E’ stato da poco inaugurato in Portogallo un nuovo impianto solare fotovoltaico galleggiante, primo nel suo genere in Europa in quanto è stato posizionato all’interno di un bacino idroelettrico.
Yamakura Dam in Giappone
I vantaggi ottenuti dall’unione di due fonti rinnovabili simili sono numerosi, tra cui sicuramente una maggiore riduzione dei costi e un potenziamento del servizio energetico pubblico.
La versatilità di queste opere, le porta ad essere costruite su qualunque superfici, dai campi incolti ai tetti di civili abitazioni o capanni industriali, per arrivare in fine alle superfici inutilizzate dei bacini idroelettrici.
In tutto il mondo questa tecnica è molto diffusa, ma qui in Europa molto meno. Infatti è stato il Portogallo il primo stato Europeo ad inaugurare il primo impianto ad “energia solare galleggiante” .
L’infrastruttura è stata realizzata a nord del Portogallo, nel parco di Peneda-Geres, all’interno di zona di montagna. L’impianto attualmente conta circa 84 pannelli per una energia prodotta pari a 64 megawatt. Un impianto modesto, che si pone lo scopo di farsi pioniere di un nuovo sistema in Europa di produzione di energia elettrica pulita.
Parco di Peneda-Geres in Crobard (Portogallo)
Attualmente l’impianto più grande al mendo è sorto in India, primato strappato con forza alla più grande potenza mondiale del campo rinnovabile: la Cina. Si parla in sostanza di un impianto che raggiungerà i 16 GigaWatt di potenza entro la fine del 2019 con un investimento di circa 90 miliardi di dollari, il quale risulta l’unico di questa entità ad essere collegato ad una diga.
Strutturalmente i pannelli sono istallati su piattaforme galleggianti modulari che vengono assemblate in un’unica zattera ancorata alle sponde e al fondale con un sistema di ancoraggio al suolo.
Il sistema Bacino-Pannelli, sfrutta al massimo la caratteristica dello specchio d’acqua del bacino idrico, che riflettere la luce sui pannelli fotovoltaici, aumentando la produzione di energia. Vi è di fatto anche una simbiosi di tipo tecnologica dato che i pannelli fotovoltaici creando l’ombra sul bacino diminuiscono l’evaporazione dell’acqua a vantaggio dell’intero sistema.
Esempio di pannelli fotovoltaici galleggianti
In fine c’è da dire però che nonostante l’Italia sia il terzo Paese al mondo per la diponibilità di sorgenti idriche, ancora non si riescono a sviluppare sistemi di accumulo idrico energetico. Di fatto parliamo di una grande opportunità economica, non solo a livello nazionale ma anche internazionale.
Molte sono infatti le nazioni che attualmente impiegano risorse pulite per soddisfare il loro fabbisogno energetico, e molte di loro ancora riescono addirittura a venderne…
E noi, quanta energia ancora saremo costretti ad acquistare dalle altre nazioni?