Banconote, fai molta attenzione ai particolari | Se ti capita questa tra le mani non usarla o resti fregato
Presta attenzione anche ai più minuscoli dettagli delle banconote che possiedi. Potresti avere in tasca una piccola fortuna
La cartamoneta esiste nella società antropica da tempo immemore, inventata per mano delle popolazioni cinesi. Nel continente europeo la sua introduzione è collocabile attorno al 1660 in Svezia, a Stoccolma, mentre l’Italia dovette attendere quasi un secolo, se consideriamo che la prima emissione avvenne nel 1746 su iniziativa delle Regie Finanze di Torino.
Il 1800 fu il secolo in cui si assistette all’affermazione delle banconote nella maggior parte dei territori d’Europa, necessità direttamente correlata alla Rivoluzione Industriale e alle innovazioni che riguardarono i mezzi di pagamento e di circolazione.
Con il trascorrere dei secoli, le banconote sono divenute una consuetudine nella vita di ciascuno di noi. E con esse anche la probabilità di imbattersi nella circolazione di cartamoneta fasulla. Le banconote sono caratterizzate da specifiche misure di sicurezza, in modo da prevenire e smascherare eventuali tentativi criminosi.
Ad esempio, al tatto è possibile percepire determinate caratteristiche in rilievo, presenti unicamente sulla carta stampata per conto dello Stato, ma ci si può rendere conto di avere a che fare con un falso anche osservando una banconota controluce, che renderà possibile l’emersione della filigrana e del filo di sicurezza, elementi che certificano la veridicità della cartamoneta.
La banconota che hai in tasca può valere molto più del suo valore nominale
Allo stesso modo, è possibile imbattersi in banconote dalla veridicità indubbia che presentano specifiche ed inusuali caratteristiche che possono portare il valore nominale a schizzare alle stelle. A partire dal numero seriale, composto da undici cifre e una lettera, che permette di individuare la provenienza della cartamoneta; se dovesse presentare una combinazione di numeri ripetuti o consecutivi, questo elemento potrebbe indicarne la peculiarità e rarità, consegnando delle tue mani più di un semplice pezzo di carta. E’ il caso della banconota da 20 euro – che tra l’altro risulta essere una di quelle maggiormente falsificate -.
Osservandola, ti basterà prestare attenzione alla prima lettera che contrassegna il numero seriale; ognuna corrisponde allo Stato europeo di produzione e se ti dovessi imbattere in un simbolo che contraddistingue una Nazione in cui la stampa di cartamoneta è considerevolmente limitata, rendendo meno diffusa anche la possibilità di trovare una banconota proveniente da quel luogo, allora potresti concretamente essere entrato in possesso di un piccolo gioiello, richiestissimo dai collezionisti.
Non spenderle, rivolgiti al mercato dei collezionisti!
Discorso analogo vale per gli errori di stampa, che non svalutano la banconota o ne azzerano la validità, anzi. I difetti hanno la capacità di rendere una banconota decisamente peculiare, per questo se mai ti dovesse capitare di individuare elementi differenti rispetto alla canonica stampa, non ti conviene spenderla, ma informarti opportunamente a riguardo e, perché no, puntare sulla vendita nel mercato degli appassionati, pronti a fare follie per accaparrarsi pezzi come questi.
Tra gli elementi che contribuiscono ad aumentarne il valore vi sono anche le condizioni della stessa cartamoneta; meglio questa viene conservata, più elevato sarà il prezzo terminale. Nel caso in cui ti imbatta in dettagli particolari come quelli sopracitati, faresti meglio a rivolgerti ad un esperto che potrà definire il valore e la rarità del prodotto. Per cui, la prossima volta che ti capiterà di rovistare nelle cuciture o nel portafoglio, prenditi qualche minuto per osservare attentamente le tue banconote, soprattutto nel caso del taglio da 20. Potresti intascare molto più del previsto. Lo scrive Outlet News.