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Bonus 2025, è bene mettere le cose in chiaro | Quello per il diabete non esiste: il Governo non ne vuol sapere, si tratta solo di agevolazioni

dispositivo per diabete

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Se ne parla da anni, e anche il 2025 non ne fa eccezione: si tratta di un supposto “bonus diabete” ma per il Governo non serve.

È da tempo oggetto di discussione la possibilità di particolari agevolazioni per coloro che soffrono di specifiche patologie, alimentando dibattiti e aspettative.

Frequentemente emergono notizie riguardanti presunti contributi dedicati, ma la realtà si presenta più complessa e strettamente correlata a condizioni specifiche.

Per quanto concerne le persone affette da diabete, le opportunità di accedere a forme di supporto economico dipenderebbero principalmente dal grado di invalidità riconosciuto.

Come chiarito dai principali quotidiani, l’elemento distintivo sarebbe da riscontrarsi dalla capacità lavorativa adotta dalla malattia. Di seguito, chiariamo la questione.

Quando il diabete diventa invalidante

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, il diabete è classificato tra le patologie invalidanti che interessano l’apparato endocrino e, in base alla gravità della condizione, può garantire l’accesso a determinati vantaggi. Le percentuali di invalidità riconosciute variano: per il diabete mellito con complicanze di grado moderato, il riconoscimento si attesta tra il 61% e il 90%, mentre per le forme più gravi si può arrivare fino al 100%.

Come ben esplicato da Il Messaggero, in alcuni casi il lavoratore diabetico ha la possibilità di accedere alla pensione anticipata. Per poter beneficiare di tale misura, è necessario avere un’invalidità riconosciuta di almeno l’80% e soddisfare specifici requisiti contributivi: 55 anni e 7 mesi per le donne e 60 anni e 7 mesi per gli uomini, con un minimo di 20 anni di contributi versati. Inoltre, coloro che hanno un’invalidità superiore al 74% e una riduzione della capacità lavorativa inferiore a un terzo (67%) possono richiedere l’assegno ordinario di invalidità, a prescindere dal reddito familiare e con un’anzianità contributiva di almeno cinque anni.

simbolo dell'invalidità civile
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L’indennità di accompagnamento

Un altro contributo di rilevante importanza, frequentemente oggetto di discussione, è l’indennità di accompagnamento. Stando a quanto affermato da Il Messaggero, nel 2025 l’importo ammonta a 542,02 euro per gli invalidi totali e a 1. 022,44 euro per i ciechi assoluti. Tale indennità è concessa per un periodo di 12 mesi e non è soggetta a tassazione Irpef. Tuttavia, non tutti i pazienti affetti da diabete possono beneficiarne: è necessaria un’invalidità totale (100%) e l’incapacità di svolgere autonomamente le attività quotidiane. Pertanto, in presenza di gravi difficoltà motorie, è possibile presentare domanda per ottenere questo importante sostegno economico.

Come evidenziato da Il Messaggero, non è presente un vero e proprio “bonus diabete”, bensì una serie di misure previdenziali e assistenziali destinate a coloro che si trovano in condizioni di invalidità riconosciuta. La gravità della patologia e il grado di autonomia della persona rivestono un ruolo cruciale nell’accesso a tali agevolazioni, rendendo fondamentale acquisire le informazioni adeguate per ricevere il supporto più consono alle proprie necessità.