Coronavirus: Superbonus edilizio per rilanciare l’economia
L’emergenza Coronavirus ha messo in ginocchio l’economia di molti Paesi, costringendo i Governi centrali a rispondere con misure che sollecitassero il mercato. In Italia, fra le mosse previste, rientra la bozza del nuovo decreto, che prevede l’inserimento di un Superbonus in ambito edilizio per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Esso consisterà in un’aliquota del 110% sia per gli interventi di efficienza energetica che di adeguamento sismico.
“L’Ecobonus passa dal 65 al 110%, con una detrazione superiore all’importo speso, mentre il Sismabonus, che attualmente può arrivare all’85%, salirebbe anche quello al 110%. Sarà possibile ottenere lo sconto in fattura e cedere la detrazione fiscale all’impresa”. Queste le parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro. In pratica, se si fanno lavori per diecimila euro lo Stato ne restituirà undicimila. Attualmente la restituzione avviene in 10 rate annuali, ma il periodo dovrebbe essere dimezzato a 5 anni. I lavori che potranno beneficiare dello sconto devono essere fatti dal 1 Luglio 2020 al 31 Dicembre 2021.
Cosa prevede la bozza di decreto
Il fulcro di tale provvedimento riguarda l’incentivo alla riconversione energetica e lo sviluppo del patrimonio immobiliare, con forti detrazioni fiscali dilazionate su 10-5 anni. Il fattore che più sorprende di questo Superbonus edilizio per far fronte all’emergenza Coronavirus è l’aumento dell’aliquota di detrazione. Dopo le facilitazioni introdotte nel 2013, si è giunti al 110% di sconto fiscale.
Da luglio, e per 18 mesi, le aliquote detraibili per gli interventi di efficientamento energetico (il cosiddetto “Ecobonus” della vecchia legge) e antisismico (“Sismabonus”), rispettivamente del 65% e del 85% dei lavori, saliranno al 110%. E la detrazione al 110% varrà anche per altri lavori di riqualificazione energetica, restauro facciate o installazione di impianti fotovoltaici per produrre elettricità. Come è possibile dedurre dall’ultima bozza, i nuovi incentivi si applicano “agli interventi effettuati dai condomini, dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, e dagli Istituti autonomi case popolari (Iacp)”.
Le soglie massime
Il Superbonus edilizio per il Coronavirus, prevede tali soglie massime:
- fino a 60 mila euro “per numero di unità immobiliari” (nel caso di abitazioni in condominio) per interventi di isolamento termico;
- fino a 30 mila euro per numero di unità immobiliari per quelli sulle parti comuni e sulla climatizzazione; fino a 10 mila euro per numero di unità immobiliari per quelli sulle caldaie a gasolio (almeno di classe A);
- fino a 48 mila euro, o 2.400 euro per Kwh di potenza nominale, per gli impianti fotovoltaici.
La posibilità di cedere il Superbonus edilizio contro il Coronavirus
Il credito sarà cedibile a terzi di ogni tipo senza limiti. Il committente può liberamente trasmetterlo all’impresa, senza dover versare alcun indennizzo. Lo sconto applicato sarà identico alla fattura (100%), poi l’impresa recupererà il credito d’imposta in cinque anni dalle sue tasse. Se, chi effettua i lavori, cede il credito fiscale ad una compagnia assicurativa potrà beneficiare del 90% della somma.
Essa servirà per stipulare una contestuale polizza su rischi di calamità (finora quella detrazione è del 19%). Un’ulteriore alternativa consente a chi commissiona i lavori o all’impresa di vendere a banche o altri intermediari la detrazione. Così viene fornita liquidità immediata all’edilizia, alle condizioni commerciali applicate dalle banche o dai grandi gruppi dell’energia (Enel, Eni e Snam tra questi), e creare un mercato dei crediti fiscali a prezzi tali da coprire almeno il costo dei lavori.