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Farini e San Cristoforo, i rinnovati scali ferroviari di Milano

Farini e San Cristoforo, i rinnovati scali ferroviari di Milano

Ferrovie dello Stato, FS Sistemi Urbani e RFI, insieme al Comune di Milano, alla Regione Lombardia e a Coima SGR hanno sottoscritto un Accordo di Programma per la trasformazione urbanistica delle aree ferroviarie dismesse, e in dismissione, site nel Comune di Milano. Le aree che per prime saranno riqualificate saranno quelle dello Scalo Farini e dello Scalo San Cristoforo, due zone nevralgiche, ma profondamente diverse, rispettivamente del settore urbano nord est e sud ovest del capoluogo lombardo.

Il concorso internazionale, indetto ad ottobre 2018 per riqualificare 468.301 m² dello Scalo Farini e 140.199 m² dello Scalo San Cristoforo, è stato vinto dal team composto dagli studi OMA (Olanda) e Laboratorio Permanente (Italia) grazie al loro progetto chiamato Agenti Climatici. Il progetto è stato scelto tra i cinque team finalisti: BAUKUH (Italia), OMA (Paesi Bassi), ARUP (Italia), GRIMSHAW (Inghilterra) e Kengo Kuma and Associates Europe (Francia).

L’idea vincitrice

La chiave del gigantesco masterplan è la voglia di non strafare, di non cercare di realizzare alcun record, ma solamente di essere funzionali al massimo, con il solo obiettivo di integrare gli scali con la città e i quartieri circostanti. Gli elementi più importanti di Agenti Climatici saranno i due parchi che sorgeranno negli scali, uno con il dominio del verde, a Farini, l’altro con il dominio dell’acqua, a San Cristoforo.

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Entrambi i parchi funzioneranno come filtri ecologici: la zona verde raffredderà i venti caldi provenienti da sud-ovest, depurando l’aria dalle particelle tossiche, mentre il grande bacino nella zona blu pulirà la falda acquifera e creerà un paesaggio per gli uomini e gli animali.

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Seppur apparentemente simili, questi due parchi saranno decisamente diversi, perché diverse sono queste zone di Milano: San Cristoforo infatti si trova nella cosiddetta pianura umida, ricca di acque e di canali tra cui il Naviglio Grande, mentre Farini è situato nella pianura secca. Queste due nuove zone rigenereranno l’ecologia di Milano fornendo aria e acqua pulite, affrontando il cambiamento climatico e l’inquinamento su scala metropolitana.

Gli interventi dello Scalo Farini

In questo nuovo sistema di valori lo spazio pubblico, compresi acqua, verde e ponti, è fisso, mentre gli edifici sono residuali e incerti. In Farini, la scala degli sviluppi dipende dai futuri sviluppi economici della città, creando una struttura spaziale adattabile e resiliente in grado di rispondere ai cambiamenti della politica nazionale e dell’economia globale. Il concetto utilizzato qui è che lo scalo Farini insiste in una città esistente e deve riabilitare l’edificazione attuale, per questo in questa zona ci si concentrerà, di più che a San Cristoforo, sul recupero di edifici pre-esistenti, come quello che diventerà la nuova sede dell’Accademia di Brera.

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Gli scenari di sviluppo della zona Farini.

Inoltre il parco Farini sarà il terzo più grande di Milano, in continuità con la Biblioteca degli Alberi di Porta Nuova, e sorgeranno almeno 1000 alloggi di housing sociale. Così facendo si creerà un sistema di scali completamente rigenerato e ben collegato che partirà da Garibaldi Repubblica e continuerà attraverso Bovisa fino ad Arexpo, creando un asse strategico tra Porta Nuova e Farini che renderà questa zona di Milano ancora più moderna e all’avanguardia.

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Inoltre, grazie al contributo di Tempo Riuso, partiranno presto alcuni interventi di bonifica per la realizzazione di spazi verdi temporanei, in modo tale da restituire subito ai cittadini uno spazio dove vivere, lavorare e muoversi con spostamenti ciclabili dolci.

Gli interventi dello scalo San Cristoforo

Completamente diverso è invece l’approccio per la riqualificazione dello Scalo San Cristoforo, forse più semplice dal punto di vista degli spazi ma non per questo meno importante, perché in questa zona di Milano sono tantissimi i terreni abbandonati e incolti tra il Naviglio e la stazione ferroviaria. Qui il vero protagonista sarà la natura e in particolare l’acqua, con un secondo bacino artificiale che correrà lungo il Naviglio Grande e che fungerà da filtro e depuratore delle acque dei canali del Parco Agrigolo Sud.

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L’intero spazio verde sarà usufruibile dalle persone, che in estate potranno farsi il bagno nella nuova zona acquitrinosa; nella parte nord un piccolo rilievo separerà la ferrovia dai campi sportivi, mentre sarà realizzato anche un ponte per unire le sponde del Naviglio collegando Piazza Tirana, la stazione ferroviaria e la nuova linea M4 che passerò proprio per San Cristoforo.

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Qui uno dei pochi edifici ad essere riqualificato sarà quello che sarebbe dovuto diventare la nuova stazione San Cristoforo sulla linea Milano-Mortara, che oggi si presenta come uno scheletro in calcestruzzo abbandonato al degrado. OMA e Laboratorio Permanente trasformeranno questo luogo creando spazi per bar, ristoranti, biblioteche e aule studio, mantenendo però la struttura originale in onore dell’architetto Aldo Rossi che lo realizzò.

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Il masterplan è stato sottoposto ad una fase di consultazione pubblica e ad una di ascolto dei cittadini attraverso la compilazione di questionari. I progetti di Farini e di San Cristoforo rientrano all’interno di una più profonda rifunzionalizzazione che vedrà in totale ben sette siti ferroviari dismessi trovare nuova vita: nei prossimi mesi infatti saranno presentati i progetti anche per gli scali di Porta Romana, Porta Genova, Greco-Breda, Lambrate e Rogoredo.