Ci siamo, il collaudo del nuovo ponte sul Polcevera di Genova è iniziato Domenica. Venerdì e Sabato sono dedicati alle operazioni preliminari di verifica, tutte scrupolosamente controllate dagli ingegneri dell’ANAS, dal direttore dei lavori Rina e dal consorzio PerGenova. La volontà, come sappiamo, è quella di terminare i lavori il 29 Luglio, così da inaugurarlo prima dell’inizio del mese di Agosto. Il compimento dell’opera sarà in questo modo record.
Difficilmente in Italia si vedono opere strategiche terminate in meno di due anni. Ricordiamo che il 14 Agosto 2018 è avvenuto il tragico evento del crollo del famoso Ponte Morandi. Una tragedia che ha scosso la città e l’Italia intera. Le vittime quel giorno furono 43 e molti sono anche gli sfollati che hanno abbandonato le proprie case. Terminare i lavori a Luglio permetterebbe di inaugurare il ponte progettato da Renzo Piano proprio a due anni dal fatto. Questo evento avverrà a valle della risoluzione del tema concessione Autostradale ad Atlantia.
Le operazioni preliminari per il collaudo del nuovo ponte sul Polcevera prevedono il controllo del peso dei 54 autocarri che percorreranno le campate. Dopo la pesatura verranno collocati in un luogo separato per evitare il ripetersi delle misurazioni. Per la verifica statica del collegamento autostradale saranno usati 4 Self-propelled modular transporter (SPMT).
Il processo seguirà determinate fasi. La fase zero prevede che i mezzi vengano disposti in file parallele con andamento lento. Le prove si divideranno in flessione, torsione e frenata. La prima consiste semplicemente nella percorrenza e nella sosta dei mezzi sulle campate. Nella seconda gli autocarri percorreranno le campate in senso alternato partendo prima da nord poi da sud. La prova di frenata, invece, vedrà una brusca riduzione di velocità dei mezzi durante la percorrenza.
Le successive sei fasi riguardano il collaudo a sollecitazioni maggiori di quelle di esercizio campata per campata, liberando le tre precedenti e successive, consentendo di evitare possibili interferenze. Si procederà in ordine decrescente, permettendo così di occupare con un numero minore di mezzi il ponte. Tutte le fasi prevedono, come già detto, 54 autocarri con un totale di 44 tonnellate di ghiaia e pietrisco.
Prima di procedere al collaudo è stato completato il manto stradale, la posa in opera delle barriere laterali alle carreggiate e il collocamento dei pannelli fotovoltaici. A seguito del collaudo del nuovo ponte sul Polcevera sarà realizzato lo strato di usura di asfalto con la segnaletica verticale e orizzontale. Si tratta quindi di ultimare un’opera che è, in fin dei conti, già conclusa.
Ultimo nodo da sciogliere è la demolizione o il restauro dell’antico gasometro posto poco distante dal ponte genovese. Una struttura in acciaio e calcestruzzo armato che ha più di settant’anni e che è sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza. Viene, in effetti, considerato testimonianza della cultura edilizia industriale del Dopoguerra ma la proprietà (Ireti) denuncia le gravi condizioni statiche. E’ stata manifestato l’interesse di demolirlo e la Soprintendenza avrà 120 giorni per rispondere, altrimenti varrà il silenzio assenso.
La costruzione del ponte è un fatto unico, che può sbalordire ricordando il solito modus operandi italiano. Questo evento però non deve restare un caso isolato, ma è la dimostrazione che se vogliamo sappiamo fare le cose bene, in fretta e, soprattutto, con legalità. E’ anche il pretesto per parlare di infrastrutture nel Sud, c’è ancora un’Italia che va a due velocità.