Brexit, le conseguenze positive sull’ingegneria e l’architettura italiana
La Brexit è ufficialmente avvenuta alle 24 del 31 Gennaio. Il Regno Unito è a tutti gli effetti uscito dall’Unione Europea ed è iniziato il cosiddetto “periodo di transizione“, ovvero una fase politica in cui saranno negoziate tutte le questioni burocratiche, economiche e commerciali che sono sul tavolo. Il termine ultimo è previsto per fine 2020, per scongiurare la coseddetta “Hard Brexit“, cioè una separazione senza accordi. Qui per vedere quanto sta costando la brexit alla GB. Entrambe le parti vogliono evitare questo triste epilogo che provocherebbe un dannoso effetto domino in tutti i settori, soprattutto in uno così importante come quello delle costruzioni. L’ingegneria e l’architettura italiana però potrebbero trarre dei vantaggi da ciò in tutti i casi, Vediamoli.
Il Regno Unito, a causa della Brexit, rischia di perdere molti operai spacializzati e non, poiché, attualmente, 1/3 dei lavoratori edili in cantiere provengono da altri paesi fuori dal UK, il 25% di questi dalla Comunità Europea. La possibile mancanza di manodopera rallenterebbe un settore molto redditizio in Gran Bretagna generando una forte riduzione della offerta di uffici e appartamenti. Tale fenomeno porterebbe alle stelle il prezzo degli immobili creando ripercussioni sul sistema finanziario e imprenditoriale; nel Regno Unito sono molte le aziende che investono in compravendita e affitti di uffici e alloggi, occupandosi anche di sostenere lo stato inglese nella realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria.
Come la Brexit può aiutare l’italia
È ben noto, che in Italia il settore delle costruzioni civili non se la passa benissimo. Il continuo trend negativo di investimenti privati ha portato i tassi di interesse delle banche per i mutui ai minimi storici. Proprio ora questo elemento, combinato ai danni che la Brexit potrebbe recare al sistema UK, favorirebbe investimenti esteri. Ma l’Italia deve sbrigarsi a snellire l’apparato burocratico farraginoso, non può più permettersi tempi così lunghi per la realizzazione delle opere civili ed edili. L’ingegneria e l’architettura italiana chiedono ad alta voce la semplificazione dell’appalto pubblico.
Molti infatti sono i tentativi del governo e le proposte politiche per aiutare il settore, basti pensare allo “Sblocca Cantieri” dell’ex ministro Toninelli. Una proposta parlamentare è arrivata dal partito “Italia Viva” di Matteo Renzi, il cosiddetto “Shock!“, un piano straordinario per sbloccare 120 miliardi di euro già investiti dallo stato italiano. Tale proposta è stata fatta proprio alla luce delle ripercussioni positive che potrebbe portare all’italia la Brexit.