Anji Khad Bridge, l’ingegneria italiana al servizio delle ferrovie indiane
Continua incessante l’upgrade dell’infrastruttura di trasporto in India. Su queste pagine, nelle scorse settimane, abbiamo infatti dato ampio spazio ad un paio di importanti progetti di ambito stradale e ferroviario, per l’appunto, che hanno visto la grande nazione dell’Asia meridionale protagonista. Segno della volontà del paese di intraprendere un profondo ammodernamento delle proprie reti trasportistiche, da tempo rimaste arretrate e non al passo coi tempi.
Risale a quest’estate il completamento del ponte ferroviario ad arco a via superiore di Chenab, con la posa in opera del golden joint salutata con una pomposa cerimonia. Quest’opera (la più alta al mondo di questo tipo) risulta infatti estremamente importante in una regione, il Kashmir, strategicamente rilevante per l’India sotto il profilo economico.
Nelle settimane seguenti è invece stato il turno della passerella mediatica per il Missing Link Project, facente parte del più ampio progetto della Mumbai – Pune Expressway. In esso trova spazio il più alto ponte strallato stradale della nazione, il futuro Viaduct 2.
L’india si prepara, dunque, ad accogliere il primo ponte strallato ferroviario sul proprio territorio. Non indugiamo oltre, scopriamone di più!
Le generalità dell’Anji Khad Bridge
L’Anji Khad Bridge è un ponte strallato ubicato sulla sezione Katra – Banihal della linea ferroviaria Udhampur – Srinagar – Baramulla, nello stato di Jammu e Kashmir. Questa linea, a binario singolo a scartamento largo (1676 mm contro i 1435 mm dello scartamento standard), è la diretta erede di quella costruita a fine ‘800 fra Jammu e Sialkot. Quest’ultima linea venne chiusa nel 1947 dopo la spartizione dell’India (quando la città di Sialkot divenne parte integrante del territorio pakistano). Da allora, e fino agli anni ’90 del XX secolo, iniziano e proseguono incessanti i lavori dell’attuale linea, che risulta ad oggi ancora sconnessa dal resto della rete ferroviaria nazionale per problematiche connesse alle difficili condizioni orografiche.
L’opera, a progetto di Italferr (la società di ingegneria del gruppo Ferrovie dello Stato), come detto presenta lo schema statico di ponte strallato. La struttura, nel suo complesso, è a singola antenna ed è asimmetrica rispetto al proprio sviluppo longitudinale complessivo. La ragione di questa scelta progettuale risiede nella particolare e complessa morfologia del territorio locale. Questo è caratterizzato da una profonda gola a pareti sub-verticali entro cui scorre il fiume Anji. Si è dunque scelto, anche in virtù della modesta larghezza della vallata, di realizzare un ponte di questo tipo decentrando l’unica antenna e sviluppando, conseguentemente, un ventaglio di strallatura asimmetrico.
Una curiosità riguardante l’opera: originariamente questa era stata pensata ad arco in acciaio, con una campata principale di ben 265 metri. In seguito, un comitato guidato da un ex presidente del consiglio ferroviario ha raccomandato che il luogo non fosse adatto per un ponte ad arco per ragioni di carattere morfologico.
I dati tecnici dell’opera
L’Anji Khad Bridge è un’opera, per le ragioni sopra dette, senza dubbio complessa ed interessante. Ancora una volta, dunque, l’Italia riesce ad esportare con successo il proprio know how tecnico, al pari di altri mirabili esempi esecutivi. Alcuni esempi sono la realizzazione del Ponte di Braila in Romania, il mega telescopio E-ELT in Cile o la futuristica città di the Line in Arabia Saudita. A riprova della consolidata tradizione, in termini di qualità e quantità, che il nostro paese possiede in questo campo.
L’impalcato in acciaio è sorretto da 96 stralli, disposti come detto in maniera asimmetrica dal punto di vista geometrico. Non a livello numerico, però, essendo previsti 48 stralli per semicampata, 24 per ciascun lato dell’antenna). La porzione totale della parte stralla presenta una lunghezza complessiva di 473,25 metri, suddivisi in una campata principale che si sviluppa per 290 metri ed un’altra campata minore di 183,25 metri di estensione. Altro dato considerevole è l’altezza dell’opera dal livello del letto del fiume Anji, che arriva a ben 196 metri! L’Anji Khad Bridge è senza dubbio fra le opere significativamente più mirabili dell’intera linea ferroviaria che serve la parte nord-occidentale del paese (se non dell’intera nazione) e che si snoda nel tortuoso territorio del Kashmir, al confine col Pakistan.
I lavori, iniziati nel Gennaio del 2017, dovrebbero terminare (il condizionale è d’obbligo, viste le particolari ed ostiche condizioni al contorno) alla fine di quest’anno.
Visto il notevole e rapidissimo sviluppo della rete infrastrutturale indiana nell’ultimo periodo, c’è la forte possibilità che questa non sia l’ultima news al riguardo. So, stay tuned!