Efficientamento energetico, Italia ancora in netto ritardo | C’é molto da lavorare: i numeri sono catastrofici
Se hai intenzione di acquistare casa, questo è il certificato che non deve mai mancare.
Il certificato di efficienza energetica è un documento indispensabile per chiunque possieda un immobile o intenda acquistarlo, affittarlo o ristrutturarlo. Questo certificato, noto anche come Attestato di Prestazione Energetica (APE), ha la funzione di informare i proprietari, gli inquilini e i futuri acquirenti sulla classe energetica di un edificio, una scala che va dalla classe A (la più efficiente) alla G (la meno efficiente). Oltre a indicare il consumo energetico dell’immobile, l’APE fornisce suggerimenti su possibili miglioramenti per aumentarne l’efficienza.
L’utilità di questo certificato risiede principalmente nel consentire a chi è interessato all’acquisto o alla locazione di un immobile di valutare fin da subito i consumi energetici e i costi futuri legati alla gestione dello stesso. In altre parole, sapere a quale classe energetica appartiene una casa permette di stimare quanto si dovrà spendere in termini di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria, voci di spesa che possono incidere notevolmente sul bilancio familiare.
Ma l’APE non è solo uno strumento utile per la compravendita o l’affitto di immobili. È fondamentale anche per chi vuole ristrutturare casa e migliorare la propria efficienza energetica. Infatti, grazie ai consigli riportati nel certificato, i proprietari possono pianificare gli interventi necessari per migliorare la classe energetica della propria abitazione, come l’isolamento termico o la sostituzione degli infissi, beneficiando di un conseguente risparmio sulle bollette energetiche e aumentando il valore dell’immobile.
Ottenere un buon certificato energetico è inoltre un passaggio chiave per accedere a numerosi incentivi statali. Il governo italiano, negli ultimi anni, ha promosso diverse agevolazioni per favorire l’efficientamento energetico degli edifici, come il Superbonus e l’Ecobonus, rendendo ancora più vantaggioso migliorare le prestazioni energetiche di un immobile.
Lo stato dell’efficienza energetica degli edifici in Italia
Secondo i dati recenti, nel 2023 quasi il 45% degli edifici certificati in Italia rientrava nelle classi F e G, le meno efficienti dal punto di vista energetico. Questo evidenzia come una buona parte del patrimonio edilizio italiano necessiti di significativi interventi di riqualificazione per migliorare le prestazioni energetiche. Alcune regioni, come il Lazio, la Liguria e la Toscana, si distinguono per avere un’alta percentuale di edifici nelle classi meno efficienti, dimostrando una maggiore urgenza di interventi.
La situazione risulta particolarmente critica anche in altre aree del Paese, soprattutto nel centro-sud, dove gli edifici presentano caratteristiche costruttive più datate e meno orientate all’efficienza energetica. Molti immobili, infatti, sono stati costruiti prima dell’introduzione delle normative più recenti sull’isolamento termico e sulla sostenibilità ambientale. In queste zone, le difficoltà economiche legate agli interventi di ristrutturazione, unite alla scarsa informazione sugli incentivi disponibili, rappresentano ostacoli significativi. Al contrario, le regioni del nord Italia, come la Valle d’Aosta e Trento, hanno investito maggiormente in progetti di efficientamento, mostrando progressi più rapidi e consistenti verso una maggiore sostenibilità energetica.
Incentivi e aggiornamenti sugli edifici certificati
Gli ultimi dati pubblicati mostrano che nel 2023 il Superbonus 110% ha avuto un ruolo chiave nel migliorare la situazione energetica degli edifici italiani. Tuttavia, nonostante i miglioramenti, quasi la metà delle abitazioni certificate rimane ancora in una fascia di efficienza bassa. In molte regioni, come Valle d’Aosta, Trento e Lombardia, si è registrato invece un progresso significativo, con una percentuale crescente di edifici classificati nelle classi energetiche A.
Questo miglioramento è stato favorito anche dalla combinazione di altri incentivi, come l’Ecobonus e il Bonus Facciate, che hanno permesso di estendere i lavori di riqualificazione anche agli edifici più vecchi e ai condomini. Le agevolazioni fiscali, insieme alla possibilità di ottenere uno sconto immediato in fattura o la cessione del credito, hanno reso più accessibili gli interventi di efficientamento per una platea più ampia di cittadini. Tuttavia, il governo sta valutando ulteriori modifiche per semplificare l’accesso agli incentivi, incentivando in particolare gli interventi nelle zone dove il patrimonio edilizio è maggiormente in difficoltà.