Il futuro delle auto parla chiaro, i veicoli elettrici pian piano si stanno facendo strada e ormai pare che sia quella la strada giusta da seguire. Anche l’edilizia di conseguenza si sta adeguando al cambiamento che si sta verificando in questi anni; infatti le case del “futuro” dovranno avere la predisposizione per poter ricaricare autonomamente l’eventuale auto elettrica del proprietario di casa. Casa del futuro relativamente, poiché è già in atto il processo per il quale non si potrà più rilasciare il titolo abitativo per le abitazioni che non avranno la predisposizione per la colonnina di ricarica delle auto elettriche.
A imporlo è il Dlgs 257/2016 pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 13 gennaio; questo decreto modifica il Testo Unico dell’Edilizia (DPR/380/2001) e sollecita i Comuni ad adeguare il regolamento edilizio entro il 31 dicembre di questo anno. Questo obbligo riguarda gli edifici di nuova costruzione ad uso non residenziale che superano i 500 metri quadrati di superficie e gli edifici residenziali con più di dieci unità abitative.
Per gli edifici residenziali bisogna garantire il servizio di ricarica per ogni parcheggio coperto o non, e comunque per ogni box per auto presente nell’immobile. La norma si adegua alla direttiva europea 2014/94 che stabilisce i requisiti minimi riguardo ai requisiti indispensabili per la realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi, includendo appunto i punti di ricarica per i veicoli elettrici.
Nonostante i tempi siano stringenti pare che pochi comuni abbiano effettivamente provveduto all’adeguamento dei regolamenti edilizi. Infatti sembra che solo alcuni capoluoghi siano effettivamente adeguati: al nord ci sono Milano, Bologna, Torino e al sud invece Campobasso. Ricordiamo che si era già stabilito un limite ultimo, ben tre anni fa: il 1° giugno 2014, che poi è stato prorogato al 31 dicembre 2017. Dunque anche in questo caso tempi lunghissimi per un adeguamento di per se complicato ma che deve vedere la partecipazione e l’impegno di tutte le amministrazioni comunali.