A Copenhagen nasce il Parkipelago, isole verdi artificiali
A Copenhagen si pensa all’estate ed il distanziamento imposto dall’emergenza mondiale da Covid – 19 fa pensare a nuove idee per trascorrere una giornata in tranquillità e circondati dal verde. Ognuno potrà trascorrere una piacevole giornata su un’isola personale in perfetto modello Maldive. Il Parkipelago, composto da una serie di isole verdi artificiali, potrebbe essere un punto di svolta per le grandi città lagunari carenti di vegetazione.
Copenhagen è nota per le iniziative ecologiche, tanto da essere soprannominata la capitale del green. Un vecchio inceneritore, dal 4 ottobre 2019 viene utilizzato come pista da sci utilizzabile tutto l’anno anche in assenza di neve. Il termovalorizzatore in questione è già diventato un punto di riferimento nella città anche grazie alle caratteristiche energetiche, in quanto, dai rifiuti smaltiti viene prodotta energia elettrica per 60 mila abitazioni. E allora, perché non pensare ad un intero villaggio di 35 mila metri quadrati completamente ecosostenibile? UN17 è la risposta. Il progetto che racchiude tutti e 17 gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Ecco quindi che l’idea di creare un arcipelago artificiale non sembra tanto azzardata come si può pensare.
Atolli modello Maldive
Il progetto prende il nome di Copenhagen Islands, ma dagli stessi progettisti Marshall Blecher e Magnus Maarbjerg è stato battezzato come Parkipelago. L’idea consiste in un arcipelago formato da isole artificiali, ancorati al largo delle coste della capitale danese. Le isole saranno posizionate per la maggioranza nel porto interno, ma alcune verranno collocati negli angoli meno utilizzati del porto, cosicché possano essere rivalutati.
Ciascuna delle isole sarà una vera e propria oasi verde, costruite esclusivamente in legno. Protagonista indiscussa dell’isola sarà la vegetazione. Ogni isola avrà a disposizione il proprio parco naturale. Saranno raggiungibili, ovviamente, solo tramite imbarcazione e saranno personali, cosicché possa essere garantito il distanziamento sociale. Le piattaforme non saranno solo adibite a vegetazione ma, ognuna, avrà funzioni differenti sulle quali saranno disposte piccole strutture diverse.
Sulle isole si potrà trovare dalla spa personale, alla zona picnic con barbecue annesso fino ad arrivare, persino, alla zona caffè. Molte saranno disposte in modo da formare delle zone in cui si potrà nuotare in totale sicurezza o semplicemente per pescare. Ma c’è di più: verranno predisposte delle isole con la funzione di palco galleggiante per poter assistere ad esibizioni live, direttamente dalla propria isola personale.
Le isole verdi artificiali del Parkipelago saranno adatte ad ogni stagione. Di fatti, d’estate le isole saranno sparpagliate per formare l’arcipelago, d’inverno invece saranno riunite ed avvicinate alla riva, a formare un’unica grande isola, raggiungibile anche a piedi tramite passerelle. L’isola unita sarò adibita per festival, concerti ed eventi di vario tipo.
Un progetto già pensato
Che si pensasse ad un progetto cosi ambizioso, si era intuito già nel 2018 con la costruzione della piattaforma in legno CPH – 01. L’isola prototipo aveva una superficie di 25 metri quadrati, sulla quale vi era posto al centro un tiglio di 6 metri. L’isola, posizionata vicino le coste, ha ospitato una mostra fotografica di caratura nazionale ed altri eventi minori. Il progetto è stato allargato e pensato più concretamente dal momento in cui è scoppiata l’emergenza dovuta al Covid – 19. Le disposizioni del distanziamento hanno dato il via libera per pensare ad un nuovo modo di vivere la fantastica capitale portuale.
Il progetto ha trovato riscontri positivi, sia dalla collettività danese, che dalle agenzie di architettura più importanti mondiali. Il Parkipelago è stato il protagonista al Tapei International Design Award già nel 2018, primeggiando nella categoria Best Social Urban Space. Potrebbe essere un punto di svolta, data l’emergenza in cui viviamo, per moltissime città lagunari e portuali del mondo come, per esempio, Venezia adattando, però, il progetto alla problematica dovuta all’innalzamento delle acque del mare.