Pubblicato il bando di concorso pubblico per 2800 tecnici
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Il Sud potrebbe avere il suo momento di riscatto a partire da questo periodo storico. Quanto annunciato dal Ministro per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna, fa ben sperare ad una parte d’Italia, che per troppo tempo è rimasta nell’inadeguatezza. Migliaia di giovani laureati potrebbero avere un barlume di speranza, abbandonando definitivamente l’idea di dover allontanarsi dalla propria terra. Il 6 aprile è stato pubblicato il bando di concorso pubblico per assumere 2800 tecnici. Ma non è tutto oro ciò che luccica. Vediamo perché.
Posti messi a concorso
In Gazzetta Ufficiale n. 27 del 6 aprile 2021 è stato pubblicato il bando di concorso pubblico che riguarda il reclutamento di 2800 tecnici, indirizzati in diversi settori, non dirigenziale di Area III – F1 da collocare nelle Pubbliche Amministrazioni. La selezione avverrà secondo concorso pubblico e quindi sarà previsto una valutazione dei titoli ed una prova scritta. La selezione dovrà far fronte a quanto previsto dal Recovery Plan. La scelta di cominciare dal Sud è dettata dalla linea strategica del Ministro per il Sud e coesione territoriale, Mara Carfagna, coadiuvato al Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta.
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Il concorso è rivolto ai soggetti beneficiari delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. I profili riguardano: 1412 funzionari esperti tecnici con competenze in materia di supporto e progettazione tecnica, esecuzione di opere e interventi pubblici e gestione dei procedimenti legati alla loro realizzazione, divisi in diverse unità. Inoltre, si cercano 918 funzionari esperti in rendicontazione, 177 funzionari esperti in progettazione e animazione territoriale, 169 amministrativi giuridici e 124 analisti informatici.
Titoli validi e procedura concorsuale
I requisiti per l’ammissione al concorso non sono molto selettivi. Infatti, oltre ai requisiti base, ovvero cittadinanza italiana o UE, età non inferiore a 18 anni, l’unico requisito più esclusivo è il possesso di un titolo di laurea. Però, la valutazione sarà effettuata in base a due criteri fondamentali: formazione post-laurea e esperienza professionale. Esperienza che deve essere maturata in ambito di gestione e assistenza tecnica in progetti finanziati da fondi europei. I punteggi vanno da un minimo di 0,10 punti per periodi da 20 a 49 giornate lavorative, fino ad un massimo di 0,5 punti per periodi di almeno 200 giorni.
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Successivamente alla valutazione dei titoli, sarà prevista una graduatoria. Al termine di tale periodo si affronterà la prova scritta. Questa consisterà in un test di 40 domande a risposta multipla da risolvere in un’ora. La prova è superata con una votazione minima di 21/30 e riguarderanno la conoscenza della lingua inglese, informatica e di indirizzo al codice di concorso. Nello specifico, per il codice di funzionario esperto tecnico, il tema verterà sulla normativa in materia di rischio idrogeologico, sicurezza sui cantieri, tecnica delle costruzioni e urbanistica.
Quando una soluzione definitiva?
Migliaia di giovani aspettavano un momento del genere, forse, da decenni. Allora quale sarebbe il problema? Nel bando è specificato più volte, quasi come a voler smorzare gli animi. Tralasciando l’ormai malsana abitudine di ricercare solo ed esclusivamente figure “esperte”, senza dare possibilità a neolaureati di crearsi un percorso, ciò che fa storcere il naso è il fatto che il reclutamento sia a tempo determinato. Anni a combattere contro stage, tirocini, apprendistati, lavori sottopagati, per poi arrivare ad elemosinare un contratto di 3 mesi e poi essere lasciati al proprio destino. Allora la domanda sorge spontanea: quando una soluzione definitiva?