David Chipperfield, premio Pritzker 2023
L’architetto britannico di 69 anni dichiara: “l’architettura è più importante degli architetti”. Probabilmente è proprio così. Secondo il suo modo di intendere l’architettura l’importanza sociale, l’impatto generale che un’opera architettonica sprigiona ha un valore che va oltre la mera gratificazione personale. La potenza che ha una riqualificazione urbana, un restauro, una nuova costruzione è dirompente e di gran lunga impattante su tutto il sistema paese/territorio/area in cui si instaura.
Ancora secondo l’architetto: “siamo di fronte a due crisi esistenziali: la disuguaglianza sociale e il collasso climatico”. Proprio anche grazie alla sensibilità mostrata su queste tematiche è molto apprezzato a livello globale, non solo dai cultori e gli appassionati di architettura ma anche dall’establishment. Il riconoscimento arrivato ne è la riprova. “, David Chipperfield conquista il Pritzker Prize 2023.
Il modo di fare architettura di David Chipperfield
L’architetto britannico è famoso per la sua capacità di tenere assieme e soprattutto far funzionare bene elementi di conservazione, ricostruzione e aggiunta. Un esempio citato anche durante il premio è il Neues Museum di Berlino del 2009; qui gli elementi salvati dell’edificio danneggiato dalla seconda guerra mondiale coesistono perfettamente con il nuovo intervento.
ha scritto Michael Kimmelman sul New York Times:
“Con esso Berlino ha uno dei migliori edifici pubblici d’Europa” ed ancora aggiunge:”il più grande progetto Humpty Dumpty al mondo”.
Uno degli ultimi interventi di restauro di Chipperfield è quello in Italia, a Venezia, le Procuratie Vecchie del XVI secolo in Piazza San Marco;
“ha invitato gli artigiani tradizionali a far rivivere affreschi originali, pavimenti in terrazzo e pastellone e intonaci, scoprendo strati di storia , pur incorporando tecniche artigianali e costruttive locali per produrre interventi correlativi moderni, come una circolazione verticale”.
Chipperfield frustrato per la lentezza con cui si fa i conti con la sostenibilità afferma: “Non si tratta di pannelli solari e finestre isolanti ma di apportare cambiamenti fondamentali”. “Tutte le nostre azioni devono essere misurate, non in termini economici”, ha aggiunto, “ma in termini di impatto sociale e ambientale”.
L’aspetto sociale dell’architettura di Chipperfield
Come architetto individuale Chipperfield ha un ruolo importante da svolgere; aiutare a educare la prossima generazione su questioni più alte e nel spingere anche i clienti verso procedure e pratiche socialmente responsabili.
Chipperfield parla anche della disuguaglianza di reddito:
“Vengo da una generazione di architetti che credevano che l’alloggio fosse un diritto e l’abbiamo abbandonato”. “Dovrebbe essere un diritto civile avere un alloggio, avere un buon ambiente fisico. “Questo non dovrebbe essere un privilegio solo per i ricchi”. “Non possiamo semplicemente lasciarci alle spalle parti della società”.
Cenni biografici
L’architetto londinese ha vissuto da piccolo in modo molto modesto, infatti è cresciuto in una fattoria di campagna nel Devon, nel sud-ovest dell’Inghilterra. L’ambiente che è stato modello di suoi primi anni di vita era quello agreste, bucolico, era circondato da fienili, stalle e capanni di attrezzi per lavorare la campagna. Il padre ha svolto più lavori, tutti molto umili. Era tappezziere ma successivamente si trasferisce con l’intera famiglia, David aveva soltanto 4 anni. Lavoravano faticosamente la terra e stentavano per poco quello che avevano. Insomma l’architetto ha avuto un percorso di vita di certo non facile ed agiato ma molto umile e ricco di sacrifici.
Chipperfield consegue il diploma alla Kingston School of Art nel 1976. Dopodiché consegue la laurea alla Architectural Association School of Architecture di Londra nel 1980. Ha lavorato in ambienti stimolanti e soprattutto di grande prestigio; si è formato sotto gli architetti Douglas Stephen, Norman Foster e Richard Rogers, colossi nel mondo dell’architettura.
Nel 1985 fonda il suo studio di architettura a Londra. In seguito alla sua crescita professionale apre studi Berlino, Shanghai, Milano, Santiago de Compostela, Spagna.
Rogers, suo maestro prima e fonte di ispirazione per molti dei suoi progetti resta un punto saldo del suo modo di progettare. Afferma lo stesso architetto:
“ha avuto un’influenza particolarmente forte Rogers, “non solo come architetto, ma come qualcuno che ha ampliato i requisiti tecnici dell’architettura nel culturale e umanistico”, “Sono estremamente grato per l’ispirazione che mi ha dato.”
Alcune delle maggiori opere
Il primo edificio pubblico di David Chipperfield è stato il River & Rowing Museum di Henley-on-Thames in costruzione tra il 1989-1997. Diventato biglietto da visita con caratteristiche specifiche che hanno portato a numerose richieste di progettazione pubblica e privata. Qui i particolari lucernari e tetto spiovente ispirate alle rimesse fluviali donano carattere esclusivo a questo progetto.
Tra gli altri progetti particolari abbiamo menzioni speciali per alcuni; in ordine temporale, nel 2007 trasforma un cantiere navale abbandonato di Glasgow nella sede della BBC Scotland.
Nel 2011 la galleria Turner Contemporary di Margate, sempre nel Regno Unito; questo progetto particolarissimo di sei volumi affacciati sul mare sancisce un forte legame del pittore Turner con il luogo in cui sorge, Margate.
Ancora ricordiamo il Museo Jumex a Città del Messico nel 2013. La volumetria dell’edificio innestata in un sito triangolare non ortogonale sfrutta il massimo impatto rispetto al contesto. La struttura è rialzata su 14 colonne ed il basamento che scompare al piano terra per innalzarsi e lasciar fondere la piazza con l’edificio stesso senza creare discontinuità.
Fra gli interventi in corso ritornando in Italia, David Chipperfield Architects Milan si sta occupando dell’Arena Santa Giulia di Milano che in collaborazione con il colosso delle strutture Arup sono concentrati per il grande evento dei giochi invernali Milano Cortina 2026. Ancora sempre in Italia a Padova il Campus per la facoltà di scienze economiche e sociali dell’Università di Padova.
Il Pritzker 2023
La giuria del premio più prestigioso dell’architettura era presieduta da: Aravena, Barry Bergdoll, Deborah Berke, Stephen Breyer, André Aranha Corrêa do Lago, Kazuyo Sejima, Wang Shu, Benedetta Tagliabue e da Manuela Lucá-Dazio come Executive Director. Una nota congiunta riserva una lunga digressione nella motivazione del conseguimento di questo titolo, in pratica una specie di elogio nel quale viene evidenziata la capacità del progettista di offrire una varietà “intelligente” di interventi di varia destinazione; opere “attente, ben congegnate, precise e pacate” , “mai egoriferite”. Atteggiamento che rispecchia la sua “profonda e solida conoscenza della disciplina”. “David Chipperfield “fa il suo lavoro”, e lo fa bilanciando pertinenza e caratura.