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Cappotto termico, il sistema più utilizzato in edilizia negli ultimi tempi, scopriamolo

La posa in opera di elementi non strutturali in edilizia è quasi di pari importanza di una corretta esecuzione e quindi regola d’arte di elementi strutturali. Seguire tutti i passaggi è molto importante per la riuscita del lavoro. Il cappotto, termine usato in gergo edilizio, è un sistema di elementi da costruzione che funge da isolamento termico; questo vale sia per la tenuta estiva che invernale. Gli elementi che lo compongono vengono posati sia in verticale che in orizzontale, migliorando considerevolmente la capacità termica dell’intero involucro edilizio.

Affidarsi ad un buon tecnico è fondamentale; i professionisti che si occupano di progettazione completa, anche attenta alla questione, ancora troppo trascurata, dell’efficientamento energetico e dello studio termico degli edifici. Necessario sviluppare un ottimo procedimento affinché gli elementi posati in opera funzionino al meglio. Seguire tutte le fasi di progettazione è essenziale; la prima fase di progettazione e dimensionamento è quella più importante. I primi parametri che il progettista tiene in considerazione sono il luogo, i vincoli architettonici e lo studio delle normative locali vigenti.

I criteri non trascurabili assolutamente sono imprescindibili; ubicazione dell’edificio; destinazione d’uso dell’edificio; limiti normativi da rispettare con relative prestazioni desiderate dall’applicazione del cappotto termico; buona preparazione del supporto sul quale verrà applicato il cappotto; attenzione su umidità e formazione di condensa e muffa con risoluzione e verifica dei ponti termici; caratteristiche tipologiche del materiale usato per l’isolamento termico; raggiungimento requisiti minimi per accedere alle detrazioni fiscali. L’analisi agli elementi finiti di tutti i ponti termici è necessaria ed importante al fine di ottimizzare le prestazioni energetiche, limitando le dispersioni termiche dell’edificio ed annullando il temutissimo fenomeno di formazione di muffe e condense.

Cappotto

Come garantire un lavoro a regola d’arte evitando errori

Un ruolo importante nell’intero processo di realizzazione del sistema a capotto per involucro edilizio lo ricoprono anche, oltre al progettista, gli operatori qualificati; materialmente loro installano gli tutti gli elementi a regola d’arte. Competenza, esperienza e buona qualifica sono i principali requisiti da soddisfare. La posa scorretta può risultare una delle insidie per la riuscita dell’isolamento completo a cappotto.

Gli errori più comuni che possono intaccare il processo di installazione sono noti. Cattivo stoccaggio del materiale isolante in un luogo non protetto; posa dei pannelli su supporto non preparato e quindi non idoneo;  posa dei pannelli isolanti errata, in corrispondenza degli angoli (mancata maschiatura) o pannelli accostati in modo scorretto ; incollaggio inappropriato del pannello al supporto (es. solo per punti); interruzione del materiale isolante in corrispondenza di elementi impiantistici e di facciata; tassellatura manchevole, irregolare o errata; rasature con materiali incompatibili e/o non certificati. Lavorazioni effettuate con condizioni climatiche avverse.

Il procedimento in breve

Il giusto procedimento per la posa in opera dei pannelli consta in due fasi principali ed una rifinitura finale. Nella prima fase si prepara il supporto, i muri dove verrà applicato il pannello; è necessaria una buona colla che può essere stesa su tutta la superficie del pannello oppure soltanto su tutti i bordi perimetrali e per punti al centro del pannello. Bisogna ottenere un buon ancoraggio, quindi senza la possibilità che possa passare aria tra la parete ed il pannello, inoltre una buona aderenza muro-pannello garantisce un assorbimento adeguato delle tensioni interne che si vengono a creare durante un repentino cambio di condizioni climatiche.

Il secondo passaggio riguarda la tassellatura, fondamentale per tenere ben saldo al supporto il materiale. I tasselli “bucano” il pannello arrivando fino alla parete per agganciarsi ed evitare ogni strappo, cioè condizioni di distacco del pannello dovute a depressione del vento. La tassellatura è necessaria per supporti che presentano intonacatura; in realtà è sempre consigliato usare tasselli per agganciare alla parete, soprattutto quando si superano i 10 cm di isolante, anche se non è presente intonaco tra parete e pannello isolante.

Accertati questi due step fondamentali si passa al completamento. Si applica all’isolante una rete, talvolta in fibra di vetro o altri materiali, con rasatura ad intonaco strutturale e finitura a completamento.

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I tasselli, elementi di ancoraggio del cappotto essenziali

Bisogna rispettare alcuni passaggi durante l’applicazione dei tasselli. La tassellatura è sempre consigliata, anche se non obbligatoria; questa garantisce una maggiore tenuta dell’isolante al supporto qualsiasi spessore esso sia, ma soprattutto per spessori importanti per esempio sopra i 10 cm.

È buona norma verificare il numero dei tasselli da apporre; in base all’esposizione del vento ed all’altezza dell’edificio questi vanno commisurati. Di solito si applicano 4-6 tasselli ogni metro quadrato, si può arrivare anche fino a 10 al metro quadrato se abbiamo casi di supporto molto poco solidi alla tenuta.

Anche uno schema di posizione è importante, varia sempre in base al supporto o al tipo di isolante utilizzato. Lo schema può essere studiato in funzione del carico del vento che detta la posizione più idonea perimetrale. Lo schema a T o a W garantisce una migliore distribuzione in modo da fornire solidità ed uniformità di ripartizione su tutta la superficie aggrappante.

I tasselli andranno inseriti in seguito all’indurimento della colla che va applicata tra la superficie di supporto ed il pannello; solitamente l’asciugatura completa avviene dopo 3 giorni. Completata l’asciugatura i tasselli potranno essere applicati, quindi inseriti fino a filo del pannello isolante.

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Ancoraggio alla rete di armatura, le fasi

Seguendo le fasi in sequenza, dopo la tassellatura, si passa allo strato di malta. Lo stato che bisogna uniformare con della malta è di circa 3 cm, questo va applicato con un’apposita spatola. Immediatamente ancora a fresco si applica la rete in fibra di vetro in modo da farla aderire al meglio. La rete viene applicata dall’alto verso il basso e nei punti finali le reti si sovrappongono di almeno 10 cm (tra una rete e l’altra). La rete e la malta rasante servono ad assorbire le tensioni superficiali e conferiscono maggiore resistenza al sistema.

Bisogna rinforzare maggiormente i punti più deboli; i punti in questione sono gli angoli e gli spigoli che vanno adeguatamente riguardati. Un’attenzione particolare va dedicata alle zone dove sono poste le porte e le finestre.

È importante seguire tutti i passaggi correttamente, molto spesso si incorre in errori che possono compromettere l’intero edificio ed alterarne le prestazioni generali.