Cos’è la Finanza di Progetto?
Dopo aver analizzato nei precedenti articoli l’importanza per le economie di tutte le Nazioni – e per l’Italia in primis – di investire in infrastrutture, e dopo aver spiegato che cos’è il PPP (Partenariato Pubblico Privato), oggi parleremo di uno dei principali metodi che rientrano in questo tipo di operazioni.
La Finanza di Progetto (o Project Finance, nota anche come Project Financing) può essere definita come un’operazione di finanziamento in cui una specifica iniziativa economica viene valutata principalmente per le sue capacità di generare ricavi e nella quale i flussi di cassa previsti dalla gestione dell’iniziativa stessa costituiscono la fonte primaria per il ripagamento del debito.
Sviluppatasi inizialmente nei paesi anglosassoni e introdotta in Italia nel 1994 con la Legge Merloni, questa metodologia ha trovato applicazione, soprattutto negli ultimi anni, nel settore dei trasporti, principalmente per le strade a pedaggio, ma anche per infrastrutture di mobilità urbana come la metro-tranvia di Firenze e la linea 5 della metropolitana di Milano.
Una definizione più rigorosa, che accomuna la maggior parte degli autori, descrive la Project Finance come: “un’operazione di finanziamento che non dipende principalmente dall’affidabilità economico-patrimoniale dei promotori (c.d. sponsors), ovvero dei soggetti che propongono l’idea sulla quale strutturare il progetto, né da garanzie reali sugli assets da essi messi a disposizione dei finanziatori, sotto forma di collaterale. Diversamente, essa è fondamentalmente subordinata alla capacità del progetto di ripagare il debito contratto e di remunerare il capitale di rischio investito ad un tasso di rendimento coerente con il grado di rischio intrinseco del progetto. A tal fine viene costituita una Società di Progetto (SPV, special purpose vehicle, o project company) economicamente e giuridicamente separata dagli sponsors”.
Dal punto di vista teorico, la Finanza di Progetto si basa sulla monetizzazione del vantaggio diretto generato per gli utenti, connesso alla parte divisibile del beneficio. L’applicazione di meccanismi di prezzo a tali benefici consente di costituire flussi di cassa che determinano la fattibilità finanziaria dell’intervento. La Project Finance è stata quindi inserita tra gli strumenti di condivisione del beneficio generato dalle infrastrutture per gli utenti, per il ruolo primario rivestito dai cash flows, i quali sono garanzia del servizio del debito nei confronti degli istituti bancari. Gli utenti, infatti, pagando un prezzo o una tariffa, contribuiscono indirettamente al finanziamento dell’opera.
In conclusione, è bene osservare come il Project Financing “puro” sia utilizzato solo per le opere cosiddette “calde”, ovvero capaci di assicurare la copertura dei costi e la remunerazione del capitale investito. Relativamente alle opere cosiddette “tiepide” o “fredde”, per le quali la funzione sociale è talmente predominante da non consentire l’applicazione di tariffe o per le quali il livello socialmente accettabile delle tariffe è talmente basso da non generare flussi di cassa in grado di consentire il rimborso dei capitali impiegati, è necessario l’intervento dell’ente pubblico. Tale intervento può assumere forme diverse: dall’erogazione di finanziamenti a fondo perduto o agevolati, alla costituzione di garanzie a favore dei finanziatori del promotore.