Abbiamo recentemente parlato di come l’Italia potrebbe superare il danno economico, in ambito edilizio, causato dal Covid-19 (proprio qui). Ciononostante, i recenti avvenimenti aggravano notevolmente una situazione già piuttosto compromessa. L’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) ha rilasciato un comunicato nel quale i rappresentanti dei costruttori si vedono “costretti a sospendere i cantieri in tutta Italia“. Una brusca inversione di marcia rispetto alla volontà di proseguire a tutti i costi, nel rispetto delle norme anticontagio.
Secondo quanto dichiarato dall’Ance, l’organizzazione del cantiere in troppi casi non consente di conciliare la prosecuzione dei lavori con il Dpcm del 10/03/2020. Fra le varie problematiche e difficoltà, l’Ance segnala:
Si è così espresso il Presidente Ance Gabriele Buia: “Nel rispetto delle indicazioni contenute nel Dpcm 11 marzo 2020 e vista l’impossibilità di assicurare in tutti i cantieri le indispensabili misure di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori con grande senso di responsabilità ci troviamo costretti a chiedere un provvedimento che consenta di poter sospendere i cantieri, fatte salve le situazioni di urgenza ed emergenza. Dobbiamo prendere atto che non ci sono le condizioni per poter proseguire”.
Inoltre egli aggiunge che: “avremmo voluto resistere e andare avanti il più possibile, ma alla fine dobbiamo prendere atto della situazione. Una richiesta grave e inedita per uno dei principali settori economici del Paese. Essa si è resa necessaria in questi difficili giorni, viste le difficoltà di proseguire senza esporre imprese e lavoratori a rischi non gestibili”.
Il comunicato spiazza gli addetti ai lavori, in quanto nei giorni precedenti a tale presa di posizione, avevano reso pubblico una mini-guida per continuare le attività nei cantieri, soprattutto in quelli per la realizzazione di opere pubbliche, e destreggiarsi con gli adempimenti burocratici. Questa situazione avrà grosse ripercussioni sulle imprese e sui rapporti con i committenti. In virtù di ciò, il presidente Buia confida che nel prossimo Dpcm il Governo adotti misure che consentano la sospensione dei cantieri, in particolare:
Le stesse problematiche sono state riscontrate dall’Oice, Associazione delle organizzazioni di ingengeria, di architettura e di consulenza tecnico-economica. Ad esporsi direttamente, anche in questo caso, è il presidente Gabriele Scicolone: “Le nostre società da giorni segnalano le difficoltà a garantire, operando nella direzione dei lavori, le misure a tutela della salute pubblica del personale operante nei cantieri in questa grave situazione. Appoggiamo quindi la richiesta dell’ANCE e chiediamo anche al Governo che sia chiarito espressamente che sono sospese tutte le clausole contrattuali in essere in tema di penali per ritardato adempimento delle prestazioni.”
“A questo punto e in questa situazione occorre però tranquillizzare tutti sul fatto che nessuno verrà messo in mora e sarà oggetto di richieste di danni. Chiediamo al Governo che vi sia una moratoria ex lege, ma anche che si assicurino le stipule dei contratti già aggiudicati, oltre a tutte le altre misure fiscali e contributive a sostegno delle imprese. Aggiungo infine che si dovrebbe ragionare sulla sospensione dei termini delle gare in caso di richiesta ai nostri associati di presa visione dei luoghi. Molte amministrazioni stanno sospendendo i termini di gara proprio in relazione ai sopralluoghi, ma adesso bisogna prendere atto che non si può invitare tutti a restare a casa e poi chiedere di spostarsi per centinaia di chilometri per effettuare i sopralluoghi. Per il resto ribadiamo la piena operatività delle nostre imprese, attrezzate a dare corso alle attività progettuali”.
La situazione è in continua evoluzione, il virus sta travolgendo la Nazione in ogni suo settore. Serve certamente assoluta coesione in ogni ambito, per non sprofondare nel baratro e far rialzare un Paese in affanno.