Condono edilizio, fai molta attenzione alle prescrizioni | Senza questi lavori la casa verrà abbattuta in un solo secondo
Condono edilizio: attenzione alle prescrizioni da rispettare rigorosamente, perché senza i lavori necessari la tua casa rischia di essere demolita in un attimo.
Nel mondo dell’edilizia, le normative sono spesso complesse e in costante evoluzione, richiedendo un’attenzione particolare per chiunque intenda intraprendere lavori di costruzione o ristrutturazione. Una delle tematiche più delicate riguarda la regolarizzazione delle costruzioni non autorizzate, specialmente quando si tratta di condoni edilizi, una procedura che permette di sanare opere abusive, ma solo rispettando regole precise.
Ogni condono edilizio ha delle condizioni specifiche che devono essere soddisfatte affinché l’abuso venga sanato. Non si tratta solo di presentare una domanda e aspettare l’approvazione: per essere ammessi alla sanatoria, è necessario che l’edificio abbia raggiunto uno stato di avanzamento tale da poter essere considerato completo dal punto di vista strutturale. Questo è fondamentale per assicurare che la costruzione sia sicura e conforme agli standard previsti.
Il concetto di ultimazione al rustico è centrale in queste procedure. Esso fa riferimento al completamento delle strutture portanti e della copertura di un edificio, elementi essenziali per definire la volumetria del fabbricato. L’assenza di finiture interne come infissi, pavimenti o tramezzi non preclude il condono, ma ciò che è davvero determinante è la definizione strutturale dell’opera.
Infatti, la normativa è chiara: per poter richiedere un condono edilizio, l’edificio deve essere identificabile nel suo complesso. Questo significa che, anche se mancano le finiture estetiche, l’immobile deve presentare una struttura definita che ne permetta l’uso potenziale. Questo principio è applicato per garantire che il condono non venga concesso a edifici in uno stato troppo arretrato di costruzione.
Ultimazione delle opere e requisiti per il condono
L’ultimazione al rustico è il criterio fondamentale per determinare se un’opera è sanabile attraverso il condono edilizio. Per ultimazione si intende il completamento delle strutture principali dell’edificio, comprese la copertura e i muri perimetrali. Questi elementi sono indispensabili per rendere l’edificio riconoscibile e stabile dal punto di vista strutturale. Senza queste componenti, l’opera non può essere considerata “completa” ai fini della sanatoria.
Secondo la giurisprudenza, la mancanza di finiture come pavimentazioni, infissi o tramezzi interni non è rilevante per il rilascio del condono, purché siano presenti tutte le componenti strutturali fondamentali, necessarie a definire il volume complessivo dell’immobile. Ciò che conta è che l’edificio sia già pronto per essere utilizzato, seppur in assenza di finiture.
La data limite per il completamento dell’opera
Per poter beneficiare del condono, l’opera deve essere stata completata almeno al rustico entro una specifica data limite, stabilita dalla legge per ogni condono. Ad esempio, per il secondo condono edilizio, questa data è il 31 dicembre 1993. Il mancato rispetto di tale scadenza comporta l’esclusione dall’accesso alla sanatoria, anche se l’opera è stata completata poco dopo.
Questa data è cruciale perché segna il termine ultimo entro cui l’edificio deve aver raggiunto una condizione strutturale stabile. Superata la scadenza, non è possibile includere nel condono opere che non abbiano raggiunto questo stadio di avanzamento, indipendentemente dal grado di completamento o dalle eventuali intenzioni di proseguire i lavori.