Architettura

Bonus facciate, tutto ciò che c’è da sapere

La Legge di Bilancio per il 2020, Legge 160/2019 (di cui abbiamo parlato qui), in vigore fino al 31 Dicembre 2020, ha introdotto nei commi 219-224 la detrazione fiscale sulle spese per il recupero o il restauro della facciata. Essa consiste in una detrazione d’imposta, da ripartire in 10 quote annuali, pari al 90% delle spese sostenute nel 2020. E’ l’unica detrazione tra i Bonus Casa, ovvero detrazioni per la riqualificazione energetica, detrazione per la ristrutturazione e detrazioni per l’adeguamento sismico, che non prevede un limite di spesa agevolata. Nell’agevolazione sono compresi gli interventi anche di sola pulitura o tinteggiatura esterna, o comunque tutti quelli finalizzati al recupero o al restauro delle strutture opache della facciata, compresi i balconi, gli ornamenti ed i fregi.

Fregi di balconi (1), da PalazzidiNapoli.it
Fregi di balconi (2), da PalazzidiNapoli.it

Chi ha diritto al Bonus Facciate?

Il regolamento del nuovo bonus facciate si basa sullo stesso regolamento operativo delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie. I soggetti, dunque, che possono beneficiare di tale detrazione sono tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato. Il regolamento non esclude, in maniera esplicita, gli assoggettati Ires, dal momento in cui il regolamento definisce le modalità operative, ma non i requisiti soggettivi dei fruitori. Così come per le ristrutturazioni edilizie (salvo successive modifiche) il bonus facciate è un diritto non solo dei proprietari o dei titolari dei diritti reali sull’immobile, ma anche dell’inquilino ed del comodatario. Possono dunque accedere al Bonus facciate i soggetti Irpef e, sino a differente indicazione, anche i soggetti IRES. Nel dettaglio possono beneficiare della detrazione del 90% per il rifacimento delle facciate:

  • il proprietario o il nudo proprietario dell’edificio;
  • il titolare di un diritto reale di godimento (ad esempio l’usufruttuario o chi beneficia del diritto di uso o di abitazione);
  • l’inquilino;
  • il comodatario;
  • i soci di cooperative divise e indivise; i soci delle società semplici;
  • gli imprenditori individuali, ma solo per gli immobili che non rientrano tra quelli strumentali o merce.

Inoltre hanno diritto al bonus facciate, purché sostengano effettivamente le spese e siano documentate sulle fatture e sui bonifici:

  • il familiare convivente del proprietario o del detentore dell’edificio oggetto dell’intervento (coniuge, parenti entro il terzo grado o affini entro il secondo grado);
  • il componente dell’unione civile;
  • il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
  • il convivente more uxorio, non proprietario dell’edificio né titolare di un contratto di comodato.
Una facciata soggetta a futuri lavori, da Ediltecnico.it

Quali edifici sono soggetti a tali detrazioni?

Il Bonus Facciate è dedicato alla maggior parte delle tipologie di edificio. L’unico discriminante che potrebbe comprometterne l’idoneità a tale detrazione è la sua ubicazione. Infatti il comma 219 dell’art.1 della L. 160/2019 specifica che i lavori devono essere eseguite in zona A o B. Il decreto del Ministro dei lavori pubblici del 1 aprile 1968, n.1444 definisce le zone come di seguito:

Zona A: le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestano carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale o da porzioni di esse, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi.

Zona B: le parti del territorio totalmente o parzialmente edificate, diverse dalla zona A: si considerano parzialmente edificate le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12,5% (un ottavo) della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale sia superiore al 1,5 mc/mq.

Rimangono pertanto esclusi dall’incentivo tutti gli immobili isolati.

Una facciata in pieno stile Liberty, da Cosedicasa.it

Bonus Facciate, quali lavori sono inclusi?

I lavori di recupero o restauro della facciata riguardano le spese sostenute per gli interventi di manutenzione ordinaria sulle strutture opache della facciata. Nello specifico:

  • gli interventi sulle strutture opache della facciata;
  • i lavori su balconi, ornamenti, marmi e fregi;
  • la pulitura della facciata;
  • la tinteggiatura esterna dell’edificio.
Prospettive, da Ediltecnico.it

Quali interventi sono esclusi?

Il bonus facciate è applicabile esclusivamente per gli interventi sulle strutture opache della facciata, sui balconi o su ornamenti e fregi; pertanto si escludono le spese sostenute per la sostituzione degli infissi (detraibili comunque al 50% con l’EcoBonus). Rimangono inoltre esclusi gli interventi relativi agli impianti di illuminazione, gli interventi sui pluviali, sugli impianti termici e sui cavi esterni.

Di seguito riportiamo un link, per un chiaro schema interattivo di tutte le detrazioni, ad opera del Sole24Ore.it

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Mariano Iengo