A Copenaghen si scia sul termovalorizzatore
Il nuovo termovalorizzatore di Copenaghen è già diventato un punto di riferimento dello skyline della capitale danese. Il progetto nasce da un’idea dell’archistar Bjarke Ingels che si aggiudicò nel 2011 il concorso internazionale con la pazza idea di realizzare una pista da sci e pareti per arrampicate. L’edificio di trova a 10 minuti di macchina dal centro città ed è stato aperto nel 2017 a discapito del vecchio inceneritore che entro il 2020 verrà convertito in centrale a biomasse. Dal 4 ottobre 2019 è possibile anche sciarci sopra con qualsiasi temperatura e anche in assenza di neve. Patrick Gustafsson, project manager del termovalorizzatore denominato Copenhill, ha testato l’utilizzo di materiali plastici per rendere la pista utilizzabile tutto l’anno. Alla fine, è stata scelta la soluzione proposta da un’azienda italiana, la bergamasca Neveplast. L’edificio ha vinto il premio “Design that Educates Awards 2020”, il riconoscimento annuale della Laka Foundation.
I numeri
Il nuovo termovalorizzatore Copenhill è il secondo più grande della Danimarca. Smaltisce circa 400 mila tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno dalla popolazione locale e dalle aziende. Tali rifiuti vengono inceneriti per produrre energia elettrica garantendo la fornitura a 60 mila abitazioni e teleriscaldamento a 160 mila case. Il nuovo edificio è alto 85 metri, lungo 200 e largo 60 metri ed è costato circa 600 milioni di euro. Il termovalorizzatore è dotato di un sistema di pulizia dei fumi tra i più avanzati al mondo, con installato uno speciale catalizzatore per rimuovere il monossido di azoto. La pista sciistica sulla copertura ha una lunghezza di circa 400 metri e si estende su 10 mila metri quadrati ed è dotata di tre piste da sci di diversa difficoltà, skilift, area noleggio sci e anche di un piccolo rifugio in vetta.
La pista da sci made in Italy
C’è del Made in Italy nel termovalorizzatore situato nell’isola di Amager. Si tratta del tappeto in plastica riciclabile che permette di sciare sull’edificio. Ad aggiudicarsi la gara internazionale della pista di Copenhill è stata la piccola ed emergente Neveplast, un’azienda di Albano Sant’Alessandro nel bergamasco. Gli italiani hanno cercato di realizzare per la pista un nuovo prodotto con cinque sfumature di verde, in modo da renderlo il più possibile simile ad un prato naturale. Questo prodotto però non ha avuto vittoria facile in quanto è stato testato e confrontato con i prodotti della concorrenza di aziende di tutto il mondo. Neveplast ha utilizzato una miscela innovativa, che rispetta le normative antincendio danesi e che non subisce dilatazioni termiche.
“Abbiamo sviluppato e brevettato un materiale plastico in grado di riprodurre le stesse sensazioni di una normale sciata, differenziandoci dai competitor grazie a tecnologie nuove e interamente made in Italy che, per esempio, hanno eliminato la necessità di dover bagnare la pista sintetica prima di utilizzarla”.
Niccolò Bertocchi, cofondatore di Neveplast
Copenhill in BIM
Copenhill è realizzata impiegando la metodologia BIM che ha consentito ai progettisti di pianificare e costruire l’edificio architettonicamente e strutturalmente impegnativo. Con l’utilizzo di software i progettisti hanno modellato l’edificio nei minimi dettagli, in modo da stimare tempi e i costi di realizzazione. Gli ingegneri edili ad esempio, usavano il modello per visualizzare i dettagli costruttivi, eseguire misurazioni e collaborare con tutti gli altri settori interessati riducendo le interferenze. Man mano che l’edificio veniva realizzato, i modelli di informazione venivano regolarmente aggiornati. In questo modo il cliente aveva accesso costante alle informazioni aggiornate sul progetto e sullo stato di avanzamento della costruzione da parte di tutti gli stakeholder.
“Dato che è tutto modellato, siamo in grado di controllare meglio il numero di barre di rinforzo utilizzate dai nostri appaltatori. In precedenza, avremmo preparato bozze e le misurazioni sarebbero state prese da loro a mano. Era un processo che richiedeva molto tempo. Ora possiamo estrarre bozze e misurazioni direttamente dal modello, il che è vantaggioso per il cliente perché le informazioni sono sempre corrette. In futuro, gli appaltatori saranno in grado di ottenere ancora di più dal modello”.
Anders Bilgaard, Head Planner e Tekla Superuser di Moe A/S, società di ingegneria danese responsabile della pianificazione delle strutture e della direzione del progetto Amager Bakke (Copenhill).
I danesi pertanto hanno la possibilità di sciare nel proprio paese grazie a questa idea geniale di Bjarke Ingels e concedersi uno slalom senza esser costretti a recarsi in Svizzera o sulle Alpi. Una pista tra gli alberi e la vegetazione naturale ma con lo skyline di Copenaghen intorno.