Architettura

Come saranno le città del futuro nel 2030?

Abbiamo immaginato una tipica giornata ambientata in un futuro prossimo in cui la rivoluzione digitale si è oramai consolidata ed è entrata a far parte della quotidianità di tutti. Erika e Alessandro sono due ragazzi alle prese con la vita di tutti i giorni in una città del futuro dove Intelligenza Artificiale, Machine Learning, Cognitive Cities e Cognitive Buildings hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere.

In una città del futuro, ore 8:30

L’ing. Erika Rossi viene svegliata da una musica rilassante che si diffonde nella stanza, inizialmente flebile, poi sempre più forte, mentre allo stesso tempo le tapparelle della sua camera si alzano lentamente per far entrare i raggi di sole del primo mattino. Accanto a lei, suo marito Alessandro comincia ad alzarsi e a dirigersi verso la cucina, seguito poco dopo anche da Erika. Non appena la coppia si alza dal letto i sensori dell’appartamento rilevano e assecondano i loro movimenti, accendendo progressivamente le luci di casa ed infine aprendo le tende della cucina. Nella stanza, l’odore del caffè appena pronto si è già diffuso nell’aria, accompagnato da quello dei toast appena scaldati.

news.srl

I due si prendono una tazza e della marmellata e si accomodano al tavolo per fare colazione. “Sai, l’altro giorno, mi sono capitate sott’occhio le foto del nostro ultimo trasloco” dice Erika guardando il marito. “E’ davvero incredibile come sia bastato collegare i nostri assistenti digitali ai sensori della nostra nuova casa per avere la sensazione di essere vissuti qui da sempre. La casa si è adattata subito alle nostre abitudini!”. “Eh già!” risponde Alessandro, ancora un po’assonnato. “A proposito, ieri sera mi è arrivata una notifica nel cellulare che segnalava un problema sull’impianto di riscaldamento, ho fissato un appuntamento con il tecnico per metà settimana”. “Ottimo!” rispose Erika, aggiungendo: “Tu invece sei pronto per l’ispezione di questo pomeriggio?”.

Ore 15:00

Erika ed Alessandro, dopo aver pranzato, si dirigono verso il luogo stabilito per l’ispezione. Il Parco Pubblico situato nei pressi della loro abitazione e parte vitale e centrale del loro quartiere. E’ qui dove centinaia di persone passano il loro tempo libero circondati da alberi, piante e animali. “Rispiegami un po’ quello che dobbiamo fare oggi?” domanda Alessandro a sua moglie, “Come? Te l’ho già spiegato ieri, è tutto molto semplice! Il comune ha richiesto il nostro contribuito volontario per ispezionare il parco e segnalare eventuali problemi di degrado o di danneggiamento.”

Ma non sarebbe più saggio assegnare queste operazioni ad esperti del settore come te, Erika?”. Erika sospira: “Il comune utilizza già relazioni fatte da esperte, ma vuol sapere anche il parere dei cittadini del quartiere in modo da avere un quadro più completo e prendere una decisione migliore. E’ per questo che io e te abbiamo delle applicazioni differenti sul telefono: la mia permette di fare valutazioni tecniche e quantitative, mentre nella tua hai solo la possibilità di dare un feedback generale! I nostri dati poi verranno inviati, raccolti ed elaborati dai professionisti del comune in modo da semplificare e migliorare le decisioni che riguardano il mantenimento delle aree pubbliche del distretto!”.

Ah, ora capisco! Ed è sempre con questo metodo che l’anno scorso ci hanno proposto i vari progetti per la realizzazione di questo parco?”. “Esatto! Questo sistema può essere utilissimo anche in fase di progettazione! Ti ricordi che il comune ci inviò delle proposte da valutare riguardanti i vari progetti possibili per il parco? Tramite la realtà aumentata poi potevamo immaginare il progetto proprio come se ci trovassimo lì, e valutare le nostre sensazioni non era poi così complicato!”. Alessandro assume un’aria pensierosa ed aggiunge: “Ma come fanno a tener conto delle preferenze di tutti? Ci sarà una quantità incredibile di dati!”.

Ti ricordi quale fu il mio argomento di tesi per l’ultimo anno di Ingegneria? Fu proprio il Machine Learning, che racchiude al suo interno molti algoritmi creati per elaborare un grandissimo quantitativo di dati e trasformarli in informazioni utili per prendere una decisione. Nel mio caso applicavo queste tecniche proprio per ricavare informazioni utili a livello urbano. Ai tempi si studiavano solamente, ma al giorno d’oggi le Cognitive Cities sono diventate la realtà!

In una città del futuro, ore 20:00

Erika e Alessandro sono a cena e quest’ultimo, pensando a quanto accaduto nel pomeriggio, chiede alla sua fidanzata cosa sia una Cognitive City. “Come puoi vedere dal tuo compito di oggi, il cittadino è diventato parte integrante del processo di decisione e di manutenzione delle aree pubbliche” spiega Erika. “Ma il concetto di Cognitive Cities va anche oltre! Anche le nostre case e gli edifici in generale sono diventati Cognitive Building e comunicano informazioni utili tra di loro. Oggi sappiamo perfettamente quanto consumano o quando le stanze sono occupate e questo ci permette di ottimizzare moltissimo i consumi ed i costi legati ad ogni edificio! Inoltre, ricordi quando sei dovuto andare in comune due settimane fa?”.

bitmat.it

E chi se lo scorda!” sospira Alessandro. “Al di là dei tuoi problemi” ribatte Erika “sei riuscito subito a trovare l’ufficio di tuo interesse all’interno dell’edificio comunale proprio grazie ai sensori presenti all’interno che ti hanno guidato fino al tuo obiettivo!”. “Per fortuna! Altrimenti mi sarei perso con tutte quelle stanze!”.

Ore 23:00

È incredibile, a quanto pare in molti abbiamo segnalato la panchina rotta oggi nel parco, ed è già arrivata la notifica da parte del comune che sarà sostituita nei prossimi giorni!”. “Vedi come la tecnologia ha velocizzato le operazioni di manutenzione?” replica Erika. “Una volta saresti dovuto andare in comune per segnalare o scrivere sui social sperando che qualcuno di interessato potesse leggere!”.

Eh già!” risponde Alessandro. “Devo dire che, senza accorgermene, la tecnologia digitale ha cambiato completamente il nostro modo di interfacciarci con la nostra città e le istituzioni, rendendoci molto più partecipi e al centro delle operazioni!”. “Te l’avevo detto” conclude Erika. “A proposito: tra gli album che ho visto qualche giorno fa me ne è capitato uno del 2020. Chi l’avrebbe mai detto a quei tempi, quando eravamo chiusi in casa per una pandemia mondiale, che ci saremmo trovati in una città del futuro incredibile come quella in cui viviamo?”.

di Luca Rampini

Published by
Redazione