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Coronavirus: 600 euro di bonus per i professionisti iscritti a Casse private

Coronavirus bonus professionisti

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Per fronteggiare l’emergenza che sta colpendo il Paese, il Governo si è mosso sul lato economico emanando il decreto CuraItalia. Tale decreto prevede un sostegno economico da parte dello Stato al fine di tamponare il blocco dell’economia, causato dalla sospensione di quasi tutte le attività. Già si è discusso di quanto i professionisti avrebbero risentito di tale periodo e delle misure che il Governo avrebbe potuto prendere. Ad oggi, sono stati fatti dei passi per tutelare dall’emergenza Coronavirus i professionisti iscritti a Casse private con un bonus di 600 euro.

Decreto CuraItalia, da ProfessioneArchitetto.it

Il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo con il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha firmato un decreto, che prevede il funzionamento del “Fondo per il reddito di ultima istanza”, facente parte del più ampio CuraItalia. Il decreto interministeriale ha inoltre fissato in 200 milioni di euro per l’anno 2020 la quota parte del Fondo da destinare ai professionisti. “Per l’ottenimento dell’indennità i professionisti e lavoratori autonomi devono inviare domanda alla propria Cassa di previdenza, dal 1° aprile 2020. Sono le Casse private a verificare la regolarità ai fini dell’attribuzione del beneficio”. Secondo quanto riporta la bozza di decreto interministeriale.

Chi può accedere al bonus per professionisti contro il Coronavirus

In base al decreto, hanno diritto al bonus di 600 euro per far fronte all’emergenza Coronavirus per il mese di marzo 2020:

  • i lavoratori che abbiano percepito, nell’anno di imposta 2018, un reddito complessivo non superiore a 35mila euro;
  • i lavoratori che, sempre nell’anno di imposta 2018, abbiano percepito un reddito complessivo compreso tra 35mila e 50mila euro e abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività autonoma o libero-professionale di almeno il 33% nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, sempre a causa del virus COVID-19.
Il bonus previsto per i professionisti, da ProfessioneArchitetto.it

Dal prossimo 1° aprile e fino al 30 dello stesso mese, potranno chiedere il bonus di 600 euro all’INPS contro il Coronavirus, le persone iscritte esclusivamente alla Gestione Separata. In base al decreto legge n. 18/2020, si parla di liberi professionisti con partita IVA attiva al 23 febbraio 2020. Fra questi, vengono compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici con attività di lavoro autonomo non iscritti alle Casse di Previdenza professionali, e i collaboratori coordinati e continuativi con rapporto attivo sempre al 23 febbraio 2020.

Sarà, inoltre, possibile ottenere il bonus di 600 euro per i professionisti contro il Coronavirus, esclusivamente in modalità telematica tramite il portale dell’INPS. Va precisato che il bonus è erogabile solo per il mese di marzo 2020. L’indennità, infatti, non è cumulabile né con altre indennità equivalenti previste nello stesso decreto né col reddito di cittadinanza e che il bonus non spetta ai titolari di una pensione.

Montecitorio illuminata tricolore, da laRepubblica.it

Come effettuare la richiesta

Le domande per l’ottenimento dell’indennità possono essere presentate da professionisti e lavoratori autonomi presso gli enti di previdenza ai quali sono iscritti a partire dal 1° aprile 2020. Le ‘Casse’ di appartenenza, verificheranno la regolarità per l’attribuzione del beneficio, provvedendo ad erogarlo all’interessato. L’istanza deve essere presentata secondo lo schema predisposto dai singoli enti previdenziali e deve essere corredata dalla dichiarazione del lavoratore interessato, rilasciata ai sensi del DPR 28 dicembre 2000, n. 445, sotto la propria responsabilità:

  • a) di essere lavoratore autonomo/libero professionista, non titolare di pensione;
  • b) di non essere già percettore delle indennità previste dagli articoli 19, 20, 21, 22, 27, 28, 29, 30, 38 e 96 del decreto-legge 17 marzo 2020, n.18, né del reddito di cittadinanza di cui al decreto-legge 28 gennaio 2019, n.4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26;
  • c) di non aver presentato per il medesimo fine istanza ad altra forma di previdenza obbligatoria;
  • d) di aver percepito nell’anno di imposta 2018 un reddito non superiore agli importi di cui all’articolo 1, comma 2 lettere a) e b);
  • e) di aver chiuso la partita IVA, nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 marzo 2020 ovvero di aver subito una riduzione di almeno il 33 per cento del reddito relativo al primo trimestre 2020 rispetto al reddito del primo trimestre 2019, ovvero per i titolari di redditi inferiori a 35.000 euro, di essere nelle condizioni di cui all’articolo 1, comma 2, lettera a).

All’istanza va allegata copia fotostatica del documento d’identità, del codice fiscale e le coordinate bancarie o postali.