Emerso un tesoro inestimabile dell’antichità | In Puglia scoperto un sistema di regolamentazione delle acque contro la siccità – VIDEO
E’ stato finalmente svelato il significato di alcune strutture misteriose rinvenute sotto l’antica città di Egnazia.
L’antica città di Egnazia, situata sulla costa adriatica della Puglia, è stata per secoli un punto di riferimento storico e culturale. Nonostante oggi le sue rovine siano testimoni di un passato lontano, la città continua ad affascinare studiosi e visitatori grazie alle sue strutture ben conservate e alla sua posizione strategica. La storia di Egnazia risale all’epoca messapica, ma il suo massimo splendore fu raggiunto durante l’Impero Romano, quando divenne un importante centro commerciale e politico.
La scoperta di antiche strutture spesso porta con sé un alone di mistero, specialmente quando questi resti si celano sotto città che hanno visto il passaggio di numerose civiltà. Gli archeologi, nel corso degli anni, hanno svelato molti segreti dell’antica Egnazia, ma vi sono sempre state alcune strutture rimaste avvolte nell’incertezza. Il passato complesso e ricco di questa città è evidente dalle sue strade lastricate, dai suoi edifici pubblici e dalle tombe disseminate nell’area, ma alcune domande sono rimaste senza risposta fino a tempi recenti.
La tecnologia moderna, fortunatamente, ha fornito agli archeologi strumenti sempre più avanzati per esplorare e comprendere le antiche città. Attraverso l’uso di tecniche come il georadar e l’analisi stratigrafica, gli studiosi sono stati in grado di penetrare nelle profondità della terra e ricostruire la storia di questi luoghi. Nel caso di Egnazia, gli scavi recenti hanno permesso di fare luce su strutture che erano fino a poco tempo fa interpretate solo parzialmente.
L’importanza di Egnazia non si limita alla sua storia politica e commerciale. Il sito ha sempre offerto indicazioni cruciali sulle competenze tecniche e ingegneristiche delle civiltà che vi abitarono. Ogni nuova scoperta rafforza la comprensione del ruolo che la città giocava nell’antichità, specialmente per quanto riguarda la gestione delle risorse naturali, come l’acqua, essenziale per il sostentamento della popolazione in un’area soggetta a siccità.
Scoperti nuovi dettagli sulle strutture sotterranee
Nel corso degli scavi archeologici del 2024, è stato finalmente svelato il significato di alcune strutture misteriose rinvenute sotto l’antica città. Questi ritrovamenti si concentrano attorno a un vasto criptoportico, un sistema ingegneristico romano che corre sotto la superficie di Egnazia. Gli archeologi hanno scoperto che non si trattava di semplici passaggi o aree di stoccaggio, ma di un sistema idraulico complesso progettato per captare e gestire l’acqua in modo ottimale.
La struttura rivelata si distingue per la sua ingegnosità, poiché permette di raccogliere acqua piovana e preservarla per periodi di siccità, assicurando così il sostentamento della popolazione. Questa scoperta straordinaria offre un nuovo sguardo sulla capacità dei romani di adattarsi alle sfide ambientali e rappresenta un capolavoro di ingegneria idraulica.
Un sistema ingegnoso per la gestione dell’acqua
L’elemento centrale della scoperta riguarda un criptoportico, una struttura sotterranea tipica dell’architettura romana. Tuttavia, a differenza di quelli utilizzati comunemente per funzioni di stoccaggio o camminamenti nascosti, quello di Egnazia aveva uno scopo ben più avanzato. Gli archeologi hanno identificato in questo sistema un impianto idraulico, progettato per la captazione e la distribuzione delle acque in tutta la città. Questa rete sotterranea raccoglieva l’acqua piovana e la convogliava attraverso un sistema articolato di canali e cisterne, mantenendo la risorsa disponibile anche in tempi di scarsità.
L’ingegnosità del progetto ha colpito gli studiosi, che hanno definito questo sistema un vero capolavoro di “intelligenza idraulica”. L’architettura romana non smette di stupire per la sua capacità di risolvere problemi pratici e ambientali, come la gestione dell’acqua in una zona notoriamente soggetta a siccità. La scoperta getta nuova luce su come gli abitanti di Egnazia affrontavano la quotidianità e le sfide del loro territorio.