Giovanni Lombardi, il genio vivente delle dighe

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Per la categoria “I grandi dell’ingegneria” oggi si parla di Giovanni Lombardi, nato a Lugano il 28 maggio del 1926.

È attualmente uno dei massimi esperti viventi nella realizzazione di dighe e opere sotterranee e idrauliche. Si è laureato in Ingegneria Civile nel 1948 al Politecnico Federale di Zurigo, diventando dottore nel 1955 con la tesi Le dighe a volta sottili, di qui l’inizio di una carriera redditizia. Nel 1955 apre il proprio studio d’ingegneria a Locarno.

Tra i suoi grandi progetti, si ricordano: la progettazione e direzione dei lavori per le dighe di Contra (o della Verzasca) (Canton Ticino), Kops (Austria), Huites (Messico), Zimapán (Messico), Bortel (canton Vallese) e Ridracoli (Italia), oltre al riassetto di 10 dighe, tra cui Zeuzier (canton Vallese), Kölnbrein (Austria) e Flumendosa (Italia).

Rilevante è  anche l’attività nell’ambito delle gallerie, tra cui il progetto e la direzione dei lavori della galleria del San Gottardo, oltre che delle gallerie di circonvallazione di Neuchâtel, Locarno, Lussemburgo e Hergiswil (Lucerna).

Ha pure partecipato agli studi del Tunnel della Manica e a quelli per lo Stretto di Messina. Da non dimenticare i lavori per grandi caverne come quella del CERN, Laboratori Nazionali del Gran Sasso e varie centrali idroelettriche.

Dal 1979 al 1985 è stato presidente del Comitato svizzero delle dighe e nel 1985 viene eletto presidente della Commissione internazionale delle grandi dighe (ICOLD/CIGB), una carica mai ricoperta prima da uno svizzero.

Consegue due dottorati honoris causa presso il politecnico di Losanna (1986) e Milano (2004).

Dal 1989 è presidente della Lombardi SA, ingegneri consulenti Minusio e presidente del consiglio d’amministrazione della Lombardi Italia S.p.a. Milano.

Nel 2006 vince la gara d’appalto per progettare il tunnel ferroviario che collegherà Africa e Europa attraverso lo stretto di Gibilterra. Il tunnel sarà lungo all’incirca 40 km e collegherà Tarifa (Spagna) a Tangeri (Marocco). Il Collegamento fisso attraverso lo Stretto di Gibilterra, questo il nome esatto della futura opera, sarà situato ad una profondità dai 300 ai 600 metri ed avrà un costo minimo di 5 miliardi di euro. I lavori di costruzione non dovrebbero iniziare prima del 2025, quando lui avrà 99 anni.

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Nicola Lovecchio