Architettura

Una casa su Marte, verso la conquista del pianeta rosso

La prima idea per una Casa su Marte è stata fornita dal gruppo di architetti BIG (Bjarke Ingels Group) per gli Emirati Arabi, nel quale un loro partner, Jakob Lange, ha spiegato alla CNN come lui e il suo team abbia pianificato di affrontare le avversità del pianeta. In effetti, la volontà da parte dell’uomo di raggiungere Marte non è una cosa nuova se si pensa alle innumerevoli sonde mandate a studiare il pianeta rosso, i tanti film che hanno fantasticato su una ipotetica vita nello spazio ed infine un progetto che ha visto la realizzazione del primo calcestruzzo adatto alla futura casa su Marte.

É ben noto a tutti che la città di Dubai si distingue per le grandi opere ingegneristiche e per il sapore futuristico che spesso le strabilianti foto della vita condotta lì raggiunge le nostre latitudini. Dopo gli arcipelaghi progettati da zero, edifici che sfiorano il cielo e vigili del fuoco che usano jetpack, ora, gli Emirati Arabi si preparano per una nuova prova, un progetto che potremmo definire ultraterreno, nato dall’ambizione degli stessi di voler colonizzare Marte (come se non bastasse) entro i prossimi 100 anni.

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Come si costruisce una casa su Marte?

Per rispondere a questa domanda bisogna dapprima prendere in considerazione tutte quelle che sono le caratteristiche ambientali, atmosferiche e di vita presenti su Marte. Infatti, ai fini di una buona architettura che risponda alle esigenze dell’uomo, bisogna considerare che il pianeta rosso possiede un’atmosfera sottile, il che significa che i liquidi evaporano rapidamente in gas e l’assenza di un campo magnetico globale rende il pianeta meno protetto dalle radiazioni solari.

Le temperature sono ben diverse dalle nostre. Marte è un pianeta freddo, in media, con una temperatura di circa -63°C, inoltre, nonostante il freddo, il sangue di un essere umano potrebbe bollire, non essendoci nessuna protezione. Insomma, le premesse non sono un granchè! Questi aspetti legati alle scienze della terra del pianeta rosso dipendono fortemente dallo studio della sua storia geologica, quindi dalle sue evoluzioni.

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Il progetto

L’elemento principale della città marziana sarà il biodoma, ossia una cupola geodetica, la quale, per mantenere una temperatura confortevole e una adeguata qualità dell’aria, è posta sotto pressione e ricoperta da una membrana di polietilene trasparente mentre l’ossigeno verrà ricavato tramite l’applicazione di elettricità al ghiaccio sotterraneo che lo porterebbe all’evaporazione.

All’interno del biodoma gli edifici verrebbero stampati in 3D, sfruttando il suolo marziano, con uno sviluppo dello stesso sottoterra per proteggere le persone da eventuali radiazioni. L’aggregazione dei vari biodomi, dovuta alla progressiva crescita demografica, andrà a generare le città, con forme di anelli o di torus.

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I vantaggi spiegati da Lange

Ma le caratteristiche di Marte offrono anche alcuni vantaggi, ad esempio, come detto dallo stesso Lange: “Poiché l’atmosfera su Marte è molto scarsa, il trasferimento di calore sarà molto basso, il che significa che l’aria all’interno delle cupole non si raffredderà più velocemente di quanto non farebbe sulla Terra”.

Inoltre, è possibile sperimentare forme nuove per l’architettura, dal momento che [Lange]: “C’è circa un terzo di gravità, il che significa che puoi improvvisamente creare colonne che sono [più sottili] e [hanno] lunghezze di strutture più lunghe. Crea quasi come un set di regole completamente nuovo che devi seguire quando progetti l’architettura nello spazio.” Queste nuove forme porterebbero alla genesi di una architettura completamente marziana con nuovi skyline. Per adesso però, il progetto è stato applicato qui sulla Terra, nel deserto degli Emirati Arabi, sulla quale le necessità tecniche, di cui abbiamo parlato sopra, diminuiscono.

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di Gerardo Basile

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Redazione