Ferrara, definita dallo storico Jacob Burckhardt (XIX secolo) la prima città moderna d’Europa, è una città ricca di opere artistiche e architettoniche. Rappresenta sicuramente una delle più belle città in Italia. Uno dei simboli di questa città è sicuramente il bellissimo Palazzo dei Diamanti, ubicato nell’attuale corso Ercole I d’Este; fu costruito nell’ultimo decennio del Quattrocento, ubicato nel cuore della città in corrispondenza di quello che si chiama il “Quadrivio degli Angeli” dove si incontravano Via degli Angeli e Via dei Prioni e degli Equinozi. Il suo nome prende spunto dalle punte peculiari della struttura di diamante, che compongono la facciata del palazzo e che caratterizzano il particolare bugnato lapideo. Al piano nobile del palazzo è presente la Pinacoteca Nazionale, mentre al piano terra vengono organizzate numerose mostre d’arte contemporanea.
Il palazzo dei Diamanti nel corso degli anni ha dovuto subire eventi spiacevoli che hanno arrecato danni alla struttura: partendo dai tragici eventi della seconda guerra mondiali, che ha visto una compromissione decisa della struttura originaria, fino ad arrivare ad eventi di natura ben diversa come ad esempio quelli sismici che hanno compito l’Emilia-Romagna nel 2012. Sebbene l’epicentro si trovasse a circa 30 Km dalla struttura, ha comunque evidenziato numerose situazioni di precarietà statica come specificato nell’elaborato “Relazione di rilievo del danno a seguito del sisma del maggio 2012”.
Il rilievo che è stato effettuato dopo l’evento sismico ha messo in evidenza alcuni aspetti contrastanti circa la risposta sismica dell’edificio. Infatti, globalmente la struttura presenta una struttura comunque regolare in pianta e in altezza, requisito fondamentale per evitare un acuirsi di eccentricità strutturali dannose per un qualsiasi edificio colpito da un sisma. D’altra parte, si sono rilevati altri problemi come ad esempio le grandi dimensioni delle murature sia come lunghezze che come altezza, che causa una maggiore tendenza ad una instabilità d’equilibrio. Altro parametro che è emerso da un’analisi dei documenti storici sono i continui interventi che il palazzo ha dovuto subire durante tutto il corso della sua vita, che hanno alterato in qualche modo la sua conformazione originale. Per essere più chiari, questi elementi sono ad esempio piani ammezzati, soppalchi, divisioni non studiate ad hoc. Queste sono alcune delle considerazioni che sono state fatte su palazzo dei Diamanti e che sono presenti nella relazione di rilievo e di danno per il sisma del 2012.
Da quella data però qualcosa è stato fatto; infatti, il complesso ha dovuto subire un intervento di restauro e messa in sicurezza, che ha visto la sua fine verso la fine di maggio. Dunque, il palazzo è tornato a splendere su corso Ercole I d’Este. Gli interventi precisamente, oltre al miglioramento strutturale dei danni causati dal sisma del 2012, ha riguardato anche la pulitura della facciata del palazzo tramite idrolavaggio a bassa pressione e di tutti i paramenti esterni. Con il restauro sono state rimosse anche le patine e i depositi superficiali.
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