Arabia Saudita come modello per solare e desalinizzazione | L’Università di Brescia invia ricercatori per fare la storia
L’Università di Brescia, in collaborazione con l’Arabia Saudita, porta un’iniziativa innovativa tramite un impianto solare termodinamico.
Soluzioni innovative nel campo dell’energia sono oggi al centro di numerosi studi e ricerche. In particolare, l’attenzione verso lo sfruttamento delle risorse naturali per la produzione di energia sostenibile è in costante crescita. Tra le diverse tecnologie, quella del solare termodinamico emerge come un’alternativa promettente per migliorare l’efficienza energetica e ridurre la dipendenza dalle fonti fossili.
Questa tecnologia non si limita al tradizionale concetto di energia solare. Diversamente dal fotovoltaico, che trasforma direttamente la luce solare in elettricità, il solare termodinamico utilizza il calore per alimentare un ciclo termico. Grazie all’impiego di specchi orientabili che concentrano l’irraggiamento solare su un punto focale, è possibile raggiungere temperature estremamente elevate. Questo calore viene poi convertito in energia utilizzabile attraverso meccanismi avanzati.
I vantaggi di questa tecnologia sono molteplici. Oltre a essere una fonte di energia pulita e rinnovabile, il solare termodinamico offre una maggiore flessibilità rispetto ad altre soluzioni. Infatti, l’energia termica accumulata può essere conservata per essere utilizzata in momenti successivi, garantendo così una continuità di fornitura energetica anche nelle ore notturne o durante periodi di scarsa insolazione.
Un altro aspetto interessante di questa tecnologia è la possibilità di integrazione con altre soluzioni, ad esempio nei processi di desalinizzazione dell’acqua. Questo tipo di impianti può, infatti, essere impiegato per produrre il calore necessario a trattare l’acqua marina, rendendola potabile. Il ruolo delle istituzioni accademiche in questo settore è cruciale, contribuendo allo sviluppo di componenti e tecnologie sempre più avanzate.
La collaborazione internazionale per progetti innovativi
In questo contesto, le università stanno svolgendo un ruolo decisivo. Collaborazioni tra atenei e centri di ricerca stanno permettendo la creazione di progetti che uniscono energia e sostenibilità. Il solare termodinamico rappresenta uno degli ambiti su cui si concentrano tali sforzi. La combinazione di risorse e competenze internazionali è essenziale per il progresso di questa tecnologia, in grado di fornire risposte concrete alle sfide energetiche globali.
L’idea di un sistema capace di utilizzare il calore del sole per produrre energia e, allo stesso tempo, desalinizzare l’acqua rappresenta un traguardo ambizioso, ma non impossibile. Gli studi in questo campo si stanno intensificando, coinvolgendo non solo istituti di ricerca ma anche imprese e governi.
L’università di Brescia e il progetto «Desolination»
Un esempio di queste collaborazioni è il progetto «Desolination», che vede la partecipazione dell’Università di Brescia. Questa iniziativa prevede la realizzazione di un impianto pilota di solare termodinamico entro il 2025, in collaborazione con l’Arabia Saudita. Il sistema sfrutterà una miscela innovativa di CO2 per migliorare l’efficienza dell’impianto, sviluppata proprio dall’ateneo lombardo.
Questo impianto non servirà solo a produrre energia sostenibile, ma sarà anche utilizzato per desalinizzare l’acqua marina, rendendo possibile l’accesso a risorse idriche potabili in aree aride. Si tratta di un esempio concreto di come l’innovazione tecnologica possa avere un impatto significativo sulla vita quotidiana e sulle sfide globali.