C’è una differenza sostanziale tra questi due termini, in quanto riguardano due facce dello stesso argomento. Infatti, un materiale fonoisolante impedisce che il rumore venga percepito dall’ambiente comunicante, quindi cerca di minimizzare al massimo la trasmissione del rumore tra due ambienti. Caso diverso per il fonoassorbimento, in quanto con questo termine si cerca di gestire la riflessione delle onde sonore sulle pareti, quindi riguarda il riverbero di una stanza (quindi un concetto strettamente collegato al tempo di riverberazione che verrà spiegato in seguito) in cui si genera rumore.
Soffermandoci sul concetto di fonoassorbimento, possiamo dire che esso prevede la trasformazione dell’energia sonora in calore causato dallo scontro delle onde acustiche hanno all’interno del materiale. Il fonoassorbimento nei materiale porosi è guidato principalmente da due parametri che sono la trasparenza acustica e dalla loro resistenza al flusso. Se il progettista intende installare un buon materiale fonoassorbente dovrà considerare la giusta via di mezzo tra questi due parametri: il primo quindi che rappresenta l’attitudine di un materiale a lasciar entrare le onde sonore al suo interno, quindi si potrebbe associarlo direttamente alla porosità del materiale; il secondo invece, indica la capacità del materiale di disperdere l’energia che assorbe, e quindi si potrebbe associare alla disposizione dei fori all’interno del materiale; infatti le diverse disposizioni di questi ultimi possono facilitare o meno il percorso dell’onda incidente e quindi variare in meglio o peggio questo parametro. Ad esempio, se un materiale è composto da fibre, aumenteremo il suo potere fonoassorbente se le fibre sono disposte normalmente rispetto al flusso.
La capacità di assorbimento di un materiale poroso è legata ad altri due parametri che sono la frequenza del suono incidente e lo spessore del materiale. Possiamo dire che valori elevati di si raggiungono ad alte frequenze, mentre alle medie e basse frequenze l’assorbimento del materiale aumenta aumentando lo spessore.
L’isolamento acustico di un ambiente possiamo dire che viene espressa come “D” o in inglese come “NR” (Noise Reduction) e sostanzialmente rappresenta la differenza del rumore tra due stante, una chiamata “sorgente” e l’altra “ricevente”. Questa grandezza dipende dalle caratteristiche acustiche del luogo in cui vengono effettuati i test. Proprio per questo è stata inserita un’altra grandezza che viene chiamata R e che indica appunto il potere fonoisolante, ma a differenza di D essa non dipende dalle proprietà acustiche della stanza. Questa correzione è stata effettuata aggiungendo un termine correttivo rispetto alla prima formulazione che esprime che prende in esame anche la superficie e la capacità di assorbimento acustico della stanza che riceve la sorgente sonora. Il potere fonoisolante R segue una legge che viene chiamata “Legge di massa”; quest’ultima ci dice che in generale R è direttamente proporzionale con la massa dell’elemento, quindi all’aumentare della massa aumenterà il potere fonoisolante.
Quindi, sostanzialmente ci dice che a parità di frequenza, raddoppiando la massa il potere fonoisolante aumenta di 6 Db e viceversa a parità di massa, se raddoppiamo la frequenza si ha lo stesso miglioramento del potere fonoisolante. Ma questo vale in un certo intervallo di valori; infatti se superiamo un valore detto di coincidenza, questa condizione di benessere non si ha più. La frequenza di coincidenza varia in modo proporzionale alla radice quadrata del rapporto tra massa e rigidità. Il nostro obiettivo sarebbe quello di alzare il più possibile il valore di coincidenza per evitare il suo raggiungimento, quindi ci servirebbe un materiale che abbia una massa importante ma sia flessibile.
Quindi il potere fonoisolante di un materiale dipende dalla sua massa, quindi in linea teoria per aumentare R dovremmo avere un materiale molto pesante. Chiariamo però che in campo edile non si usano materiale molto pesanti per rispettare la condizione di isolamento anche per cercare di non appesantire troppo le strutture. La condizione di benessere acustico è ottenuto per lo più come giusta combinazione tra materiali fonoisolanti e fonoassorbenti cercando il giusto equilibrio.