministrazione di un condominio è il processo di gestione delle parti comuni di un edificio residenziale, come scale, ascensori, cortili e impianti tecnici. È regolata dal codice civile e, in Italia, dalla legge 220/2012, che definisce le responsabilità dell’amministratore e i diritti dei condomini.
L’amministratore, eletto dall’assemblea condominiale, è responsabile della manutenzione degli spazi comuni, della gestione finanziaria e dell’esecuzione delle delibere assembleari. Deve redigere un rendiconto annuale chiaro e trasparente, oltre a garantire il rispetto del regolamento condominiale.
Le decisioni principali riguardanti il condominio vengono prese dall’assemblea condominiale, dove ogni proprietario ha diritto di voto proporzionale alla propria quota millesimale. L’assemblea approva il bilancio, discute gli interventi straordinari e, se necessario, nomina o revoca l’amministratore.
L’amministrazione condominiale richiede competenze giuridiche, tecniche e contabili, oltre alla capacità di mediare tra gli interessi spesso divergenti dei condomini.
Il rapporto con l’amministratore
Vivere in condominio ha i suoi lati positivi, ma anche un bel po’ di sfide. Certo, se hai buoni vicini, puoi contare su un aiuto veloce e qualche chiacchiera amichevole quando serve. Ma non sempre fila tutto liscio. Convivere con altre famiglie porta inevitabilmente a qualche scontro: rumori molesti, questioni sulle spese, lavori da fare… insomma, un mix che può diventare complicato da gestire.
Tra i protagonisti della vita condominiale c’è l’amministratore. In teoria, dovrebbe essere una figura neutra e affidabile, che si occupa di burocrazia, spese comuni e manutenzioni. Quando le cose vanno bene, non lo noti neanche. Ma se il suo lavoro lascia a desiderare, il rapporto con i condomini può diventare teso. Ed è qui che arriva la buona notizia: la legge prevede che, in alcuni casi, puoi rifiutarti di pagarlo.
L’amministratore va pagato?
Una recente sentenza del Tribunale di Milano ha fatto luce su un punto cruciale: se l’amministratore non svolge i suoi compiti come dovrebbe, puoi legittimamente negargli la parcella. Il Codice Civile elenca con precisione i suoi obblighi: dalla convocazione dell’assemblea alla gestione delle spese, fino alla tutela delle parti comuni. Se viene meno a uno di questi doveri, hai il diritto di esonerarlo e, in certi casi, chiedergli anche un risarcimento.
Un altro scenario in cui puoi non pagare riguarda gli amministratori nominati senza il consenso dell’assemblea, come capita nei condomini nuovi dove il costruttore assegna direttamente il ruolo. Anche qui, la legge è dalla tua parte. Insomma, se sei insoddisfatto del lavoro del tuo amministratore, informati bene sui tuoi diritti: potresti risolvere più di un problema senza dover pagare per un servizio scadente.