Sei mai entrato in un celebre casinò, come quelli di Las Vegas? Se non sei ancora stato protagonista di questa esperienza, sappi che la conseguenza più comune cui potrai andare incontro in tali strutture è quella di perdere la cognizione del tempo che passa. Il rischio è di perdere di vista anche ciò che spendi. Ma come mai? Quali sono i segreti che adottano gli architetti durante la progettazione di un casinò?
I casinò hanno sempre sfruttato architetture sofisticate e affascinanti per attrarre l’attenzione degli scommettitori e incitarli a giocare senza pensieri. Con la digitalizzazione del settore del gioco, questo fenomeno si è addirittura rinforzato. Infatti, i casinò tradizionali si sono trovati a competere con operatori online in grado di attrarre e fidelizzare i giocatori con generosi bonus senza deposito. Offrire un’esperienza indimenticabile ai propri visitatori è quindi diventata una delle principali priorità dei casinò moderni, e questo si riflette anche nell’architettura e nel design di questi luoghi.
Di seguito abbiamo cercato di condividere con te alcuni segreti che gli architetti dei casinò sfruttano per poter attirare presso di sé i giocatori.
Cominciamo subito con lo svelarti uno dei principali segreti che gli architetti sfruttano nella progettazione dei casinò. Un piccolo ingranaggio, in questo delicato e complesso meccanismo: la maggior parte dei casinò più famosi usa una tecnica di design conosciuta come ‘il labirinto’. Ovvero, ti indurrà a muoverti tra i tavoli da gioco e tra le slot machine, nella speranza di convincerti a fare una o due partite in più mentre cerchi la via di uscita, che sarà molto più difficile da individuare rispetto a quella che invece appare più palese in altre strutture architettoniche.
Di fatti, uno degli scopi del design del labirinto è proprio quello di rendere l’individuazione dell’uscita molto più difficile da localizzare, specialmente dopo che magari hai sorseggiato un cocktail. Niente di illegale, si intenda, bensì un semplice ed efficace trucco per farti spendere qualche gettone in più.
Se sei mai stato in un casinò, hai probabilmente notato la mancanza di orologi appesi alle pareti. E, se ci sono, stai pur tranquillo che non saranno mai in bella vista. È un altro segreto del mestiere, finalizzato a isolare i giocatori dal mondo esterno, permettendo loro di concentrarsi solamente sul presente.
Un altro semplice accorgimento che crea molta utilità nei casinò è legato alla gestione della luce del sole. Nei casinò di norma non ci sono finestre o, se ci sono, sono equivalenti a piccoli lucernari che sono generalmente poco accessibili, o resi scarsamente visibili dalle luci artificiali. Anche questo è un piccolo trucco per impedirti di renderti conto di quel che accade fuori, e di quanto tempo sta passando.
Un altro accorgimento molto popolare è legato all’uso di gruppi di tavoli, generalmente organizzati per categorie (roulette e blackjack, per esempio, sono raggruppati insieme). Questa strategia è realizzata per generare un po’ di sana euforia: vedere che un giocatore nel tavolo di fianco al proprio ha appena ottenuto una grande vincita potrebbe infatti stimolare nuove puntate nel tentativo di emulare questo successo.
A proposito di labirinti, vagando per i casinò probabilmente avrai notato che i bar sono spesso posizionati verso la fine del percorso, dopo i giochi da tavolo e le slot. Non è difficile immaginare perché: per poter soddisfare la propria sete da cocktail i giocatori vengono fatti passare attraverso un percorso ricco di slot machine, giochi da tavolo, e giocatori euforici che magari hanno appena ottenuto la loro vincita. Tante tentazioni alle quali sarà difficile dire di no!
Infine, indipendentemente dal casinò in cui ti trovi, probabilmente avrai notato che ci sono sempre slot machine in vista. E anche questo accorgimento ha una ragione sottostante molto importante: se un’area del casinò risulta essere particolarmente affollata, dislocando in questo modo le slot, sempre a portata di sguardo, si tenta di convogliare i giocatori verso le macchinette, in attesa che i tavoli si liberino un po’.