Case Cantoniere, un nuovo bando Anas per recuperarle
L’Anas ha deciso di avviare un nuovo bando per riqualificare e valorizzare le case cantoniere in disuso. Le tipiche case di colore rosso pompeiano sono collocate lungo le strade statali ed in passato erano a disposizione dei “cantonieri” che avevano necessità di alloggiare sul luogo di lavoro. Dagli anni Ottanta molte case sono state dismesse in tutta la penisola e la gestione manutentiva è stata affidata all’Anas. Nel 2016 un bando per assegnare 30 di questi immobili è stato emanato ma solo due case su 30 sono state date in concessione, quella di Fiames a Cortina d’Ampezzo e quella di Dervio. Oggi l’Anas tenta di darne in concessione 24, anche utilizzando la progettazione di massima e definitiva messa a disposizione.
Case Cantoniere, quale futuro?
L’ente ha avviato un’indagine di mercato per promuovere le richieste di concessione a titolo oneroso per 24 case cantoniere. Inoltre, per tutte quelle case che sono rimaste inutilizzate, Anas intende valutare le proposte di valorizzazione, riqualificazione e riuso con lo scopo di offrire servizi e assistenza alla mobilità, soprattutto quella sostenibile. Il progetto di recupero fa parte di un’ampia iniziativa relativa all’assistenza e all’ospitalità dei viaggiatori da affiancare ai tradizionali servizi stradali. Trattasi di servizi alberghieri, extra-alberghieri e ricettivi, servizi socio-culturali, ricreativi e di scoperta del territorio, delle risorse e dei prodotti locali. Nel bando sono presenti l’elenco degli immobili e la scheda riepilogativa.
Le modalità di intervento
Anas chiede che l’intervento rispetti le caratteristiche storico-artistiche e paesaggistiche dell’immobile nel rispetto degli strumenti di pianificazione urbana e territoriale. Gli interventi non devono apportare aumenti di superfici o di volume. Nelle trasformazioni infatti, devono essere previste la conservazione dei manufatti originari e il miglior inserimento nel paesaggio dal punto di vista ambientale e percettivo. I materiali impiegati nell’intervento devono essere compatibili con l’ambiente e l’architettura storica, con colori coerenti alla tipologia di intervento e con il mantenimento dei caratteri paesaggistici del luogo. Nell’immobile i concessionari dovranno tutelare i percorsi di particolare interesse storico, paesaggistico o ambientale. Essi dovranno salvaguardare gli aspetti strutturali degli immobili e le pertinenze riqualificando con opere e materiali idonei ed ecocompatibili. Un occhio di riguardo sarà necessario per l’utilizzo dell’arredo, ben indicato nel manuale di progettazione. Gli impianti tecnologici devono essere progettati con particolare attenzione ai tracciati, evitando rischi per l’ambiente e il paesaggio.
Il precedente bando
Già nel 2016 l’ente intendeva assegnare tale immobili in concessione a privati affinché venissero sfruttate come alberghi, bar, ristoranti ecc. Anas ha pure messo appunto un manuale da prendere in considerazione come riferimento per il recupero degli immobili. Il bando era rivolto a start-up, singoli imprenditori, consorzi, aziende, associazioni e cooperative con capacità di sviluppo del progetto coerente con il modello proposto. Il progetto pilota aveva evidenziato la necessità di trovare uno strumento più efficace rispetto a quello offerto dalla Concessione di servizi. Anas, in collaborazione con l’Agenzia del Demanio ha ritenuto opportuno effettuare uno studio per valorizzare il patrimonio storico e architettonico delle case cantoniere coinvolgendo il maggior numero possibile di immobili presenti sul territorio nazionale.