Cambiare vita, perché considerare l’apertura di un agriturismo
State pensando seriamente di cambiare vita e di provare a lanciarvi in una nuova avventura, anche dal punto di vista lavorativo? Perché non pensare all’apertura di un agriturismo, un’attività senza dubbio molto impegnativa, ma che è in grado di regalare un bel po’ di soddisfazioni.
Soprattutto per tutti coloro che amano la natura, vivere completamente immersi nel verde consentirebbe anche di togliere di mezzo lo stress che si accumula ogni giorno nel tragitto tra casa e ufficio, quando si è imbottigliati spesso e volentieri nel traffico cittadino. Se è vero che provare ad aprire un agriturismo è una scelta piuttosto drastica, anche di vita, va detto allo stesso tempo che il guadagno va oltre l’aspetto meramente economico, ma è anche a livello di qualità di vita.
La Toscana una delle regioni più gettonate
Sono in tanti ad aver pensato a questa opzione e, spesso e volentieri, la Regione che ha visto il maggior numero di aperture di agriturismi nel corso degli ultimi tempi è certamente la Toscana. Nel caso in cui si tratti di un territorio che apprezzate da sempre e in cui vi trasferireste ben volentieri, allora la cosa migliore da fare è quella di dare uno sguardo al portale Interaliaimmobiliare.com, dove si possono trovare tante offerte e proposte adatte un po’ a tutte le necessità.
Cosa serve per aprire un agriturismo
Come ben sappiamo, gli agriturismi non sono altro che attività che hanno un legame molto forte con il territorio in cui vengono avviate. Non solo, visto che è un’attività che tipicamente strizza sempre l’occhio nei confronti della tradizione. Difficile che queste attività possano passare di moda, anzi nel corso degli ultimi anni il settore dei viaggi alla riscoperta della natura e degli ambienti agricoli è cresciuto in misura esponenziale. Insomma, stiamo vivendo in un periodo che sembra certamente favorevole per fare un passo del genere, ma ci sono diversi aspetti da considerare prima di poter effettivamente avviare una simile attività.
La scelta della località e non solo
Tra i vari adempimenti di carattere burocratico e non, a cui bisogna sottostare, troviamo certamente un aspetto di carattere prima teorico e poi pratico. Ovvero, quale località vorreste scegliere per l’apertura di un agriturismo. In effetti, sul territorio toscano ci sono tantissimi paesaggi bucolici che si adattano alla perfezione a un simile obiettivo. È fondamentale optare per una località che sia dotata di un terreno particolarmente adeguato a ospitare la coltivazione degli ortaggi. Il consiglio migliore da seguire, però, è quello di puntare all’acquisto di un terreno su cui sono già presenti degli uliveti produttivi e, magari, anche dei vigneti.
Spostandoci da un lato più burocratico, invece, è giusto mettere in evidenza come siano diversi gli adempimenti da portare a termine. Per l’apertura di un agriturismo in questa regione serve prima di tutto provvedere all’apertura di un fascicolo aziendale presso il CAA, ovvero il Centro Autorizzato di Assistenza in Agricoltura. In questo modo, si può realizzare l’UPI. A questo punto, si può procedere con la compilazione della DUA, ovvero la Dichiarazione Unica Aziendale, a cui va allegata alla stregua di autocertificazione la Relazione Agrituristica, ma anche la DIA, ovvero la Dichiarazione di Inizio Attività. Solo in seguito alla presentazione di quest’ultimo documento si possono avviare i lavori.
Ci sono diverse norme regionali che vanno rispettate da chi desidera intraprendere una simile carriera lavorativa. Ad esempio, non si possono realizzare nuovi immobili come agriturismi, mentre i lavori di restauro di quelli che sono già costruiti, ma che magari si trovano in pessime condizioni, deve essere portato a termine solo ed esclusivamente impiegando dei materiali tradizionali, evitando di toccare sia l’aspetto che l’assetto tipico e caratteristico di quel determinato luogo.