Cos’è la mobilità sostenibile?
Un insieme di azioni che consentono alla persona di potersi muovere in ambito urbano nel migliore dei modi possibili
Per mobilità sostenibile non si intende altro che quell’insieme di azioni che consentono alla persona di potersi muovere in ambito urbano nel migliore dei modi possibili.
Le azioni di cui sopra possono essere di varia natura: si va dal miglioramento del sistema di trasporto pubblico locale, alla messa in sicurezza dei tracciati stradali per garantire una sicura circolazione dei ciclisti, passando per azioni di sensibilizzazione che con il tempo fanno in modo che si diffonda la consapevolezza e la conoscenza di altri modi di spostarsi in città.
Già solo l’adozione di piccoli accorgimenti mirati, ad esempio, a rendere migliore e più sicuro lo spostamento pedonale è un passo in avanti verso la mobilità sostenibile.
In Italia purtroppo abbiamo un gap di almeno sessanta anni con realtà come l’Olanda, la Germania o la Gran Bretagna. Questi Paesi dal secondo dopo guerra ad oggi hanno attivato una serie di azioni che gli hanno consentito negli anni di essere dei veri e propri modelli di riferimento per la mobilità sostenibile. Si sono dotati di normative chiare e precise, hanno diffuso la cultura del muoversi sostenibilmente facendo capire ai propri cittadini che non è conveniente spostarsi sempre con l’auto propria.
Coprire quel gap è possibile, è una cosa fattibile in poche decine di anni, ma abbiamo bisogno di questi tre capisaldi:
- Imparare dagli errori(altrui). Al giorno d’oggi con la così crescente diffusione delle informazioni possiamo apprendere da portali come Eltis.org cosa hanno fatto e cosa stanno facendo i Paesi modello. Possiamo imparare dai loro errori e guadagnare tempo;
- Sensibilizzare. La sensibilizzazione è altrettanto importante ma è un processo che deve nascere dal basso, le persone devono informarsi ed essere informate per poter chiedere a gran voce alla politica di avviare le azioni necessarie a chiudere quel gap;
- Una politica attenta e coscienziosa. La politica olre a recepire le istanze dei cittadini deve anche attivarsi, così come fu per i Paesi modello alla fine degli
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anni 50 dello scorso secolo, per legiferare tenendo conto delle esperienze fatte dagli altri. Troppe sono le leggi e le norme italiane disattese tra cui: il piano spostamenti casa-lavoro, i PEBA o il Decreto del 27 marzo 1998. La discrasia generata dal non rispetto di quelle poche norme presenti è notevole e produce spesso paradossi con conseguente dispendio economico.
Rimettere l’essere umano al centro della città genera indubbi benefici ambientali, sociali ed economici.L’abbattimento dell’inquinamento fa sì che le persone tornino in strada, tornando in strada
le persone tornano a socializzare, a vivere il quotidiano uscendo dall’abitacolo della propria auto, tornando in strada sono più predisposte a fare compere nei negozi di quartiere piuttosto che nei centri commerciali contribuendo a migliorare l’economia locale.
Questi sono solo alcuni aspetti positivi ottenuti dall’attuazione delle politiche di mobilità sostenibile.
A cura dell’ing. Massimiliano Moraca – massimilianomoraca.it