Bonfiglioli, la nuova sede porta la firma di Peter Pichler Architecture e ARUP
Di recente, è stato aperto il cantiere per la nuova sede Bonfiglioli, che sorgerà a Bologna. La Bonfiglioli è un’azienda che produce e distribuisce diverse tipologie di dispositivi per i settori dell’automazione industriale, delle macchine mobili e delle energie rinnovabili. Il nuovo edificio è stato progettato, rispettando i più severi standard di efficienza energetica. Avrà un impatto ambientale zero e si prevede diventerà un esempio in termini di sostenibilità e design intelligente. Oltre che simbolo della professionalità, dell’innovazione e dell’efficienza dell’azienda.
Il progetto, ideato da Peter Pichler Architecture con ARUP, è attualmente esposto nel Padiglione Italia curato dall’architetto Alessandro Melis, in occasione della XVII Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Si è aggiudicato il primo posto, a seguito di un concorso di progettazione in due fasi, che ha visto competere altri importanti finalisti, tra cui Mario Cucinella Architects e Archea Associati. Per quanto riguarda il completamento, è previsto per il 2022.
Nuova sede Bonfiglioli, il concept
La nuova sede, dunque, è il punto finale di un piano più grande chiamato EVO, il più grande sito industriale del Gruppo Bonfiglioli in Italia. EVO soddisfa i più severi requisiti in termini di efficienza energetica, con strategie di risparmio energetico come pompe di calore geotermiche e soffitti radianti. Infatti, è alimentato da un grande impianto fotovoltaico da 3 MW di potenza di picco, installato sulle coperture del sito, oltre che all’interno del parcheggio del personale. Il progetto è in fase di completamento a Calderara di Reno, in un’area della città metropolitana di Bologna. Con un passato esclusivamente agricolo, a partire dalla seconda metà del 1900, questa zona è diventata un luogo privilegiato per lo sviluppo industriale e artigianale.
Il progetto
La nuova sede Bonfiglioli diventerà un elemento riconoscibile, pensato per integrarsi nell’ambiente circostante, oltre a reinterpretare la tipologia del cortile interno. La struttura a cielo aperto, situata all’interno dell’edificio, sarà costituita da un giardino al piano terra. Creerà un importante effetto camino per favorire la ventilazione naturale degli ambienti. La geometria concepita per l’edificio, caratterizzato dal tetto spiovente, emerge dalle considerazioni degli architetti sulle condizioni climatiche locali, in termini di radiazione solare. La pendenza del tetto, pertanto, consente la realizzazione di una facciata nord più ampia e, di conseguenza, un maggior numero di uffici e ambienti di lavoro possono godere di un’illuminazione naturale indiretta.
Il cortile interno, inoltre, aiuta anche a stabilire una connessione visiva tra i piani e fornisce uno spazio verde importante. I diversi reparti sono organizzati sui vari livelli, connessi tra loro con una scala a chiocciola: in tal modo, anche i dipendenti della varie sezioni potranno essere maggiormente connessi. Invece, gli spazi interni sono privi di colonne, il che significa che possono essere facilmente adattati in futuro. Per le facciate rivolte a sud e per il tetto, gli architetti hanno progettato una “seconda pelle” in rete di alluminio. Contribuisce a migliorare il comfort interno dell’edificio, riducendo le superfici che potrebbero essere soggette a problemi di surriscaldamento.
Questa pelle in alluminio filtra la luce per ottenere un ambiente di lavoro interno confortevole, ricordando i trucioli metallici che vengono prodotti dall’azienda. La struttura portante si esprime come un esoscheletro in acciaio, evidenziandone il carattere tecnico e industriale e accentuandone la verticalità. L’esoscheletro è progettato per consentire spazi interni completamente liberi da supporti verticali, oltre ad offrire un’ottima flessibilità degli ambienti per adattarsi alle future esigenze del cliente.