Le città sono sempre più calde, perché?
Le città sono sempre più calde, perché?
Il caldo anomalo che sta attraversando l’Italia ma un po’ tutta l’Europa ha dello straordinario; se consideriamo le città ed i centri maggiormente urbanizzati le temperature medie sono ancora più alte. Tutto questo è dovuto alle cosiddette isole urbane di calore.
L’isola urbana di calore
Chi abita in città potrebbe soffrire maggiormente di caldo rispetto a chi ha la propria abitazione in zone più rurali e lontane da cemento e palazzoni. Semplice.
Alcune cause principali sono la sproporzione tra aree verdi ed aree fortemente cementificate. Gli edifici molto alti che impediscono un buon ricircolo d’aria; strumenti ed apparecchiature elettroniche o meccaniche che forniscono ancora più calore. Un insieme di fenomeni e concatenazioni creano questo microclima denominato isola urbana di calore.
Alcuni studi condotti dall’ESA( agenzia spaziale europea)hanno dimostrato come le aree più cementificate di alcune principali città come Parigi, Milano e Praga registrano temperature record fuori da ogni logica, quasi 45 gradi. Di contro le aree, sempre di queste tre città prese a modello, con un livello molto alto di vegetazione o presenza di acqua e molto basso di cemento le temperature scendono e sono più calmierate.
Grazie al fenomeno di evapotraspirazione l’acqua depositata sullo strato superficiale di ogni tipo di pianta e anche del terreno evapora; l’umidità rilasciata contenuta nel terreno fa si che il calore nell’ambiente viene assorbito e quindi la temperatura scende. Per non parlare del nostro consumismo sfrenato e del rilascio di inquinanti nell’ambiente. Tutte le strumentazioni, macchine, ogni singolo attrezzo o elettrodomestico che sia, consegue ad una somma totale che produce calore e innalza la temperatura.
Vediamo il fenomeno del Soil Sealing
La terra, lo spazio terrestre naturale, le campagne vere e proprie stanno anno dopo anno scomparendo sempre di più facendo spazio a costruzioni e urbanizzazioni incontrollate e sempre in maggiore crescita e disequilibrio tra verde e cemento.
Il problema principale è che questo fenomeno di urbanizzazione e cementificazione ha reso la terra sempre più impermeabile, cioè incapace di traspirare e respirare. Proprio questo fenomeno è conosciuto come soil sealing che letteralmente significa sigillare il suolo.
Se prendiamo in analisi l’Italia, vediamo che ogni giorno si cementificano circa 16 ettari; asfalto, cemento ed edifici coprono sempre di più la terra utile a fornire umidità. Con il tempo, e ce ne stiamo accorgendo, le temperature aumentano sempre di più e di questo passo aumenteranno ancora. Inoltre i materiali edili assorbono ancora più calore e quindi un isolato è una spugna solare dove le radiazioni ed il calore impregnano e poi vengono rilasciati nell’aria. Per questo motivo in città l’escursione termica tra giorno e notte è molto piccola, rispetto all’ aperta campagna.
Le città, le cause del calore ed i possibili rimedi
Tra le cause principali dell’innalzamento delle temperature ci sono sicuramente il rapporto tra verde e cemento come abbiamo già ribadito; non solo questo fattore ma anche l’altezza degli edifici influenza l’aria che non riesce a ricircolare. I grandi palazzoni formano barriere immaginarie che impediscono alle correnti di portare via il calore e rimpiazzarlo con dell’aria mitigata.
Una delle possibili soluzioni tampone a questo fenomeno potrebbe essere sicuramente l’aumento di aree verdi per contrastare il caldo. Secondo uno studio servirebbero in Italia circa 227 milioni di alberi entro il 2030 per contrastare il caldo, l’eccessivo innalzamento delle temperature, l’inquinamento e il rischio di siccità. Purtroppo soltanto 6,6 milioni di alberi sono stati inseriti nel PNRR e che quindi sono in programma nell’imminente futuro; troppo pochi rispetto a quanti ne servirebbero.
La piantumazione di alberi, piante ed aree verdi, non solo permetterebbe l’abbassamento della temperatura in città, ma anche di assorbire CO2 e polveri sottili, riducendo l’inquinamento e le sue gravi conseguenze, non ultimo il riscaldamento globale. Anche il suolo ne gioverebbe, poi, avendo maggiore estensione, assorbe più acqua dalle piogge, contenendo il rischio di desertificazione, un fenomeno che sta prendendo sempre più piede anche nelle nostre aree interne.