Crescono le abilitazioni alla professione di Ingegnere.
Dicevano non iscriverti ad ingegneria; non perdere tempo appresso ai numeri, calcoli, ragionamenti; fare l’ingegnere è un lavoro dove si guadagna poco e si lavora tanto.
Proprio in controtendenza alle voci del sentito dire o del consiglio non richiesto, alcuni dati forniti dal CNI (consiglio nazionale ingegneri) attestano una crescita nell’anno 2021 di laureati in ingegneria che hanno conseguito l’abilitazione professionale.
Un anno in crescita per gli Ingegneri, il 2021
Precisamente, per l’anno 2021 i laureati magistrali abilitati alle professioni ingegneristiche sono stati 14.621, sono circa metà del totale dei laureati dello stesso ambito ingegneristico, 27.605.
Post Pandemia mondiale la procedura esame di abilitazione ha subito delle variazioni di carattere pratico, è entrata in vigore una procedura “ridotta”, più snella e più veloce sicuramente per far fronte ai problemi di contatto/diffusione del virus. La quota abilitati supera il 50%. Sicuramente è una ottima notizia che fa ben sperare e da una buona dose di positività a tutto l’ambiente di una classe di lavoratori fin troppo vessata e caricata di responsabilità che non corrispondono, spesso, allo sforzo che si produce; spesso è quasi mortificante svolgere alcune mansioni che dovrebbero essere di norma nella consueta amministrazione di un ingegnere.
Ogni anno l’organo del Centro Studi CNI (Consiglio Nazionale Ingegneri) fornisce un rapporto che trae un bilancio da cui intervenire e magari migliorare le discrepanze e le eventuali carenze. Il rapporto 2021 è sulla bilancia positivo ma si riscontrano alcune problematiche; il numero di iscrizioni all’albo professionale cresce ed aumenta ad un ritmo sicuramente troppo claudicante rispetto al potenziale. Di fondo l’iscrizione all’albo sembra poco appetibile sui neo laureati, specialmente quelli del settore industriale e dell’informazione, magari non si conoscono i vantaggi e le opportunità di una rete che serve a garantire anche maggiori servizi e tutele nei confronti del professionista. Fare informazione in questi casi può risultare importante e necessario.
La semplificazione della procedura all’abilitazione professionale
Da quello che è emerso durante questa nuova procedura è sicuramente la semplificazione delle prove di abilitazione, rispetto agli anni precedenti. Questo ha spinto ed indotto maggiormente il numero di laureati ad affrontare l’abilitazione professionale senza avere troppo timore di un fallimento. La statistica di riferimento del 2019 per gli abilitati in rapporto ai potenziali professionisti abilitati denotava una percentuale nettamente bassa, il 26,9 %. Nei due anni successivi cioè 2020 e 2021 la percentuale era quasi raddoppiata, più del 50%.
Anche l’albo B “ingegnere junior”, cioè chi è iscritto all’albo dopo la triennale ha avuto un incremento, il 5% si abilita a fronte del 1,9% dell’anno di riferimento 2019. Purtroppo la statistica mette in evidenza che il gran numero di laureati pur avendo ottenuto l’abilitazione professionale non si iscrive all’albo. Sempre in riferimento al 2021, a circa 1 anno di distanza dalla data della seconda prova risultano iscritti all’albo soltanto il 30% dei laureati. Se invece analizziamo il dato degli ultimi 10 anni, risultano circa 60 mila ingegneri abilitati ma non ancora iscritti all’albo.
Il cosiddetto Esame si Stato
I dati sui punteggi dei test nazionali del 2021 denotano che il numero di ingegneri qualificati e junior è rimasto sostanzialmente invariato dopo la crescita netta del 2020. Un totale di 16.302 persone, 156 in più rispetto al 2020. In particolare, 14.621 laureati hanno conseguito la qualifica professionale di ingegnere, rispetto al 2020, con un incremento di soli 2, e il numero è rimasto sostanzialmente invariato, e 1.513 +168 hanno conseguito la qualifica professionale junior di ingegnere. Si tratta del secondo valore dall’istituzione della Sezione B. Dal punto di vista geografico, rispetto al 2020, il numero degli iscritti qualificati della Sezione A al Nord è in aumento. Diminuiscono invece i numeri al Centro-Sud Italia, sebbene quest’ultima sia ancora la regione con il maggior numero di titoli professionali registrati: 4.763, pari al 32,6% di tutti i master qualificati nel 2021.
I Politecnici sono in prima fila
Sempre in riferimento all’anno 2011 abbiamo i due famosissimi istituti del nord; Tra le sedi di esame con il numero più elevato di abilitati spiccano il Politecnico di Milano e Politecnico di Torino. Immediatamente dietro troviamo l’Università Federico II di Napoli e l’Università di Padova. Le statistiche sono chiare oltre un terzo dei neo-ingegneri ha difatto conseguito l’abilitazione professionale presso uno di questi atenei.
Eseguendo un’analisi dei risultati settoriale, in modo particolarmente brillante risultano le performance degli ingegneri dell’informazione, un campo che neglii aultimi anni richiede sempre più figure professionali competenti: abilitati il 93,4% dei candidati; subito dopo sono seguiti dagli industriali, anch’esso un settore che è in continua crescita e soprattutto aggiornamento continuo, infatti parecchi scelgono di intraprendee questo percorso, sono 92,4%.
In continuo calo invece la quota di candidati che hanno superato le prove d’esame per il settore dell’ingegneria civile ed ambientale; in controtendenza un ambito che da sempre è molto attenzionato, il mondo delle costruzioni e dell’edilizia, anche se negli ultimi anni il raggio di applicazione si è allargato,questo è un dato che fa riflettere e pensare lo stato di salute di questo settore; sono circa l’ 86,8% a fronte del 87,8% rilevato nel 2020. Stesso riscontro anche tra le categorie ingegnere junior, sempre di Ingegneria civile ed ambientale , sono sicuramente risultati meno brillanti. Tradotto in numeri il tasso di successo è pari al 76% contro l’85,4% dei colleghi dell’informazione e l’86,6% degli industriali.
La situazione degli architetti
Anche l’abilitazione alla professione di architetto è stata analizzata. Una statistica un po’ diversa rispetto agli ingegneri. Per l’anno 2021 diminuiscono sia i candidati, sia gli abilitati all’Esame di Stato. Sempre nel 2021 sono stati abilitati poco più di 7500 candidati; dato in netta diminuzione se ci riferiamo all’anno 2020, circa 25% in meno. Il tasso di iscrizioni all’albo si attesta attorno al 65% rispetto al totale laureati. La netta flessione coinvolge più o meno tutte le figure professionali attinenti all’Architettura.
Risulta questo dato complessivo in particolare, gli architetti che passano dai 6.713 abilitati del 2020 ai 4.297 del 2021 (-36%) la classifica delle Università denota alcuni fatti: la prima Università per iscritti all’albo è L’Università La Sapienza di Roma 81,7%, risulta nel 2021 la sede di esame con il numero più elevato di abilitati. Supera così il prestigioso Politecnico di Milano che comunque resta l’ateneo con il maggior numero di candidati; il PoLiMi si colloca al quarto posto per numero di abilitati 402 ; sopravanzato da Reggio Calabria che vede 460 abilitati e anche da Catania con 412 abilitati.