Il cemento verde è il primo passo verso l’edilizia sostenibile

Di stranezze, ormai, se ne vedono tutti i giorni e di tutti i tipi. Anche nel mondo delle tecnologie si pensa di continuo a qualcosa di innovativo, per rendere più efficienti i materiali. Visto che l’impatto ambientale sembra essere il tema più caldo, le idee prese in considerazione ruotano tutte attorno allo stesso polo centrale: eco sostenibilità. Dal cemento che si illumina, un particolare conglomerato in grado di assorbire la luce naturale e di restituirla per giorni, al cemento che assorbe lo smog fino ad arrivare al cemento verde, la nuova frontiera dell’edilizia sostenibile.

Dati preoccupanti

La necessità di ridurre, quanto più, le emissioni di anidride carbonica, causa scatenante del riscaldamento globale, deriva da un report di Chatam House, centro studi britannico, nel quale esorta a sensibilizzare il tema dell’ecosostenibilità nell’ambito delle costruzioni. In particolare, l’associazione fa riferimento ai processi chimici e termici utilizzati per la produzione dei conglomerati cementizi. Dal report si evince che circa l’8 per cento delle emissioni globali di anidride carbonica, deriva dalla produzione di 4 miliardi di tonnellate di cemento.

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Se pensate che questi dati siano inverosimili, riportiamo una riflessione prodotta da studi scientifici: il cemento, il più comune, è il legante più utilizzato nell’edilizia. Esso è il prodotto delle reazioni chimico fisiche che avvengono tra idrossido di calcio e anidride carbonica presente nell’aria (con un processo ben più elaborato di quello riassunto in questo articolo). Da questa reazione viene prodotto carbonato di calcio. Questo particolare carbonato, se riscaldato, rilascia anidride carbonica. Durante la produzione del cemento, nelle industrie commerciali, il composto viene riscaldato a 800 – 1000 gradi, con il conseguente rilascio di una quantità enorme di anidride carbonica: 900 grammi per ogni chilogrammo di cemento.

Cos’è il cemento verde

Il cemento verde non è un composto di materiali innovativi, bensì un prodotto lavorato adottando soluzioni ecosostenibili. La lavorazione, processo lungo e composto da diverse fasi, prevede una serie di attuazioni parallele per far si che l’intera procedura risulti più conveniente in termini di risparmio energetico e di emissioni. In primis, la scelta dei materiali da costruzioni deve ricadere su quelli disponibili localmente. Questo per far si che si riducano di molto i trasporti dei materiali.

Il materiale prediletto, come ci si poteva aspettare, dovrebbe essere quello recuperato. In tal senso si parla anche di composto ristrutturato o rifabbricato, cioè quel materiale che può avere un destino diverso dallo smaltimento, adottando misure di riparazione o ripristino. Il tutto, mantenendo alta la qualità del prodotto finale in termini di prestazioni meccaniche e funzionali. Tra questi spiccano i materiali che possono essere facilmente riutilizzati o riciclati: scorie d’altoforno, ceneri volanti prodotte nelle centrali termoelettriche, aggregati vetrosi i quali risultano essere difficilmente smaltiti.

Vantaggi del cemento verde

Il cemento verde è vantaggioso sotto molti aspetti, non solo per l’ecosostenibilità. Innanzitutto, il cemento verde ha resistenza a compressione maggiore rispetto ai leganti più comuni e, inoltre, per via dei numerosi aggregati possiede un modulo di elasticità più elevato. Grazie ai vuoti ridotti per compattazione, esso è meno permeabile e ciò si traduce in un minore deterioramento del composto a favore della durata dell’intero complesso armato. Per questo motivo il composto risulta essere più modellabile. Per via dell’elevata elasticità, si è constatato che il modulo di ritiro è minore rispetto ai cementi normali. Queste proprietà garantiscono una facile lavorazione in cantiere, pur effettuando enormi quantità di getti.

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Le ceneri volanti come componente essenziale

Le iniziative già intraprese sono molteplici nelle tecnologie edilizie. La Corea cominciò il suo percorso già dallo scorso anno e l’università Ulsan National Institute of Science and Technology coreana si è fatta promotrice avanzando la ricerca. L’ente ha finanziato 80 mila euro per creare un nuovo prodotto performante utilizzando le ceneri volanti prodotte dalle industrie. La ricerca ha scosso perfino il MIT (Massachussetts Institute of Technology) che ha intrapreso il percorso verso questo tipo di ricerca, creando conglomerati super tecnologici grazie all’uso delle ceneri volanti e rocce vulcaniche.

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Gianluigi Filippo