Expo Milano 2015: Padiglione Italia

Grande spazio è stato riservato all’interno dell’Expo di Milano 2015 per l’esposizione delle ricchezze del nostro Paese. Tutto ha trovato posto nel Padiglione Italia, un complesso che è stato affidato a Nemesi&Partners a seguito di un concorso internazionale di progettazione nell’Aprile del 2013. Il progetto in questione si sviluppa lungo il Cardo, che s’interseca perpendicolarmente con il Decumano, formando cosi il master plan dell’Expo di Milano 2015.

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Il Cardo è un viale pavimentato largo 35 metri e lungo 325 metri, che ospiterà molteplici attività espositive che mostreranno al mondo la varietà e le ricchezze del nostro Paese. A nord-ovest del Cardo è situato Palazzo Italia, molto importante per tutta l’area espositiva, poiché destinato a luogo istituzionale e di rappresentanza del Governo e dello Stato Italiano. Questa struttura prevede un’estensione di circa 13.200 m2 su 6 livelli fuori terra. Il percorso inizia dalla piazza interna, dove si viene avvolti dalla presenza di grandi superfici inclinate e curve; da qui si sviluppa in senso longitudinale una grande scala che connette visivamente tutti i piani. L’architettura e la posizione del complesso fanno si che abbia un ruolo da assoluto protagonista all’interno dell’area espositiva. La facciata esterna di Palazzo Italia vuole raffigurare una foresta urbana, infatti basta uno sguardo per avere l’impressione che un enorme tela avvolga l’edificio. Proprio questa tessitura genera un’alternanza di luci e ombre che conferisce dinamismo e fluidità a tutta la struttura.

Passando all’aspetto più tecnico, possiamo dire che Palazzo Italia è stato progettato in ottica sostenibile. Come copertura è stata progettata una “vela” dal design innovativo che vuole ricordare la chioma di una foresta. Questa copertura, caratterizzata da vetro fotovoltaico,  è il prodotto tra l’attenzione all’aspetto della sostenibilità e le necessità ingegneristiche correlate: infatti, una delle sfide più ardue è stata, indubbiamente, la costruzione di questa struttura caratterizzata da forme geometriche molto complesse. La copertura trova il suo punto di maggiore espressione in corrispondenza del cuore della piazza interna, dove un grande lucernaio di forma conica si inserisce in sospensione sopra di essa. La copertura, dal peso totale di 350 tonnellate, è costituita da una doppia orditura di travi reticolari in acciaio realizzate con correnti superiori e inferiori in profili tubolari a sezione circolare. La posa del vetro ha richiesto circa 2000 fissaggi puntuali studiati ad hoc per sostenere vetri stratificati, vetrocamere ed elementi fotovoltaici.

Altro aspetto innovativo è rappresentato dall’utilizzo del cemento biodinamico. Infatti, Palazzo Italia è rivestito da oltre 750 pannelli di questo nuovo tipo di materiale brevettato da Italcementi. La componente “bio” è data dalle proprietà fotocatalitiche del nuovo cemento, ottenute dallo sfruttamento del principio attivo TX Active di Italcementi. A contatto con il sole, il principio attivo del materiale cattura gli agenti inquinanti trasformandoli in sali inerti, diminuendo cosi l’inquinamento nell’atmosfera. La malta prevede l’utilizzo per l’80% di aggregati riciclati, che provengono in parte dagli sfridi di lavorazione del Marmo di Carrara, che hanno il compito di conferire una brillanza maggiore. La dinamicità del materiale ha permesso la realizzazione di forme articolate, come sono quelle presenti a Palazzo Italia. Inoltre, il materiale dimostra degli ottimi valori di resistenza se confrontati con quelli delle malte classiche. A compressione 60 MPa e a flessione 10 MPa.

Concludiamo dicendo che gli edifici che si affacciano sul Cardo sono stati concepiti come strutture temporanee, infatti sono stati costruiti con un sistema strutturale a “secco” per essere ricollocati in altra sede alla fine dell’evento. Palazzo Italia, contrariamente, è una struttura permanente che alla fine dell’esposizione diventerà uno spazio per la ricerca tecnologica, la formazione e l’educazione in campo scientifico.

Buon Expo a tutti.

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Published by
Luca Quarato