Ci vogliono una decina di giorni per costruirla e circa 900 euro, il tutto rigorosamente utilizzando materiali naturali. Gaia è la prima casa 3D realizzata in terra, progettata da WASP in collaborazione con RiceHouse e stampata attraverso la nuova tecnologia Crane WASP con materiali naturali provenienti dal territorio circostante. WASP è un’azienda italiana leader nel settore della stampa 3D e Gaia rappresenta il raggiungimento di un importante traguardo nell’ambito della ricerca nei settori di stampa 3D, design e scienza dei materiali.
Fin dal 2012 infatti la ricerca dell’azienda è stata costantemente rivolta allo sviluppo di strumenti per la fabbricazione additiva a scala architettonica; il risultato con Gaia è un innovativo modello architettonico ecostenibile che può dare il via ad un nuovo modo di costruire.
La miscela con cui è realizzata questa casa utilizza la terra cruda come principale legante, da cui appunto il nome Gaia, dea personificante la Terra nella mitologia greca. L’obiettivo di WASP è quello di realizzare murature efficienti dal punto di vista bioclimatico e di salubrità degli ambienti tramite l’impiego di materiali naturali di scarto provenienti dalla filiera produttiva del riso. Grazie a queste caratteristiche Gaia è un modulo altamente performante sia dal punto di vista energetico che della salubrità interna, con un impatto ambientale quasi nullo. Gaia mantiene al suo interno una temperatura confortevole sia in inverno che in estate, e per questo non necessita né di riscaldamento né di un impianto di condizionamento.
La miscela con la quale viene realizzata Gaia è composta per il 25% da terreno prelevato in sito (30% argilla, 40% limo e 30% sabbia), per il 40% da paglia di riso trinciata, per il 25% da lolla di riso e il 10% da calce idraulica.
Grande importanza in generale nella casa 3d è data alla fondazione, fondamentale per evitare pericolose infiltrazioni di acqua dal suolo e per evitare rotture dovute a cedimenti differenziali del terreno. Nel caso di Gaia la fondazione è composta da parti stampate in malta cementizia e getti di calcestruzzo armato che servono anche per l’incastro della struttura. La muratura in terra cruda poggia quindi su una soletta in calcestruzzo e contiene al suo interno il sistema di impianti, il sistema di isolamento termico ed il sistema di ventilazione esterna della parete.
Il progetto bioclimatico consente di ottimizzare la luce naturale sfruttando l’apporto passivo del sole grazie all’orientamento a Sud-Ovest, in questa posizione è infatti ubicata una grande vetrata. La copertura è realizzata in legno con un isolamento in calce-lolla (RH300), mentre il massetto contro terra, realizzato anch’esso in calce-lolla, insieme alla muratura stampata del modulo permettono di raggiungere un fabbisogno energetico pari a una classe A4, con una trasmittanza termica media della parete di 0,249 W/m2K.
La parete monolitica stampata in 3d è poi rifinita internamente con una rasatura in argilla-lolla (RH400), levigata e oliata con oli di lino. L’involucro esterno, completamente stampato in 3d in sito attraverso la stampante Crane WASP, è stato progettato con la finalità di integrare al proprio interno i sistemi di ventilazione naturale, di isolamento termo-acustico e di impiantistica. La deposizione del materiale a base di terra cruda, paglia e lolla di riso viene controllata attraverso articolati intrecci in grado di conferire al contempo solidità costruttiva e variazione geometrica lungo l’intero sviluppo murario.
La versatilità della progettazione computazionale viene infatti resa possibile nella pratica costruttiva grazie alla precisione e alla velocità della tecnologia 3d, ottenendo geometrie complesse, difficilmente replicabili con i sistemi tradizionali di costruzione. La realizzazione dell’involucro stampato della casa 3d, per un totale di 30 mq di parete dallo spessore di 40 cm, ha richiesto complessivamente 10 giorni, con un costo totale dei materiali necessari per la muratura di 900 €.
Sulla base dei dati sperimentati con Gaia è possibile immaginarsi in maniera concreta nuovi scenari economici, in cui un ettaro di risaia coltivata è in grado di produrre 100 mq di superficie costruita. L’esperienza di Gaia offre l’occasione per divulgare le molteplici potenzialità che la stampa 3d può ancora esprimere grazie alle risorse presenti nel territorio agricolo mondiale, garantendo livelli minimi di impatto ambientale a fronte di infinite soluzioni progettuali, indispensabili per le nuove frontiere dell’abitare.