Nato nel 2004, lo studio Cardenas affianca all’attività progettuale quella di ricerca sull’utilizzo di materiali e tecnologie sostenibili. L’architetto italo-colombiano Mauricio Cardenas Laverde è diventato così un pioniere dell’utilizzo, come materiale da costruzione, del bambù. Nei suoi progetti, l’architetto cerca di introdurre gli elementi che sono fondamentali per una vita in armonia con la natura, traendo vantaggi dalle tecnologie innovative. Costruire in bambù è sinonimo di sostenibilità secondo Cardenas ed è per questo che ha ideato BooTech, una tecnica che combina “l’acciaio vegetale” (bambù) con la tecnologia dei giunti a secco. Numerosi progetti sono stati già realizzati dallo Studio Cardenas e altri sono in cantiere, vediamone alcuni.
Immagino un nuovo Ecosistema Urbano con città che si rinnovano non solo per consumare ma anche per produrre l’O2, il cibo, l’acqua e l’energia. Città sviluppate consapevolmente dove la nuova catena edilizia comprenda materiali naturali, in primis il bambù, creando una nuova rete di mercato e di valore che sfiderà quello esistente in un particolare momento della storia in cui le questioni sanitarie, ambientali e sociali sono strettamente legati con l’economia.
Mauricio Cardenas Levarde
Cardenas nasce in Colombia e sin da piccolo si cimenta nella costruzione di giochi e capanne in bambù. Laureatosi in architettura si dedicò allo studio di questo materiale naturale da utilizzare nelle costruzione ed è così che ha ideato BooTech, una tecnica a secco che permette di realizzare edifici in bambù. Il bambù è un materiale altamente sostenibile che risponde ad alcuni dei punti elencati nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Mauricio Cardenas ha iniziato dal 2004 a realizzare strutture in bambù e ha prodotto diversi esempi di architetture innovative ed ecosostenibili. In Italia è ancora difficile individuare strutture di questo tipo, sia per la poca disponibilità di materia prima, sia per una questione culturale e per la mancanza di normative attinenti a questa tecnologia. In Cina invece, le architetture in bambù di Cardenas hanno riscosso successo.
Il bambù permette di creare un sistema industrializzato in cui viene utilizzato non solo come elemento di design ma anche e soprattutto come elemento strutturale. Per costruire in bambù è necessario che esso venga combinato con connessioni in acciaio. I pali di bambù hanno le stesse dimensioni per standardizzare il processo di costruzione ed il controllo della qualità. Le connessioni in acciaio sono progettate per essere montate a secco, sia per non indebolire il bambù con la perforazione o il riempimento di cemento, sia per facilitare le operazioni di sostituzione dei pali in caso di necessità. I pali di bambù vengono fatti passare all’interno di nodi in acciaio appositamente studiati per sovrapporli e irrigidire la struttura. I vantaggi delle strutture in bambù sono molteplici: sostenibilità del materiale, leggerezza, resistenza, flessibilità, costo. (Il bambù come materiale da costruzione)
Per la Biennale Internazionale di Architettura in Bambù tenutasi a Zhejiang (Cina) nel 2017, lo Studio Cardenas ha realizzato una casa di tre piani in bambù. Si tratta di una struttura modulare dove il telaio è costituito da canne di bambù con nodi in piastre di acciaio. Il bambù è stato tagliato direttamente in sito e assemblato secondo la tecnica a secco, senza ricorrere alla foratura delle canne o al cemento. Le connessioni sono molto semplici da montare in modo tale da facilitare le operazioni di messa in opera dalle maestranze locali. La casa è progettata su una griglia modulare così come tutti gli elementi che la compongono. Le pareti divisorie sono ridotte al minimo come da tradizione cinese.
La nostra proposta esplora le potenzialità di ridurre al minimo le emissioni di carbonio, protezione e sviluppo ecologico naturale attraverso l’uso degli elementi naturali disponibili nell’area, come sole, acqua, piante, vento e materiali naturali per ottenere una casa innovativa di alto livello per il contesto cinese .
Mauricio Cardenas Levarde
Nell’esposizione Orticola Mondiale di Pechino del 2019 lo Studio Cardenas ha realizzato l’INBAR Garden Pavillion. Si tratta di una struttura ad archi di bambù, con la vegetazione circostante che si estende fino a coprire parte della copertura. Il padiglione è largo 54 m e lungo 40 m. Ogni arco di bambù misura 32 m ed è alto 9 m. Per la costruzione del padiglione sono stati impiegati più di 5.000 canne di Phyllostachys pubescens, ciascuna di 8-10 cm di diametro e di un’età di 4-6 anni. Il comfort interno è stato raggiunto attraverso semplici strategie di design passivo, come l’illuminazione naturale ben studiata, il controllo acustico e la ventilazione naturale attraverso lo studio delle aperture.
Il Padiglione Microclimatico è il primo esempio che Cardenas ha presentato in Italia, esattamente al Salone del Mobile di Milano del 2006. Si tratta si un esempio replicabile in altri contesti dove una struttura metallica mista a quella in bambù può ricreare un ambiente in cui controllare il microclima e renderlo indipendente dalle condizioni atmosferiche. Le lastre di policarbonato presentano un sistema di aspersione di acqua che funge da ammortizzatore termico. Le aree di applicazione per questo padiglione potrebbero essere molteplici, come ad esempio in zone pedonali, nelle strade e nei punti di incontro, nei luoghi di “riposo”, negli spazi commerciali, o nelle strutture per mostre temporanee o arte urbana.
Le architetture delle città del futuro, dovrebbero contenere al loro interno edifici in cui l’attenzione sia posta non solamente alla sostenibilità intesa come risparmio energetico ma alla “consapevolezza”, per via della quale ogni singolo progetto deve essere studiato con cura perché abbia un impatto ambientale più leggero possibile.
Mauricio Cardenas Levarde