Conte apre alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina
Si ritorna a parlare del ponte sullo stretto di Messina. Ieri, 3 giugno, in conferenza stampa, Conte risponde alla domanda sulla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina non escludendone la realizzazione. La ribalta mediatica del progetto è dovuta al nuovo libro di Matteo Renzi: “La mossa del cavallo”. Sostenuto dal ministro Franceschini, il leader di Italia viva propone l’opera come simbolo di una nuova Italia che riparte, usando come modello di gestione quello del ponte di Genova.
“Non voglio declamare opere immaginifiche. Non a caso ho parlato di una rete infrastrutturale-viaria che è inaccettabile. C’è tanto da fare e quando avremo la possibilità di programmare e realizzare i progetti che ho citato (infrastrutture in Sicilia e in Basilicata, collegamenti tra Roma e Pescara, alta velocità a Venezia, ndr), mi sederò a un tavolo e senza pregiudizi valuterò anche il ponte sullo Stretto” – il premier Conte in conferenza stampa
Ciclicamente il ponte è stato ripescato dal politico di turno per farne solamente un mezzo per attirare consenso senza mai che ci fosse realmente l’intenzione di realizzare un ponte sullo stretto di Messina. I progetti che sono stati presentati nel corso degli anni risultano ai più molto fantasiosi e facilmente criticabili. Il più accreditato è quello presentato da Impregilo nel 2004 che prevede un’unica campata di 3.300m, quanto c’è di vero in questo progetto?
Tutte le ipotesi per il ponte sullo stretto di Messina
Tutto incominciò con il primo concorso di progettazione internazionale bandito per il ponte sullo stretto di Messina. Ci furono ben 6 vincitori ex-aequo, tra qui quello del famoso Sergio Musmeci, che dimostra la reale intenzione della commissione, perdere tempo. Nel 1981 nasce il Gruppo Ponte di Messina S.P.A., incaricato di occuparsi della realizzazione dell’opera mastodontica che collega lo Stivale con l’isola siciliana. La società era controllata per il 51% dalla IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) che sovvenzionava l’opera, palesando un evidente conflitto di interessi che è stato poi una delle cause della mancata realizzazione dell’opera. Si occuperà della faccenda fino al 2013, data in cui viene varata la sua liquidazione.
La prima gara bandita dal nuovo Gruppo vede vincitore un progetto che fu presentato anche nel 1969, il quale non brillava certo per inventiva. Redatto dal gruppo Lambertini, prevedeva un sistema di stralli a tre campate di luce variabile la cui rigidezza garantiva una maggiore sicurezza per il trasporto ferroviario. Tutto va avanti fino al 1997 quando viene approvato dal CSLP un nuovo studio di fattibilità tecnico-economica che prevedeva un’importo di 3 miliardi di euro. Il progetto era caratterizzato da una campata unica di 3.300m sospesa rendendo di fatto il ponte sullo stretto di Messina il ponte con la campata più lunga al mondo superando di gran lunga i 1991 metri del giapponese Akashi Kaikyō, attualmente il viadotto più esteso.
La gara per la realizzazione viene vinta da Impregilo nel 2004 che iniziò anche i lavori in Calabria nel 2009. L’anno successivo presentò il progetto definitivo del ponte sullo stretto di Messina a campata unica che, considerando anche tutte le opere di collegamento, prevedeva ottomila elaborati progettuali con la collaborazione dell’archistar Libeskind. Nel 2012, dopo molte vicissitudini politiche, viene completata Villa San Giovanni, ovvero la prima opera propedeutica al ponte. Nel settembre dello stesso anno però, a causa della forte crisi economica che stava affrontando il paese, il governo Monti si mosse velocemente per la chiusura del progetto e il pagamento degli indennizzi. Il progetto che doveva essere terminato nel 2016, non ha visto mai la luce.