Cosa prevede il decreto Rilancio per i professionisti
Nella sera del 13 Maggio sono state approvate le nuove misure per il rilancio economico dell’Italia, ma cosa prevede il decreto Rilancio per i professionisti? Sappiamo che questo è entrato subito in vigore, e avrà tempo 60 giorni per essere convertito in legge dal Parlamento che avrà anche la facoltà di modificarlo. Il testo non è stato ancora pubblicato in gazzetta ufficiale, ma sono già note le misure a sostegno della libera professione.
“Ci sono persone rimaste senza lavoro e senza reddito, commercianti che rischiano di chiudere, imprenditori in assoluta incertezza sul futuro: un grido d’allarme che non ci è mai sfuggito. Una fotografia dolorosa del Paese che conosciamo e per questo ci siamo impegnati al massimo facendoci carico di questa difficoltà. Ce l’abbiamo messa tutta”, queste le parole del premier Conte in conferenza stampa.
Alcuni lo definiscono il DL Rilancio come un “Remake” del “Cura Italia” di qualche tempo fa; ma in realtà le misure economiche si aggiungo a quelle precedenti e non le modificano. Con un articolo abbiamo già parlato delle indiscrezioni sul rilancio del settore edile con il Sisma Bonus e l’Eco-bonus portati al 110% e le sue modalità di utilizzo.
Le misure del decreto Rilancio per i professionisti
La situazione è in continuo aggiornamento, ma le parti del decreto Rilancio per i professionisti, ingegneri e architetti, sono abbastanza delineate. Per tutti i titolari di partita IVA, iscritti alla “Gestione separata INPS”, che hanno avuto una compressione dei propri ricavi nei mesi di Marzo e Aprile, avranno un’indennità di 1000€ netti; il reddito è calcolato come differenza tra i compensi incassati e le spese sostenute.
Per gli iscritti alle casse private, quindi gli architetti e gli ingegneri, il fondo di 300 milioni di euro, stanziato con il “Cura Italia”, sarà esteso a 1 miliardo e 150 milioni, cosicché i professionisti percepiscano i 600€ anche per i mesi di Aprile e Maggio. Si aspetta però il decreto interministeriale per maggiori dettagli. Sono esclusi da questa misura tutti coloro che hanno in atto anche un contratto di lavoro subordinato o pensionati.
I 600€ , grazie al decreto Rilancio, sono estesi anche ai lavoratori occasionali, le cosiddette “piccole partite IVA”, che non sono iscritte a nessuna cassa previdenziale; ovviamente rientrano anche i co.co.co e autonomi iscritti all’INPS. Ulteriori misure che possono interessare sono: il bonus Babysitter prolungato per i prossimi mesi e alzato a 1200€, la sospensione delle procedure di licenziamento per giusta causa per 5 mesi e l’azzeramento dell’aliquota “oneri fissi” sulle bollette elettriche per le potenze di 3,3 kW.
Il decreto Rilancio per i professionisti titolari di reddito d’impresa o partita IVA prevede un contributo a fondo perduto di minimo 1000€ . Per richiederlo bisogna avere un fatturato minore di 5 milioni di euro e una riduzione del medesimo ad aprile di almeno il 33%, comparato con lo stesso mese del 2019. Per le persone fisiche invece, sempre 1000€, ma con fasce di ricavi differenti rispetto al “Cura Italia”.