Cosa fare per ridurre gli incidenti stradali?
L’incidentalità stradale è un fenomeno complesso e caratterizzato dall’influenza di vari aspetti, tra cui quelli sociali, culturali ed economici, ma è ancora troppo sottovalutato. Le maggiori criticità alla base dei crescenti incidenti stradali sono il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta, le velocità troppo elevate e una cattiva percezione del contesto circostante. Queste cause costituiscono circa il 45,2% dei casi di incidentalità, mentre dal comportamento scorretto dei pedoni scaturisce un’incidentalità pari al 3,1%. Esistono però diverse possibili soluzioni per limitare il numero di incidenti stradali.
Numeri e modalità degli incidenti stradali
Una delle cause più comuni di incidenti stradali è l’errata valutazione dell’ambiente circostante, che porta all’adozione di velocità troppo elevate. Da studi è infatti emerso come la maggior parte degli incidenti avvenga in ambiti nei quali dovrebbe essere prevista una riduzione della velocità. Ridurre la velocità in ambito urbano da 50 km/h a 30 km/h comporterebbe un aumento della sicurezza per le utenze deboli (pedoni, ciclisti e conducenti di ciclomotori). Lo spazio necessario per arrestare il veicolo in caso di velocità di percorrenza di 30 km/h è di 13 m, nel caso di 50 km/h è di 28 m. Ciò implica una maggiore probabilità di arrestare il veicolo per tempo ed evitare la collisione.
La velocità influenza anche l’entità dell’incidente, soprattutto nel caso in cui siano coinvolti gli utenti deboli della strada. Da studi è emerso come l’impatto tra un pedone e un’automobile con una velocità media di 30 km/h corrisponderebbe ad una caduta da 3,6 m di altezza. Mentre se la velocità media si aggirasse intorno ai 60 km/h i metri sarebbero all’incirca 14,44. Secondo un rapporto stilato dalla World Health Organization, una riduzione della velocità dell’ordine del 5% può portare ad una riduzione fino al 25% del numero di incidenti mortali.
Considerando sempre che l’obiettivo ultimo è la riduzione dell’incidentalità, va considerata tra le possibili soluzioni l’installazione dei dispositivi di traffic calming. Il concetto di moderazione del traffico comprende un insieme di tecniche di progettazione e gestione della circolazione che consentono la promiscuità in sicurezza delle diverse componenti di traffico, in ambiente urbano ed extraurbano.
Che cosa è il traffic calming
Va sottolineato che molti centri abitati italiani si sviluppano lungo strade extraurbane e il passaggio a strada urbana è indicato unicamente con un cartello indicante la variazione del limite di velocità. E’ facile dedurre che sia necessario inserire elementi di moderazione del traffico, al fine di rendere palese l’esigenza di un mutamento nel comportamento del conducente, e quindi indurre una variazione della velocità. I principali obiettivi di tali misure sono:
- Miglioramento della sicurezza stradale e della qualità della vita nelle zone residenziali;
- Riduzione dell’incidentalità;
- Mantenimento di una buona accessibilità alle zone residenziali, sia per l’utenza sia per i mezzi di soccorso;
- Riduzione dell’inquinamento e delle vibrazioni;
- Garantire un livello di efficienza idoneo a sopportare il traffico di scorrimento per l’accesso alle zone residenziali;
- Sensibilizzare la cittadinanza per facilitare la realizzazione degli interventi.
Quali interventi bisogna realizzare
Gli interventi di moderazione del traffico rappresentano un utile strumento di adeguamento delle strade esistenti. La stessa bozza normativa “Norma per gli interventi di adeguamento delle strade esistenti” cita tale soluzione fra gli interventi non strutturali. Entrando nel dettaglio delle tecniche per rendere effettiva la limitazione della velocità, ben oltre la segnaletica o la normativa, troviamo i seguenti dispositivi:
- Altimetrici come dossi, piattaforme rialzate e cuscini berlinesi;
- Planimetrici come rotatorie, chicanes e narrowing;
- Gestionali e materiali come la diversificazione della pavimentazione, autovelox, chiusura temporanea o permanente delle strade, segnaletica orizzontale e verticale.
La ragione principale della diffusione di questi dispositivi risiede nell’economicità di tali interventi se paragonati a soluzioni radicali, quali le modifiche della geometria delle strade di vecchia concezione. Inoltre in ambito urbano, dove la complessità dell’ambiente rende impopolari interventi di natura invasiva, sono richieste soluzioni esteticamente gradevoli, domanda a cui le tecniche di traffic calming possono rispondere.
La tipologia di dispositivo da installare va scelta con cura, valutando il contesto circostante e le abitudini degli utenti. E’ indubbio però il fatto che sia necessario agire nell’immediato. Dalla conferenza di Stoccolma arriva l’invito a ridurre il numero dei morti del 50% tra il 2020 e il 2030. Si stima, infatti, che senza le dovute contromisure, l’incidentalità stradale sarà la terza causa di decessi in tutto il mondo. Parliamo di una vera e propria piaga sociale troppo trascurata. Perché continuare a ignorare il problema?