Attraversamenti pedonali, sono davvero sicuri?
Gli attraversamenti pedonali, analizzati nell’ambito della sicurezza stradale, sono un argomento piuttosto spinoso soprattutto per chi lo affronta da un punto di vista progettuale. Spesso ci si sofferma sull’importanza dei dispositivi e degli accorgimenti per limitare incidenti, senza analizzare i veri fattori di rischio. L’incidentalità pedonale è quella che genera il maggior numero di decessi, circa il 50% dei deceduti complessivi. Lo scenario degli investimenti di pedoni peggiora ancor più in quanto l’attraversamento pedonale risulta essere il luogo in cui avvengono un numero consistente di incidenti (dal 25% al 30%), nonostante il pedone sia in condizioni di precedenza rispetto ai veicoli che sopraggiungono.
Si vuole descrivere un caso studio per proporre una metodologia di analisi del rischio. Ci si soffermerà, in particolare, su via Zanardi della città di Bologna, una strada di “quartiere” o “locale interzonale”. Tale scelta è stata effettuata tenendo in considerazione i seguenti fattori: gli attraversamenti sulla rete principale (strade di “scorrimento” e di “inter quartiere”) sono già protetti da impianti semaforici; gli attraversamenti sulla rete locale (strade “locali”) presentano una minor esposizione dovuta ai ridotti flussi dei veicoli motorizzati. I relativi attraversamenti pedonali scelti al fine rispettare i criteri sopra stabiliti sono cinque, localizzati nel tratto tra Via del Traghetto e la zona Noce.
Il metodo di analisi del rischio degli attraversamenti pedonali
L’analisi degli attraversamenti pedonali è stata condotta con la finalità principale di quantificare in termini relativi, per ognuno di essi, il rischio che si possa verificare un investimento di pedone con danni più o meno elevati. L’esito finale, che è costituito da un valore numerico dell’Indice di Rischio, non ha significato come valore assoluto bensì in termini relativi ed è indicativo della maggiore o minore probabilità che si concretizzi l’evento “investimento di pedone” con danni più o meno gravi proprio su quell’attraversamento rispetto agli altri esaminati.
La procedura si richiama a quanto proposto con la circolare numero 3699, del Ministero dei lavori pubblici, Linee guida per le analisi di sicurezza delle strade, ovvero definendo delle liste di controllo che rappresentano uno strumento utile per aiutare il gruppo di analisi nel riconoscere i problemi di sicurezza. Non è invece superabile completamente la soggettività con cui viene assegnato un certo peso ad ogni gruppo di caratteristiche dell’attraversamento, soggettività peraltro presente anche nella procedura di Safety Review descritta nella circolare.
Tabella di analisi Tabella Indice di Rischio
Il calcolo della vulnerabilità e dell’indice di rischio
Si calcola attraverso la compilazione di una checklist (applicando un coefficiente “0” se l’aspetto non è presente, o un coefficiente “1” se l’aspetto è presente), suddivisa in tre macrocategorie: Visibilità, Segnaletica e Geometria. I valori dei pesi positivi indicano un aspetto a sfavore di sicurezza, mentre valori negativi indicano un aspetto a favore di sicurezza. Il valore della Vulnerabilità è compreso nell’intervallo 0 – 100, in cui il valore “0” indica un attraversamento poco vulnerabile ad un investimento mentre un valore prossimo al “100” indica, al contrario, un attraversamento molto vulnerabile all’investimento del pedone. I risultati ottenuti ci permettono di classificare come peggiore l’attraversamento “5”, il cui punteggio è dovuto a varie mancanze, quali la segnaletica verticale e l’illuminazione dedicata bilaterale, e alla notevole dimensione della carreggiata stradale, che espone il pedone ad un rischio maggiore perché deve percorrere una distanza elevata.
L’Indice di Rischio quantifica il rischio connesso ad ogni attraversamento pedonale, che dipende dall’esposizione al pericolo (frequenza con cui i flussi pedonali e veicolari si intersecano tra loro), dalla vulnerabilità e dalla gravità dell’incidente (indicato dalla magnitudo). Si calcola con la seguente formula: IR = V * M * E . Con: V = Vulnerabilità: definisce quanto l’attraversamento pedonale è vulnerabile rispetto all’accadimento dell’evento “investimento di pedone”. M = Magnitudo dell’evento: nel caso specifico è la gravità dell’evento che si è considerata in diretta correlazione con la velocità del traffico motorizzato. E = Esposizione: misurabile con l’entità dei flussi veicolari e pedonali che si trovano “in competizione” sull’attraversamento. Un valore elevato di IR indica che l’attraversamento necessita di interventi migliorativi in quanto è molto rischioso, mentre un valore basso dell’indice indica che l’attraversamento ha un buon grado di sicurezza.
I risultati ottenuti e i possibili interventi di miglioramento
Nell’ultima tabella si è riportata la classificazione degli attraversamenti in base all’IR e si nota come il numero 5 sia il peggiore, mentre il numero 2 sia il migliore. I fattori che hanno portato l’attraversamento 5 ad essere il peggiore sono, oltre a quelli già elencati per la vulnerabilità, l’alta velocità praticata dai veicoli in quella sezione stradale e l’elevato TGM. Interventi migliorativi che possono essere progettati nel caso dell’attraversamento 5 sono: Illuminazione artificiale adeguata: illuminazione dedicata bilaterale adatta ad attraversamenti pedonali; Isola spartitraffico: riduce la lunghezza da percorrere al pedone e crea un “isola sicura” nella mezzeria della carreggiata; Metodi per la riduzione della velocità: che può avvenire rialzando l’attraversamento o disponendo dossi nei pressi dello stesso. La velocità, come per altre tipologie di incidente, è un parametro molto importante. Infatti con l’aumentare della velocità aumenta la probabilità di morte del pedone.
Questa metodologia, come suggerisce la circolare del Ministero dei Lavori Pubblici (oggi Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), si presta bene ad essere utilizzata, dalle Amministrazioni Pubbliche e da Enti Proprietari di strade, per verificare il livello di sicurezza degli attraversamenti pedonali esistenti e, eventualmente, prevedere specifici interventi migliorativi. In particolare, dopo aver compilato la checklist, si ha una panoramica di tutti gli aspetti eventualmente mancanti o da migliorare, sui quali è possibile intervenire per rendere l’attraversamento più sicuro.
di Luca Franca