Finalmente è arrivata la soluzione ecologica e sostenibile per quelle costruzioni composte prevalentemente in vetro. Si pensi ai grattacieli, molto esposti all’assorbimento di raggi ultravioletti con un enorme spreco di energia, che non viene riutilizzata in alcun modo. Si tratta di AuREUS, messo a punto da Carvey Ehren Maigue, giovane studente di ingegneria elettrica dell’Università di Mapúa, nelle Filippine. La sua idea gli è valsa il primo premio come miglior progetto sostenibile alla James Dyson Awards 2020. Infatti, si pone come una svolta nell’ambito del fotovoltaico e della produzione di energia elettrica “pulita”. Ma non solo, Carvey vorrebbe fare ancora di più per estendere il suo progetto.
“Voglio lavorare sulle modalità con cui portare il prodotto sul mercato immediatamente, facendo avanzare anche ricerca e sviluppo. Voglio creare fili e tessuti in modo che anche i vestiti possano raccogliere la luce ultravioletta e convertirla in elettricità. Stiamo anche cercando di creare piastre curve, per l’uso su auto elettriche, aeroplani e persino barche”
Carvey Ehren Maigue
Il nome particolare riprende quello delle aurore polari, da cui l’inventore ha tratto ispirazione. Il fenomeno delle aurore scaturisce da particelle elettriche provenienti dal Sole, che colpiscono la ionosfera terrestre. Quando la manifestazione elettrica si esaurisce, l’energia prodotta dalle particelle si trasforma in luce visibile: l’aurora. Tanto è vero che Borealis Solar Window e Astralis Solar Wall sono i nomi dei due tipi di dispositivi: uno da sfruttare come finestra, l’altro come muro. Allo stesso modo delle aurore, dunque, funziona AuREUS.
I fotoni emessi dal Sole, che possiedono la banda di frequenza corrispondente a quella dei raggi UV, eccitano le particelle del materiale costituente il pannello. Dopodiché, per luminescenza dovuta all’azione dei fotoni, avviene l’emissione da parte del materiale di radiazioni luminose nel campo delle frequenze del visibile. Tutta questa preziosa energia viene convogliata verso i bordi del pannello, dove viene raccolta in celle fotovoltaiche e trasformata in elettricità, attraverso circuiti di regolazione.
“Le particelle utilizzate nel substrato possono derivare da scarti di frutta e verdura. Stiamo offrendo agli agricoltori un altro modo per recuperare le perdite, anche se i raccolti vengono sprecati”
Carvey Ehren Maigue
Veniamo all’altro grande punto di forza di questo progetto. Il materiale polimerico che compone i pannelli è un substrato di resina mischiato alle particelle luminescenti. Questi corpuscoli non sono altro che coloranti ricavati a partire dagli scarti agricoli. In tal modo, si aiuta l’economia di molti agricoltori, anche quelli che non riescono a vendere il raccolto, perché magari danneggiato da intemperie o altro. Quindi, non c’è assolutamente bisogno di ricercare nuovi spazi per realizzare AuREUS, né di condizioni particolari.
In ultima analisi, ed è forse la parte più importante, i raggi UV bloccati da AuREUS non attraversano i pannelli. Le persone che si trovano all’interno degli edifici saranno protette, pertanto, da tutte quelle malattie associate all’esposizione alle radiazioni solari. Un ulteriore beneficio per la salute viene anche dal fatto che, essendo una tecnologia completamente green, contribuisce ad un minor utilizzo di energia da combustibili fossili.
“Voglio creare una forma migliore di energia rinnovabile che utilizzi le risorse naturali del mondo. Che sia vicina alla vita delle persone. che crei percorsi realizzabili e si mobiliti verso un futuro sostenibile e rigenerativo”
Carvey Ehren Maigue