Coronavirus: software gratuiti per ingegneri
Viviamo in tempi storici. Stiamo per assistere ad una vera e propria rivoluzione nell’ambito lavorativo. Negli ultimi venti giorni, l’Italia ha assistito a radicali cambiamenti nella quotidianità: dalle uscite del sabato sera alla spesa del lunedì mattina. Il lavoro è ormai smart e per far fronte all’emergenza coronavirus si può fare affidamento ai software gratuiti.
Smart working, nel segno del futuro
Chi deve lavorare da casa? Cos’è lo Smart Working? Smart working, o ufficiosamente lavoro agile, sembra essere lo strumento predestinato a risollevare l’economia del paese. Attualmente e fino alla fine dello stato d’emergenza da coronavirus, lo smart working sarà la modalità ordinaria per svolgere una qualsiasi prestazione lavorativa. Anche le pubbliche amministrazioni non sono esenti da tale modalità lavorativa.
Sul sito del governo è possibile togliersi ogni dubbio con le FAQ messe a disposizione nel portale. A tal proposito si legge che per le pubbliche amministrazioni sono previste modalità semplificate e celeri per erogare autorizzazioni e/o permessi. A patto che ogni dipendente possa essere in assiduo contatto con il datore di lavoro per mezzo mail, cellulare piuttosto che videoconferenza.
E come fare per quelle attività che non possono essere prorogate? Le cosiddette attività indifferibili possono tranquillamente essere svolte in sede di lavoro anche solo per una sola giornata. Ad esempio, per dipendenti di ufficio tecnico è facile incappare in situazioni in cui debbano necessariamente consultare fascicoli in sede lavorativa.
E cosa succede se non si dispone di strumenti necessari per lavorare con questa modalità? Premesso che gli strumenti a disposizione per lo smart working sono molteplici e molti di questi sono gratis, può capitare che un dipendente non abbia a disposizione gli strumenti. Il datore di lavoro deve valutare lo strumento adatto e deve assicurarsi che tutti i dipendenti siano in grado di lavorare in questa modalità. Qualora manchino tali requisiti il datore di lavoro può disporre che i dipendenti usufruiscano delle fere obbligatorie.
Software gratuiti per smart working
A causa dell’emergenza da coronavirus sono disponibili diversi software gratuiti per poter lavorare da casa e restare in contatto con il proprio gruppo di lavoro. A partire dai veri e propria social network, che danno la possibilità di effettuare videochiamate con un numeroso insieme di persone. Tra quelli più conosciuti ci sono Skype e Microsoft Teams. Quest’ultimo, data l’ingente affluenza, ha dovuto effettuare dei potenziamenti ai propri server.
Microsoft Teams infatti prevede la possibilità, ad esempio da parte del datore di lavoro, di effettuare delle vere e proprie riunioni in videoconferenza. Con questo strumento e con un buon computer a supporto, è possibile condividere il proprio schermo con gli utenti in collegamento. Un utilissimo strumento se pensiamo alla possibilità di descrivere un elaborato di un progetto stando comodamente a casa.
Supporto gratuito per gli ingegneri
Il portale Soft.Lab, a partire dal 18 marzo e fino al 5 aprile, mette a disposizione alcuni software del tutto gratuiti. Un enorme aiuto per i professionisti, una categoria purtroppo molto sfavorita da questa improvvisa interruzione lavorativa. “Noi di Soft.Lab vogliamo dare il nostro contributo in questo momento di emergenza non solo invitando tutti a condividere l’hashtag #iorestoacasa per limitare le probabilità di contagio ma dando il nostro supporto gratuito a ingegneri, architetti e geometri italiani.”
I software che si possono scaricare gratuitamente sono: IperSpace BIM Premium per il calcolo strutturale degli edifici in cemento armato, acciaio e legno nel quale sono inclusi i pacchetti inSide per l’analisi lineare di strutture in muratura, Pushover per l’analisi non lineare di strutture in cemento armato e acciaio e SismoCheck per la classificazione sismica degli edifici. Inoltre, il noto portale per software edili mette a disposizione Monolith per il calcolo e verifica dei muri di sostegno e Bulk per il calcolo lineare e non lineare e la verifica delle paratie.
Finito questo incubo, lo smart working rivoluzionerà il lavoro digitale? Siamo pronti per questo grande passo?