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Campi Flegrei, il dibattito è accesissimo | Il sollevamento minore del suolo divide gli espert: pericolo rientrato?

Immagine di un vulcano in eruzione

Vulcano in eruzione (Pixabay) www.buildingcue.it

Il Vesuvio: un gigante dormiente tra storia e scienza.

Il Vesuvio è uno dei vulcani più famosi al mondo, con una storia millenaria che ha lasciato un segno indelebile nella cultura e nella geologia del Mediterraneo. Questo vulcano, situato nei pressi della città di Napoli, è famoso soprattutto per l’eruzione del 79 d.C., che distrusse le antiche città di Pompei, Ercolano e Stabia, seppellendole sotto una coltre di cenere e lapilli. Quell’eruzione fu così devastante da diventare uno degli eventi naturali più iconici della storia, influenzando la letteratura, l’arte e la scienza per secoli.

Il Vesuvio ha affascinato e spaventato l’umanità per millenni, alimentando non solo studi scientifici, ma anche numerosi miti e leggende. Le popolazioni antiche credevano che il vulcano fosse la dimora di divinità potenti e capricciose, in grado di scatenare la loro furia sulla Terra. Queste storie hanno contribuito a creare un alone di mistero intorno al Vesuvio, rafforzato dalle testimonianze storiche di eruzioni improvvise e catastrofiche. Anche oggi, il Vesuvio continua a esercitare una forte attrazione su chi lo osserva, sospeso tra la sua bellezza maestosa e la consapevolezza del potenziale pericolo che rappresenta.

Nonostante il Vesuvio sia rimasto inattivo dal 1944, la sua potenziale pericolosità è ben nota agli esperti. L’area intorno al vulcano è densamente popolata e, a causa della sua complessa attività, viene monitorata costantemente dagli scienziati. Il rischio di una nuova eruzione non è mai stato eliminato, anche se la sua attività attuale è moderata. Questo continuo stato di osservazione ha portato alla creazione di piani di emergenza che includono simulazioni di evacuazioni e allerte di vari livelli per proteggere la popolazione.

Il Vesuvio, tuttavia, non è l’unica area vulcanica attiva nella regione. I vicini Campi Flegrei, situati a ovest di Napoli, sono un’altra caldera vulcanica che desta preoccupazioni. Quest’area, conosciuta per i suoi fenomeni geotermici, come fumarole e sorgenti termali, è caratterizzata da una notevole attività sismica e da un lento sollevamento del suolo, fenomeno che viene chiamato bradisismo.

I Campi Flegrei e il fenomeno del bradisismo

Il bradisismo, che significa “sollevamento lento del suolo”, è un fenomeno naturale che caratterizza l’area dei Campi Flegrei, una vasta caldera vulcanica formatasi migliaia di anni fa. Questo fenomeno si verifica quando la pressione sotto la superficie terrestre aumenta, spingendo il terreno verso l’alto. La caldera dei Campi Flegrei è particolarmente soggetta a questi movimenti, che negli ultimi anni hanno portato a una crescente preoccupazione riguardo a possibili eruzioni future.

Dal 2024, gli scienziati hanno osservato un significativo aumento del sollevamento del suolo nei Campi Flegrei, con una media di circa 2 cm al mese. Tuttavia, negli ultimi mesi, si è registrata una rallentamento del fenomeno. I dati raccolti dall’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv indicano che la velocità di sollevamento si è dimezzata, passando a circa 1 cm al mese. Questo cambiamento è stato confermato dai sensori GNSS installati in punti strategici, come la stazione di Rione Terra, e rappresenta un nuovo sviluppo nella comprensione dell’attività della caldera.

Vesuvio di Napoli
Vesuvio Napoli (Pixabay) www.buildingcue.it

La situazione sismica e geochimica attuale

Oltre al sollevamento del suolo, i Campi Flegrei sono noti per la loro attività sismica. Nell’ultima settimana, i ricercatori hanno registrato 24 terremoti nell’area, con il più forte che ha raggiunto una magnitudo di 1.9. Sebbene si tratti di scosse di bassa intensità, la loro frequenza indica una continua attività sotterranea. Tuttavia, gli esperti rassicurano che, al momento, non ci sono segnali di un’imminente eruzione.

Anche dal punto di vista geochimico, non si sono registrate variazioni significative nei parametri monitorati. Le fumarole dei Campi Flegrei continuano a emettere gas a temperature costanti, con un valore medio di circa 94°C, e non è stata rilevata la presenza di liquido nella polla di Pisciarelli.