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Curon, il paese che è stato inghiottito dall’acqua: la storia dietro il campanile sommerso

Illustrazione del campanile sommerso (Wikipedia Noclador FOTO) - www.buildingcue.it

Illustrazione del campanile sommerso (Wikipedia Noclador FOTO) - www.buildingcue.it

La storia di questo paese è tanto affascinante quanto inquietante. La storia che c’è dietro fa riflettere e non poco.

Immagina di trovarti in Alto Adige, nel comune di Curon Venosta, dove si trova il Lago di Resia (o Reschensee per gli amici). Questo lago non è solo un bel posto da visitare, ma è anche un lago artificiale creato tra il 1947 e il 1949 per costruire una diga idroelettrica. La cosa più iconica di questo luogo? Il campanile sommerso, che è diventato un simbolo della Val Venosta.

Il lago si estende per 6,6 km di lunghezza e 1 km di larghezza, posizionato a ben 1.498 metri sul livello del mare. E durante l’inverno, quando tutto si ghiaccia, i visitatori possono addirittura camminare fino al campanile! È un’esperienza che non si dimentica facilmente.

Ma dietro la bellezza di questo lago si nasconde una storia di perdita e di trasformazione. Prima che il lago esistesse, c’erano tre laghi naturali: il Lago di Resia, il Lago di Curon e il Lago di San Valentino alla Muta. Negli anni ’20, il governo fascista italiano pensò di costruire una diga, ma i lavori si fermarono a causa della Seconda Guerra Mondiale. Dopo la guerra, la Montecatini, una grande azienda, riprese il progetto e decise di alzare la diga a 22 metri.

Questa decisione ebbe conseguenze drammatiche per il villaggio di Curon Vecchia. Nel 1950, il villaggio venne completamente sommerso, portando alla distruzione di 160 abitazioni. Circa 150 famiglie furono costrette a lasciare le loro case, e molte di esse emigrarono. Gli abitanti ricevettero risarcimenti minime e furono sistemati in baracche temporanee.

Il campanile sommerso

Il campanile della Chiesa di Santa Caterina, risalente al XIV secolo, è l’unico resto visibile del vecchio villaggio. Oggi è un monumento storico protetto e una delle attrazioni più fotografate dell’Alto Adige. C’è anche una leggenda locale che dice che nelle notti più fredde si possono ancora sentire le campane suonare, anche se sono state rimosse nel 1950.

Nel 2021, durante alcuni lavori di manutenzione, il livello del lago fu abbassato, rivelando per la prima volta dopo 70 anni le rovine del villaggio sommerso. È stato un momento davvero emozionante per tutti! Le rovine del villaggio, con le loro case e le loro strade, ci ricordano la forza della natura e il peso delle scelte umane.

Illustrazione del campanile durante un restauro (Wikipedia Vince51 FOTO) - www.buildingcue.it
Illustrazione del campanile durante un restauro (Wikipedia Vince51 FOTO) – www.buildingcue.it

Turismo ed attività

Durante l’estate, il lago è un paradiso per escursionisti, ciclisti e kite surfer, grazie ai forti venti della zona. È anche un ottimo posto per la pesca, con pesci come persici, lucci e trote iridee che popolano le sue acque. Quando arriva l’inverno, il lago si congela completamente, diventando una meta ambita per pattinatori, ice surfer e velisti sul ghiaccio. I visitatori possono camminare fino al campanile, creando un’esperienza unica e indimenticabile.

E non dimentichiamo che il Lago di Resia è stato anche il set della serie Netflix “Curon”, ispirata alla storia del villaggio sommerso. Il Lago di Resia è un esempio lampante delle conseguenze ambientali e sociali dei progetti idroelettrici. La costruzione del bacino è avvenuta senza considerare il parere della popolazione locale, distruggendo un’intera comunità. Oggi, il campanile sommerso non è solo un’attrazione turistica, ma anche un monito storico che racconta una storia di perdita, memoria e resistenza.